In conflitto nel Guatemala l'Arcivescovo ed il Nunzio apostolico

In conflitto nel Guatemala l'Arcivescovo ed il Nunzio apostolico In conflitto nel Guatemala l'Arcivescovo ed il Nunzio apostolico l'alto prelato americano si oppone alla designazione di vescovi e parroci italiani o spagnoli nel suo Paese - Aveva già deciso di inviare le dimissioni alla Santa Sede; all'ultima ora vi ha rinunciato (2, ostro servizio particolare} Città del Guatemala, 4 febbr. Dopo tre giorni di Inquietudine e di tensione, sembra essere stata scongiurata questa sera la crisi che teneva in allarme l'archidlocesi della capitale guatemalteca. L'arcivescovo mons. Mariano Rossel Arellano appare intenzionato a recedere dal proposito di rassegnare le dimissioni, che sino ad oggi pomeriggio sembravano certe. A motivare il grave passo era stata una disputa fra l'arcivescovo e il nunzio apostolico, mons. Gennaro Verolinc. In sostanza mons. Arellano < non gradiva > l'iniziativa del nunzio apostolico circa la nomina di stranieri a titolari di vescovati in terra guatemalte' ca. La vertenza, sulle prime limitata a una contestazione di opinioni, aveva assunto — secondo voci circolanti in questa capitale — aspetti vivaci. DI questa tensione si parlava da circa due settimane. Qualcosa era filtrato attraverso le strettissime maglie del riserbo ufficiale, ciò che aiutava ad alimentare le voci più allarmanti. Oggi pomeriggio, cedendo alle insistenze dell'opinione pubblica, monsignor Gilberto Solorzano, segretario dell'arcivescovo, ammetteva che una crisi era in atto. Quanto alle voci relative alle dimissioni, mons. Solorzano si limitava a rispondere: c Temiamo che queste voci rispondano a verità >. Da altre informazioni si riusciva poi ad appurare che l'arcivescovo non aveva ancora rassegnato le dimissioni, ma stava redigendo una comu nicazione in proposito alla Santa Sede. Conferme ufficiali non era però possibile averne l'arcivescovo Rossel Arellano si rifiutava sia di confermare, sia di smentire queste indiscrezioni. Nè era possibile sollecitare commenti da parte del nunzio apostolico: mons. Gennaro Verolino si trova attualmente nella vicina repub blica del Salvador, e tutti 1 tentativi fatti per raggiungerlo a mezzo del telefono riusci vano infruttuosi Si riusciva tuttavi -a sapere che ieri sera all'arcivescovado era giunta una delegazione di ecclesiastici e di laici: costoro erano latori di un < appello > a mons. Mariano Arellano, che veniva esortato a non insistere sulle intenzioni dimissionarie. Uno sviluppo del genere, fu detto all'arcivescovo, provo¬ ltltgzvlegtedndmgcndnAQcidcctpspfitsCcherebbe < una crisi spiritua-l■llllllllllllllllllllllllllllllllllllllillllllllllllllllll le > fra 1 cattolici guatemaltechl. Ormai di questa crisi si parlava anche troppo, nella capitale e fuori, fino a che, per tagliare corto ad ogni speculazione, questa sera l'arcivescovo ha rotto ufficialmente il silenzio ed ha fatto sapere di essere molto propenso ad accogliere l'accorato appello rivoltogli ieri sera dagli esponenti ecclesiastici e laici. Ai motivi della tensione mons. Arellano non ha fatto alcun accenno, decisamente ignorando le domande < chiarificatrici > fattegli pervenire da varie parti. Si dice (ma si tratta di voce che attende conferma) che non soltanto sulla questione dei vescovi stranieri si imperniasse la disputa fra mons. Arellano e mons. Verolino. Quest'ultimo pare essere anche fautore dell'immigrazione in Guatemala di ecclesiastici di grado minore. Vero o falso che sia tutto ciò, sta di fatto che negli ambienti guatemaltechi si era sparsa la voce che prima o poi i posti di responsabilità, nonché la cura delle parrocchie, sarebbero stati affidati molto spesso a sacerdoti stranieri, in massima parte spagnoli e italiani. da P»

Luoghi citati: Città Del Guatemala, Guatemala