Otto persone falsificarono cinquemila ricette dell'INAM
Otto persone falsificarono cinquemila ricette dell'INAM Otto persone falsificarono cinquemila ricette dell'INAM Tra essi, un medico e un'infermiera - Arrestati sotto l'accusa di associazione a delinquere Roma, 2 febbraio. Una riuscita operazione di polizia — che ha portato finora all'arresto di otto persone, ma le cui fasi più delicate sono tuttora in corso — ha permesso di individuare e stroncare una vasta attività speculativa ai danni dell'Istituto Nazionale di Assistenza Malattie (INAM) mediante indebite liquidazioni di ricette compiacenti, il cui importo ammontava a forti somme. Il Questore affidava le indagini alla divisione di polizia giudiziaria. Fin. dai primi accertamenti, essa riusciva ad assodare che era stato inserito nelle liquidazioni in parola anche un considerevole numero di ricette falsificate intestate all'INAM, le quali continuavano ad affluire in numerose farmacie, della città, con conseguente prelievo di medicinali, successivamente oggetto di illecito mercato. Presi contatti con i dirigenti dell'INAM e con i rispettivi uffici di revisione, i funzionari di P.S. acquisivano i necessari elementi di controllo e di conferma della grave situazione determinatasi per cui le spese di medicinali gravanti sull'ente presentavano un impressionante aumento. Orientate le indagini verso le fonti di falsificazione, e pazientemente esaminate le calligrafie e i numerosi nominativi figuranti sulle ricette in questione, l'attenzione degli investigatori si polarizzava sullo studio medico del dott. Canfora, di 31 anno, al largo Pittaluga 30. Accertamenti e perizie portavano alla scoperta delle responsabilità oltreché del dottor Canfora, anche dell'infermiera Liliana Orlandi, di 30 anni, e di sua sorella Marisa, di 21 anno, nonché di Vincenzo Parrello, di 24 anni. Sviluppate le investigazioni nel campo delle connivenze, si riusciva ad accertare resistenza di una vera e propria associazione a delinquere, operante ai danni dell'INAM, per cui si procedeva all'arresto — oltreché del dott. Canfora — dell'infermiera Liliana Orlandi, di Vincenzo Parrello, di Marisa Orlandi, di Angelo Manesi, di 25 anni, impiegato, di Mario Infusi, di 29 anni, tipografo, di Orazio Polese, di 43 anni, tipografo, di Roberto Rulli, di 56 anni, rappresentante di materiale sanitario abitante in via Alessandra Macinghi Strozzi 50, il quale è risultato U principale ricettatore dei medicinali. Arrestate tra ieri sera e stamane, le otto persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica, oltreché per associazione a delinquere, anche per truffa continuata aggravata e falso continuato in atto pubblico. Inoltre il dottor pno Canfora, la sua infermiera, Il Manesi e U Parrello dovranno rispondere di sequestro di persona e di minaccia aggravata per avere la sera del 31 gennaio scorso, allo scopo di subornare una testimone, proceduto al sequestro di una donna a conoscenza dei fatti, fermandola per strada e caricandola a viva forza su una macchina in località isolata della periferia. Finora è stata accertata la fabbricazione di circa cinquemila ricette false. Nei confronti della tipografia O.R.A, di proprietà dell'Infusi, sita in via Firenze 38, il Questore ha già disposto il provvedimento di chiusura in via amministrativa stestocrtaso
Persone citate: Liliana Orlandi, Mario Infusi, Marisa Orlandi, Orazio Polese, Parrello, Vincenzo Parrello
Luoghi citati: Roma
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