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Aspro attacco a Eden sulla stampa laburista Aspro attacco a Eden sulla stampa laburista // Primo ministro definito "una nullità,, (Dal nostro corrispondente) Londra, 10 febbraio. Sir Anthony Eden, dopo aver tenuto oggi un. Consiglio dei Ministri, si è ritirato nella residenza di campagna di Chequers per riposarsi dalle fatiche del viaggio nel Continente americano e preparare il resoconto che egli farà lunedi alla Camera dei Comuni. Proprio oggi egli è stato oggetto del più bruciante . degli attacchi da lui sùbiti finora. La violenza del linguaggio usato dall'articolista Malcolm Muggeridge, direttore del Punch e uno dei più brillanti e vetriolici polemisti d'Inghilterra, è appena attenuata dal fatto che l'articolo è pubblicato da un settimanale comunque d'opposizione, il New Statesman and Nation. L'articolo lo definisce un tipico rappresentante « delle benevoli. intenzioni e dei sinceri intenti di una classe dirigente ormai quasi' estinta, che spera di trascinarsi avanti ancora un po' ». La Gran Bretagna, scrive l'articolista, ha il Primo ministro che si merita: <Un noioso e serio ex-allievo di Eton, sulle cui labbra si trovano gli echi morenti della concezione facilona del progresso della fine del secolo scorso, nel bel mezzo di questo turbinoso e crudele secolo ventesimo. Non vi è nulla in sir Anthony Eden da ammirare o da aborrire. Egli è semplicemente privo di qualsiasi contenuto ». I suoi discorsi alla ' televisione sono «tutte banalità». «I suoi scritti sono la stessa cosa: nulla di male, salvo il fatto che sono illeggibili ». Dopo aver lungamente e spietatamente paragonato Eden a Mac Donald — oggi uno dei simboli del fallimento politico — 11 giornalista (che ha acquistato anche notevole popò 5arttà*^lla*7etevVs1oneT"eMmI:'na le possibilità future. Poiché sir Anthony non ha la più pal¬ lida idea di come risolvere ili problema dell'inflazione, Muggeridge intrawede la possibilità di un governo di coalizione e con questo la fine dell'attuale leader del partito conservatore. Un partito, del resto, al' quale «il fato e sir Winston Churchill hanno dato un generale il cui istinto è sempre quello della ritirata, e i cui ordini di comando hanno tanto dinamismo quanto una conversazione tenuta al terzo programma sulla patata» r. a.