Magni ha presentato a Gardone la squadra per la prossima stagione

Magni ha presentato a Gardone la squadra per la prossima stagione Magni ha presentato a Gardone la squadra per la prossima stagione Follo programma di gare - L'ex-campione d'Italia dispulerà in maggio una corso da Lione a Parigi dietro motoscooler in coppia con Monli - Spunti polemici sui campionati del mondo e sul Giro d'Italia (Dal nostro inviato speciale) Gardone, 9 febbraio. Dei tre moschettieri del ciclismo italiano, uno — Bartali — è ormai scomparso dall'attività agonistica; un altro — Coppi — è a letto in una clinica di Genova con tanto di tifo da smaltire; il terzo — Magni — è quello che sta meglio, si è fatto operare di al> pendlcite ma ormai tutto è passato. Fiorenzo e la sua squadra si sono trasferiti sulle rive del lago di Garda dove stamane hanno fissato il primo appuntamento della stagione. Aria fresca e frizzante anche dove è solita regnare la primavera; tuttavia gli uomini della Nivea-Fuchs hanno potuto con relativa tranquillità riprendere gli allenamenti, e a digiuno di chilometri — per via della convalescenza all'atto operatorio — è rimasto solo il capitano che finora ha compiuto in pratica un paio di placide passeggiate in bicicletta così per riprovar gusto alla fatica. Fiorenzo però non se ne duole, la stagione ciclistica è Incredibilmente lunga, poco male se la forma tarda un po' ad arrivare. La squadra, piuttosto, quella c'è ed è forte, una delle più forti di tutte ed oggi 1 suoi componenti sono stati presentati al giornalisti: nessuna formalità, niente burocrazia, aria di famiglia, si tratta di corridori conosciuti ormai da anni, corridori che danno vita ad una formazione ben scarsa di novità. La comanda Magni e nei confronti dello scorso anno sono rimasti Baroni, Piazza, Martini, Pedroni e Baffi; se ne è andato Angelo Coletto, sono arrivati Zampini e Boni, quest'ultimo uno dei toscani puro sangue fra le promesse migliori del nostro ciclismo. E l'ex-campione d'Italia dice il suo programma. Forse per lui si tratta dell'anno X, quello in cui si attacca la bicicletta al chiodo, magari proprio per questo Fiorenzo parla senza la vivacità che per lui è diventata abitudine. « Incominciamo con la Settimana Sarda, e PUÒ darsi che io stia a casa; l'operazione, quando sono in bicicletta, si fa ancora sentire con qualche dolorino. Poi andiamo alla Parigi-Nizza in tabellone dal 13 al -17 di marzo, poi alla Sanremo, alle prove del campionato italiano, alle classiche di casa nostra ». Il discorso procede piano plano, a sbalzi. cAh, mi dimenticavo, partecipo anche alla "Sei Giorni" di Parigi insieme con Terruzzi e Defilippis oppure Albani, E farò forse il Giro della Svizzera Romanda oltre naturalmente al Giro d'Italia». < Niente di strano? Nessuna gara particolare? ». « SI, si, una c'è, 11 13 di maggio. Si va da Lione a Parigi dietro " Vespe " e si corre in coppia, io con Monti. E' una competizione costruita a mc'o suo, ci si dà il cambio lungo 1 430 Km. del percorso ». Magni non pare lui, si dimentica di essere nato polemista. Nei giovani crede di veder bene Maule e Boni (« Tutti puntano su Moser, che gusto c'è a dire la stessa cosa?») ma non ha perso fiducia negli anziani. Anzi, quando la chiacchierata fa tappa su Coppi e sulla sua malattia, finalmente Fiorenzo ha uno scatto: «Ognuno pensa che io dovrei essere lieto di non avere Fausto come avversarlo almeno nelle prime corse. Bel piacere, sostengo io. Perchè se perdo sonò diventato un brocco qualunque, incapace persino di battere i ragazzini; se vinco, beh, ho vinto sì, ma se Coppi c'era sarebbe stata un'altra cosa... Gli auguri che mando a Fausto quindi sono due volte sinceri, sono auguri di uomo e auguri di corridore ». Magni ormai è lanciato: « Visto che ci siamo, vorrei anche dire due paroline a chi si agita tanto perchè 1 campionati del mondo su strada del 1956 vengono disputati a cronometro. Ma perbacco, a che cosa si mira? Li potrebbe vincere Coppi, e va bene, ma potrebbe vincerli anche Graf o Anquetil che del cronometro sono specialisti puri. E il Giro d'Italia, poi. Hanno comunicato che ci dovrebbero essere due tappe dietro motori. Ma le indiscrezioni hanno aggiunto anche che non verrebbero conteggiati nella classifica generale gli effettivi scarti conseguiti in corsa. Ci sarebbero degli abbuoni e basta: così se per esempio io arrivo con tre minuti di vantaggio, mi viene dato solo il minuto oppure i trenta secondi di abbuono in palio. E io dovrei tirarmi il coHo per mezzo minuto o quasi... ». Lo sfogo è finito, l'ex-campione d'Italia torna a discorrere della sua attività. Come è noto, un'ottima idea degli organizzatori ha abbinato il Giro d'Italia e il Tour in una classifica speciale che a quanto sembra verrebbe dotata di premi particolarmente ingenti. I nostri atleti, specie i più in vista, sicuri cioè di un buon piazzamento al nostro Giro, hanno drizzato le orecchie e Magni non. si fa pregare. « Penso anch'io al Giro di Francia. Perchè dovrei buttar via un'occasione d'oro? ». Ieri l'altro c'era Coppi a parlare della grande boucle, dalla Riviera giungono voci che s'interessano in blocco del Tour, oggi è il turno di Magni: ve lo immaginate Binda al momento buono? Per ora però inutile gettar fascine su un fuoco ancora spento, per oggi punto alle chiacchiere. E tutti insieme si lascia l'albergo che ospita la NiveaFuchs e si va al Vittoriale che è e quattro passi. Una vista breve ma accurata, i corridori s'interessano di tutto, il cicerone suda a tener dietro alle loro domande. Viene in testa, ozioso e spontaneo, l'interrogativo: chissà cosa sarebbe stato un incontro fra D'Annunzio e i ciclisti... Gigi Boccacini