Il Parlamento discuterà sulle dimissioni di Gava

Il Parlamento discuterà sulle dimissioni di Gava Il Parlamento discuterà sulle dimissioni di Gava Si comincerà il 14 febbraio, ai ritorno di Segni e Martino dal viaggio in Germania Vanoni ha presentato i bilanci - Assicurazioni di Vigorelli sulle pensioni della Previdenza Roma, 31 gennaio. La discussione sulle dimissioni del ministro Gava avrà inizio in Parlamento a partire dal 14 febbraio, cioè qualche giorno dopo la conclusione della visita in Germania del Presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri. La decisione in questo senso è stata adottata, a maggioranza, nelle sedute tenutesi oggi alla Camera ed al'Senato, dove la notizia delle dimissioni del ministro del Tesoro è stata comunicata ufficialmente all'inizio dei lavori. A Montecitorio, il presidente on. Leone ha dato lettura di un messaggio inviatogli dal Presidente del Consiglio, che 10 informava degli avvenimenti già noti. L'on. Segni non era presente in aula: al banco del Governo sedevano i ministri Vanoni, Andreotti, Cortese e De Caro. Terminata la lettura, il monarchico on. Covelli si è alzato A protestare, lamentandosi 'che il Presidente del Consiglio non fosse presente, e chiedendo l'apertura immediata d'una discussione. Gli si sono associati Nenni e 11 missino Roberti. L'on. Marazza, presidente del gruppo democristiano, ha ribadito che proprio perchè il dibattito verterà su un argomento importante, è d'uopo consentire anche ai ministri ed ai parlamentari socialdemocratici — ora al congresso di Milano — di prendervi parte; il ministro De Caro si è associato a questo punto di vista; il presidente Leone .'o ha fatto proprio, ed ha proposto che la discussione sul caso Gava abbia inizio a partire dal 14 febbraio. La proposta è stata accettata. Anche a Palazzo Madama il dibattito si è svolto sul medesimo binario ed è arrivato alle stesse conclusioni. Due parlamentari di destra — Taddei per i monarchici e Ferretti per i missini — hanno protestato per la forma della comunicazione governativa reclamando un'immediata apertura della discussione generale. Per il Governo, a Palazzo Madama ha parlato Rossi, ripetendo le stesse argomentazioni del suo collega De Caro; e infine il presidente Merzagora ha fatto notare che l'on. Segni non poteva far altro che trasmettere una lettera di comunicazione: « Ieri — ha detto Merzagora — si è dimesso il ministro Gava. Ieri il Parlamento era chiuso: che altro poteva fare il Presidente del Consiglio se non inviare una comunicazione scritta? >. Così anche il Senato ha deciso che il dibattito si inizi il 14 febbraio, ed ora resta da vedere in quale dei due rami del Parlamento comincerà per primo. Nell'attesa i ministri Vanoni e Gava si sono stamane incontrati nel palazzo dei Dicasteri finanziari di via XX Settembre, e Gava ha dato le consegne al proprio successore. Sembra che l'interinato non avrà lunga durata, e che un titolare effettivo sarà nominato entro il termine di un trimestre, come massimo. La scelta dovrebbe cadere su un senatore della D.C. Aspiranti non mancano, ma non sarà opportuno, per il momento, anticipare scelte che non sono ancora arrivate a scadenza. Alla scadenza arriveranno, secondo quanto si dice, insieme all'istituzione del Ministero per le partecipazioni statali, il cui ordinamento è in corso di esame. Tanto per concedere qualcosa in tema di previsioni anche a questo riguardo, diremo che a coprire l'incarico futuro sarebbe assai gradito un parlamentare repubblicano. Dalle previsioni ritornando ai temi attuali, e dopo avere registrato che il ministro Vanoni ha presentato oggi al Parlamento i bilanci (quelli finanziari al Senato, e gli altri, considerati politici, vale a dire quelli della Giustizia, degli Esteri, dell'Interno, dell'Istruzione, della Difesa, dei Lavori Pubblici, del Lavoro e della Marina Mercantile, alla Camera) c'è da dire qualcosa sui commenti che li hanno accolti e sulle reazioni che essi hanno suscitato. Il tema principale delle discussioni è ovviamente la sorte dei pensionati della Previdenza Sociale, in relazione alla diminuzione del contributo governativo. Tre deputati della sinistra (Berlinguer e Albizzati del P.S.I. e Polano del P.C.I.) hanno rivolto un'interrogazione urgente al governo per conoscere « se intenda o meno rassicurare subito i pensionati della Previdenza Socia- le e gli altri aventi diritto circa l'intangibilità del fondo adeguamento pensioni, fondo che non deve essere ridotto, ma anzi integralmente destinato a garantire il più elementare diritto all'assistenza di tanti vecchi e invalidi ancora in miseria». Anticipando in qualche modo la risposta, il ministro Vigorelli ci ha dichiarato oggi che la riduzione del contributo statale a 40 miliardi è da considerare un espediente valevole solo per questo esercizio, in attesa della riforma del sistema previdenziale che egli spera di portare a termine in un semestre. V. g. •riIIBIilllEllllllttlllEtEBIIIBBlIiEllllEIIElliBIElIEfEIUBU

Luoghi citati: Germania, Milano, Roma