L'Inghilterra discute se abolire la pena di morte

L'Inghilterra discute se abolire la pena di morte L'Inghilterra discute se abolire la pena di morte Gli ultimi 9 condannati alla forca sono stati graziati - I risultati di inchieste sulla criminalità L'ora più propizia al delitto: fra le 20 e le 2 della notte del sabato - Timore degli errori giudiziari (Dal nostro corrispondente) Londra, gennaio. Ormai da cinque mesi il signor Albert Fierrepoint, che alla professione di birraio unisce anche quella di < public executioner> — ossia di boia — non è stato chiamalo a c far giustizia » ad alcun condannato a morte. Dall'agosto scorso anzi nove persone condannate a morte da vari Tribunali di Gran Bretagna sono state graziate e gli oppositori della pena di morte in Gran Bretagna sperano sia ora giunto il momento dell'abolizione finale. Il Primo Ministro ha promesso un dibattito parlamentare in materia già due mesi fa, ma finora il Governo non ha fissato ancora alcuna data precisa. Alla Camera dei Comuni i deputati sono convinti che il problema sarà discusso prima di Pasqua e che forse In questa occasione la Gran Bretagna potrà mettere un punto fermo alla pena capitale. L'ultimo tentativo fu compiuto quasi esattamente un anno fa, quando la Camera dei Comuni bioc iiiiiimiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiii iimm co un progetto di legge per la abolizione della sentenza capitale con soli 30 voti. Nel 1949, quando la maggioranza parlamentare era laburista, la Camera Bassa aveva approvato la abolizione temporanea, ma quella Alta, dove la maggioranza è tradizionalmente conservatrice, riuscì a rovesciare la decisione dei < Comuni > e a' far prevalere quella dei Lords. Come mai la pena capitale abbia potuto sopravvivere in Gran Bretagna tanto a lungo è un mistero per molti, non soltanto fuori da queste isole. Le ragioni che qui vengono addotte in favore della pena di morte sono ancor oggi le più antiche e le più elementari. La prima, che si ricollega con le leggi barbare medioevali, è quella della sua estrema semplicità. Chiunque abbia ucciso — a meno che non sia riconosciuto pazzo — deve essere ucciso. Questa norma, si dice, è abbastanza semplice da poter essere capita da tutti, è abbastanza chiara da poter essere facilmente applicata e ha uno miminiiimiimiiimiimmi limimi n straordinario potere preventivo. Essa, si aggiunge, semplifica il lavoro della polizia, la quale non si trova, disarmata, a dover combattere malviventi armati. Va rilevato che nel corso delle ultime inchieste condotte in proposito i giudici, gli uomini di Stato e anche gli alti esponenti del clero anglicano, hanno mostrato di non avere nulla in contrario a questo principio. Anzi alcuni lo hanno strenuamente difeso. Ma negli ultimi anni, vari elementi nuovi sono intervenuti a rafforzare gli argomenti degli oppositori della pena di morte. Soltanto pochi giorni fa tre uomini che erano stati condannati per aver percosso un poliziotto sono stati < perdonati», secondo l'assurda fraseologia ufficiale, dopo avere scontato due anni di carcere. Era stata stabilita la loro innocenza. Ora, il poliziotto che essi erano accusati di aver percosso, era stato per parecchi giorni in imminente pericolo di morte. Nessuno dubita a Londra che se costui fosse morto, i tre sarebbero stati a loro volta condannati a morte. E, dicono oggi gli oppositori della pena capitale, < altre tre vittime innocenti > sarebbero state passate per il capestro. Il celebre caso del giovane Bentley che fu condannato a morte e impiccato per un assassinio che, secondo alcuni, era stato commesso da qualcun altro un quarto d'ora prima, ha profondamente turbato molti in Gran Bretagna. Quando vennero scoperte le atroci attività di Christie inoltre nacque il dubbio che egli fosse il vero colpevole di un assassinio per il quale era già stato impiccato qualcun altro. Il maggior argomento contro la pena capitale dunque è che neppure essa è immune da quel « margine di errore umano », che può essere rimediato, anche se soltanto in parte, in qualsiasi altro caso. Vi sono altri argomenti che si vanno facendo strada. Curiosamente in Gran Bretagna quello meno usato è il più violento: che neppure lo Stato, come supremo amministratore della giustìzia, deve aver diritto di vita e di morte sui suoi cittadini. In Gran Bretagna sembra invece avere maggior peso lo studio statistico su come e quando e perchè si verificano gli assassini. Una prima inchiesta di questo genere fu condotta nel 1905 e riguardava i delitti commessi nei 20 anni precedenti. Una seconda inchiesta è stata compiuta quasi esattamente cinquantanni dopo e ha pressoché confermato le risultanze della prima. Nove assassini su dieci sono compiuti da uomini. Nel 60 per cento circa dei casi le vittime sono le mogli, le amanti o le amiche del colpevole. Il momento più tipico per gli assassini è il sabato sera, fra le 8 e le 2 di notte, ossia quando il consumo delle bevande alcooliche nel Paese è al suo massimo settimanale. Un buon 30 per cento dei casi ha origine da risse che si determinano durante lo stato di ubriachezza, il 40 per cento ha origine dalla gelosia, dagli intrighi o da motivi sentimentali o sessuali, e soltanto il 10 per cento degli assassini viene commesso per motivi finanziari. Nel margine che resta vanno comprese le faide fra bande di delinquenti, le uccisioni di poliziotti durante gli inseguimenti o gli arresti, e i cusi non compresi in tutte le categorie precedenti. L'assassinio, a quanto pare, viene dunque commesso nella maggior parta dei casi dietro ad un impulso momentaneo, probabilmente irresistibile, quando le facoltà di controllo sono ridotte al minimo enocssuellcisngddlicacgl i o è e e n . i a , e i o i 5 a e u i e quando il pensiero della punizione o non ha alcun peso, oppure si presenta addirittura come una soluzione. Anale desiderata. Questo, il caso della signora Ellis, la modella che uccise a colpi di pistola il suo ex-amante corridore automobilista il lunedì di Pasqua dell'anno scorso. A questo si può aggiungere che, secondo quanto rivelano le inchieste in materia, gli assassini che sono stati graziati generalmente diventano dei prigionieri di eccezionale condotta. Nel 1952 nedle prigioni britanniche si trovava un totale di 91 assassini graziati. Di queliti, 82 erano stati classificati c prigionieri modello » e negli annali delle storie criminali i casi di assassini che dopo la grazia e dopo la liberazione si rendono colpevoli di altre violazioni della legge sono rarissimi. Un altro motivo di opposizione alla pena di morte che va facendosi strada presso l'opinione pubblica britannica è l'orrore delle esecuzioni. I ' comunicati ufficiali, secondo la convenzione di Stato, riferiscono sempre che < la esecuzione è stata rapida e senza intoppi ». Ma lo stesso boia, interrogato lungameme dalla Commissione reale d'inchiesta sulla pena di morte, ha dovuto ammettere (dopo molte insistenze) che nel corso della sua carriera si sono verificati vari incidenti. Egli ha fornito pochissimi dettagli, ma basta l'ammissione a suscitare un senso di profondo orrore. L'opinione pubblica britannica infine comincia a rendersi conto della situazione paradossale di un Paese che commina multe gravissime e pene di carcere a coloro che si rendono colpevoli di avere frustato un somaro o picchiato un cane, ma si permette di ignorare quello che avviene dei condannati in nome della giustizia. Questi sono i principali motivi che hanno, a poco a poco, nel corso del dopoguerra, corroso la tradizionale maggioranza in favore del mantenimento della forca e l'hanno ridotta fino al punto — come oggi sperano molti — di diventare minoranza. Dalla metà del secolo scorso fino a quest'anno tutti i tentativi per l'abolizione della pena di morte sono stati frustrati da una maggioranza ligia ai princìpi antichi e restia ai rinnovamenti legali. Ma con l'andare dei decenni del XX secolo questo gruppo è andato a poco a poco riducendosi di numero. Non vi sarebbe da stupirsi se alla prossima discussione — che avverrà probabilmente in febbraio o in mar/o — la Camera dei Comuni deciderà di mantenere o di abolire la pena di morte soltanto per un margine di due o tre voti. Riccardo Aragli©

Persone citate: Albert Fierrepoint, Bentley

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra