Dieci complessi di jazz al 1° Festival di Sanremo

Dieci complessi di jazz al 1° Festival di Sanremo Stasera e domani nel salone del Casinò Dieci complessi di jazz al 1° Festival di Sanremo Otto formazioni italiane e due straniere presentano jazz tradizionale e jazz moderno - In gara i migliori.solisti europei e alcuni americani (Nostro servilo particolare) Sanremo, 27 gennaio. Dieci complessi, tre di jazz tradizionale! e sette di jazz moderno, otto italiani e due stranieri, si alterneranno sabato e domenica sera nella sala delle feste del Casinò. Per gli appassionati, il jazz è musica nobilissima, un dono dell'* America dell'arte >; per gli altri, indifferenti o contrari, che non intendono e lo vilipendono, un'accozzaglia di stonature. I primi si esaltano a questo genere musicale fino a spellarsi le mani negli applausi o a gonfiare le gote nei fischi, che secondo l'uso americano significano, com'è noto, approvazione. Non ci saranno che gli intenditori, sabato e domenica al Casinò, le bocche fini. I dieci complessi e i solisti che si esibiranno nel primo Festival Internazionale del jazz forniranno un panorama abbastanza completo dei generi: dal più arcaico, alla King Oliver, della < Riverside Slncopators Jazz Band», di Genova (animata dal trombonista Lucio Capobianco) al jazz posteriore ma sempre tradizionale dell'* Originai Lambro Jazz Band>, di Milano, composta di otto elementi; a quello ancora tradizionale ma più moderno, del tipo « Dixieland > o New York, della benlamina del pubblico la < Milan College Jazz Society > (che ha dato un recente concerto a Torino) e che qui suona col famoso < clarino > negro Albert Nicholas, già appartenente ai complessi americani di Bechet e di Armstrong. Dal jazz tradizionale passando al moderno, ecco i ritmi del quartetto di Lucio Reale, di Napoli, e del sestetto svizzero di Flavio Ambrosettl, celebre sax alto di Lugano, dalle sonorità, simili a quelle di Lee Konitz, che è notissimo in Italia per le sue incisioni con la tromba Raymond Court e col batterista Stuff Combeu Ambrosetti presenterà ritmi del genere . relaxed, sorto nel dopoguerra e posteriore al be-bop. Il complesso cMilano Ali Stars> presenta tutte stelle del jazz: Glauco Masetti, sax alto, Gianfranco Intra, pianoforte, Franco Cerri, noto come chitarrista ma che ò forse il nostro migliore basslsta, Franco Pisano, anch'egll abile Interprete dei due strumenti, il basso e la chitarra, e Gii Cupplnt, il miglior batterista italiano. Questi esecutori si produrranno in assoli e duetti, come i pianisti Giampiero Boneschi, Gianfranco Intra, Vittorio Paltrinieri. Da Roma è giunto il Quintetto di Nunzio Rotondo, la migliore tromba italiana, che ha Romano Mussolini al pianoforte, Tonino Ferrelli al contrabbasso, Gii Cuppinì alla batteria e Carlo Pes alla chitarra, tutti dilettanti di classe. Il < Quintetto ValdambriniBasso > (Milano) ha fama internazionale e incisioni discografiche che hanno riscosso in America favorevoli commenti nelle riviste specializzate. Suona un cool-jazz con molto swing, mentre 11 < Sestetto Italiano > (composto sempre da Valdambrini-Basso con altri ritmi, tra cui il pianista Boneschi della tv, arrangiatore e compositore molto noto) si è ulteriormente evoluto nel jazz californiano sulle orme di Jerry Mulligan e Shorty Rogers. Chiude la serie il quartetto dell'* Hot Club > di Nizza, composto di studenti dai sedici ai diciotto anni, che ha come capo l'americano Barney Wilen, ottimo sax tenore, figlio dell'ex-console americano di Nizza. Presenta i due concerti Fulvia Colombo. La presenza dei dieci complessi ricchi di elementi in parte già molto noti, in parte costituiti da giovanissimi esecutori di sicuro avvenire, dà la misura dell'importanza del primo Festival internazionale del jazz: da Roma, Torino, Milano, Genova e dalla Costa Azzurra è annunciato l'arrivo di folti gruppi di fans al segui to delle formazioni. _ m. r.