Chiedono giustizia i vecchi "vitaliziati,,

Chiedono giustizia i vecchi "vitaliziati,, Chiedono giustizia i vecchi "vitaliziati,, Patetico appello ai parlamentari, mentre è annunciata alla Camera una nuova proposta di legge per la rivalutazione dei vitalizi costituiti con cessione di capitale Milano, 6 febbraio. Un patetico appello al parlamentari di ogni corrente politica e sindacale (non cestinare, non cestinare! si insiste, con tono supplice, nel frontespizio) è stato inviato dal Comitato prò vecchi vitaliziati contro cessione di capitali che si è costituita a Milano, con sede in via Mellerio 6, per Iniziativa dell'avv. Stefano Bozzo, il quale è l'animatore infaticabile ma, anche, il sagace regolatore del movimento. Che cosa chiedono i vecchi vitaliziati'! Chiedono, soltanto, giustizia. Sono poche migliaia in Italia e le loro file si vanno assottigliando giorno per giorno, con un ritmo assai più intenso e crudele di quello che potrebbero far ritenere le cadenze indicate nelle tavole di mortalità ohe hanno allestito gli attuari. Sono, per la più parte, modesti professionisti, impiegati privati, artigiani, piccoli commercianti, — i più tipici rappresentanti dell'infelicissimo ceto medio, — che, negli anni dell'anteguerra, gli anni economicamente felici dell'anteguerra, si sono spogliati della totalità del loro risparmi, ne hanno fatto olocausto sull'altare della previdenza, li han ceduti ad enti assicurativi per garantirsi — nell'assenza di un qualsiasi trattamento di quiescenza — un modesto reddito per l'avvenire, il pane per la vecchiaia. La guerra, col terremoto monetarlo che ne è conseguito, ha sovvertito crudelmente 1 loro plani, ha distrutto calcoli previsioni aspettative speranze. Il «vitaliziato» che aveva versato 100-200-300 mila di ottime lire antebelliche continua a ricevere, se ha avuto la ventura di non soccombere agli stenti cui è stato dannato, quanto un pensionato della previdenza sociale — e si tratta, sempre, di cifre che costituiscono un'irrisione — ottiene in un mese o giù di lì. H problema di riparare a questa atroce Ingiustizia cagionata dalla guerra, è stato affrontato, In Francia, già da parecchi anni e le rentes viagères sono state rivalutate, con criteri ponderati ma umani, sia che fossero state costituite con la cessione di beni Immobili, sia che derivassero dalla cessione di capitali In danaro. Da noi, il problema è stato affrontato e risolto, legislativa¬ mente, solo a metà, come, pur | troppo è nelle nostre abitudini, ltots s a e a . ¬ , Nella passata legislatura, l'on. Coli si era fatto promotore di un disegno di legge inteso a rivalutare, di 40 volte, per i contratti stipulati prima del *19, di 20 volte per quelli stipulati prima della fine del '43, le rendite vitalizie, comunque costituite. In favore del disegno di legge si schierarono 1 rappresentanti del- vari partiti, In un generale e spontaneo moto umanitario, che assunse toni patetici. Ma il progetto sollevò l'accanita opposizione dei « tecnici », e l'on. Corbino Intervenne, con la sua autorità di economista, per mettere in guardia la Camera contro 11 pericolo cui avrebbe portato l'approvazione della legge: per riparare ad un'ingiustizia se ne sarebbero generate delle altre; e, questo, a prescindere da inevitabili conseguenze d'ordine generale: Intaccata o minacciata la stabilità della lira; vulnerato il principio nominalistico della moneta di pagamento, quale è fissato dal codice (100 lire han da restare 100 lire qualsivoglia siano gli eventi); incoraggiate tutte le rivendicazioni delle altre categorie di danneggiati dal terremoto monetario: i portatori di titoli di Stato, in primo luogo. E non basta: si aggiunse che il contratto su cui si fonda il vitalizio è un contratto aleatorio, ma la cui alcatorietà consiste nella durata media della vita umana, non già negli imprevisti ed imprevedibili eventi capaci di mutare il corso della valuta. Senonchè, per i « vitaliziati », la alcatorietà del contratto non ha avuto che questa conseguenza od alternativa: la fame. La Camera, comunque, ha finito col piegarsi all'opinione del tecnici e la rivalutazione dei vitalizi è stata circoscritta alle rendite costituite mediante trasferi mento di immobili, purché non alienati dal debitore prima del 1° gennaio 1946, sulla base dì 16 volte l'anteguerra. Oggi, a distanza dì anni, due altre proposte di legge sono dinanzi al Parlamento: una, degli on. Faletti e Dosi, per la graduale rivalutazione delle rendite costituite con la cessione di capitali, secondo coefficienti che vanno da due a venti, a seconda della data di stipulazione del contratto; l'altra « annunciata » nei giorni scorsi alla Camera, dell'on. Coluto per la estensione delle rivalutazioni previste dal progetto Coli e sanzionate dalla legge 24 febbraio 1953, n. 90, alle rendite vitalizie in denaro costituite fino al 31 dicembre '45. Venter non patitur dilationem... aveva osservato l'on. Calamandrei allorché si discuteva della proposta Coli. A fortiori il monito vale oggi. E 1 « vecchi vitaliziati » lo rammemorano nell'accorato appello, nella disperata « invocazione » che hanno rivolto ai parlamentari. * _ r. a.

Persone citate: Calamandrei, Corbino Intervenne, Faletti, Stefano Bozzo, Venter

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano