Smemorati i testi al processo per la strage di Villamarzana

Smemorati i testi al processo per la strage di Villamarzana B quarantadue ostaggi fucilati dal fascisti Smemorati i testi al processo per la strage di Villamarzana Nessuno mostra di ricordare e il carteggio sull'eccidio fu bruciat Venezia, 1 febbraio. (a. I.) Alla Corte d'Assise d'Appello oggi si è tenuta udienza solo al mattino nel processo a carico del latitante ex-maggiore Ermanno Casalini, condannato all'ergastolo nel 1945 quale corresponsabile dell'eccidio di Villamarzana in cui, per rappresaglia all'uccisione di quattro miilti della g.n.r., vennero fucilati 42 civili prelevati come ostaggi tra la popolazione. Anche oggi alcuni testi non si sono presentati e a quattro o cinque di questi hanno rinunciato il P.G. e la difesa. Ma per certo Chinaglia, che il giorno dell'eccidio accompagnò in auto alcuni ufficiali della g.n.r. da Rovigo a Villamarzana. M PG. ha chiesto la multa di 5000 lire e la traduzione in aula a mezzo della forza pubblica. Per Dino Zauli la richiesta della presenza è stata formulata dalla difesa. Si tratta dell'ex-generale ispettore che rilasciò al Casalinl una delle tre dichiarazioni sulle quali la Suprema Corte ha decretato la rinnovazione del processo. Lo Zauli risulta attualmente degente all'ospedale di Ancona. Il P.G. non s'è op¬ posto alla richiesta della difesa, ma ha espresso il parere che lo Zauli possa essere sentito per rogatoria e la Corte s'è riservata di decidere. Dei numerosi testi succedutisi stamane, nessuno ha portato luce sulla responsabilità del Casalini. Il maestro elementare Severino Cavallaro, che nel 1946 partecipò alle indagini della Questura di Rovigo, non ricorda il nome del Casalini. Non lo hanno mai conosciuto nemmeno G useppe Stabile, che quale agente di custodia al carcere di Rovigo consegnò a gruppi i condannati a morte, Renato Pavan e Antonia Gregnanin, la quale ultima era impiegata alla prefettura di Rovigo. La Gregnanin ricorda soltanto che il prefetto Melch orri diede ordine di bruciore il carteggio riguardante l'orribile strage. Il teste Pasquale Griego, addetto alla cucina della mensa ufficiali della g.n.r. di Rovigo, il giorno dell'eccidio fu Inviato a V llamarzana per preparare il pranzo agli ufficiali pranzo che fu servito nella trattoria Munari, il cui proprietario ebbe un figlio fucilato due ore prima fra i 42 mas¬ sacrati. Il Griego ha detto che non conosceva il Casalini, che servendo in tavola non udì mai farne 11 nome e che durante il pranzo non sentì mai parlare delle fucilazioni. A questo punto il Presidente ha troncato l'interrogatorio licenziando Il teste. Domattina verranno sentiti gli ultimi testimoni.

Luoghi citati: Rovigo, Venezia, Villamarzana