Sospesa dal giudice istruttore la sepoltura delle tre vittime

Sospesa dal giudice istruttore la sepoltura delle tre vittime f?rtflf*e madre e figlia uccisi netta tabaccheria Sospesa dal giudice istruttore la sepoltura delle tre vittime Tuffo il paese ha partecipato ai funerali - Nobili parole del vescovo di Brescia - lo strazio del figlio superstite - Il mistero di un'auto nera - Eermato l'ex'socio dell'uomo assassinato (Dal nostro inviato speciale) Brescia, 25 gennaio. Da Chiari, da Palazzolo, da Rovato, da Palosco, da Cotogne, da tutti i paesi vicini, oggi la pietà si è riversata a Pontoglio. Migliaia di persone in pullman, in bicicletta, a piedi, sono giunte per partecipare ai funerali della famiglia Breno, unendosi nel compianto alle migliaia di compaesani delle vittime. I negozi eramo stati chiusi, sulle saracinesche abbassate era stato collocato il cartello: < lutto cittadino >. Alle 15 le bare di Cesare Breno, della moglie Colomba e della figlia Emilia, sorrette a spalle da parenti e amici, hanno lasciato la cappella della Santissima Trinità, in piazza XXVI Aprile, dove erano state deposte fin da Iwnedi sera. L'ufficio funebre è stato celebrato, in forma solenne, nella chiesa parrocchiale di Santa M'orla As-f sunta, che sorge all'angolo op-| posto della stessa piazza. Con i parenti delle tre vittime, vi hanno partecipato il sindaco di Pontoglio, il Questore llltllllllllllllllll(IIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIil1IIIIIIMII e il comandante della Legione carabinieri di Brescia, i bambini delle scuole elementari, i compagni di alasse di Sandro Breno, arrivati da Sondrio. Nella chiesa parrocchiale era presente il Vescovo di Brescia, monsignor Tredici. A metà del rito religioso, il prelato ha pronunciato alcune parole. < Tre vite so?io state stroncate — egli ha detto. — Ad essa vanno l'omaggio e il rispettq del nostro sentimento cristiano, é cosi al superstite, il giovane Sandro, vada il nostro pensiero affettuoso. Tre vite sono state barbaramente stroncate, e questa, strage, dovuta, forse a odio o vendetta, ci induca maggiormente al rispetto della vita umana, al bene e all'amore verso il nostro prossimo >. Le bare della madre, della sorella e del padre, sormontalo ognuna da una corona di Sandro, hanno lasciato la chiesa; dietro di esse era il figlio, sostenuto da due cugini. Il lungo oprfeo, ha attraversato il paese.'Ili Largo Diaz, davanti alla casa dei Breno, esse hanno sostato per un attimo. Sandro ha sollevato ali occhi arrossati dal pianto, in uno stesso sguardo disperato ha unito le tre bare e le finestre della sua casa vuota. Sembrava cercare, dietro i vetri, i volti dei suoi cari, quasi in una irragionevole spexànza di rivederli ancora. Al cimitero, dopo la benedizione nella cappella, il ragazzo non ha più resistito. Quasi svenuto è stato condotto fuori e fatto salire su di una macchina che l'ha portato in oasa della zia. Su ordine del giudice istruttore, il seppellimento delle salme è stato sospeso all'ultimo momento. Pare che l'autorità giudiziaria intenda procedere a un nuovo e pia accurato esame delle ferite, e , probabilmente anche all'autopsia. In attesa di tale accertamento le bare sono state lasciate nella cappella. Questa decisione presa improvvisamente dal magistrato, spiega che molte cose compiuta nella, .prima fase* deHsJjir daghii dovranno essere approfondite. Il materiale ricavato dalla squadra scientifica è sta to intanto mandato a Roma per essere esaminato dalla Scuola di Polizia scientifica. E' stata prospettata l'eventualità dell'intervento di eani-poliziotto. La terza giornata d'indagini si è chiusa a tarda sera con un bilancio negativo. Non si possiede ancora alcun indizio sugli sterminatori della famiglia Breno, e nemmeno ci si è orientati su una ipotesi khe possa indicarne i moventi. Anche questa dì oggi è stata una intensa giornata di interrogatori. Alcune decine di persone sono passate davanti al giudice istruttore. Tra le altre, ancora una volta è stato interrogato Felice Castoldi, parente di Cesare Breno e già socio di Giuseppe Vignoni, fratello di Colomba, in un'agenzia per la vendita di motociclette, società scioltasi di recente con un concordato. Cesare Breno aveva avallato al Castoldi cambiali per 2.300.000 lire, e il concordato rappresentava per l'avallante una perdita ài cui egli si era lamentato. Tra i due era sorto un dissidio, e il Castoldi minacciò di schiaffeggiare il Breno, minaccia ripetuta la sera di domenica scorsa. Stasera il Castoldi è stato portato alla caserma dei carabinieri di Ghiari, e si ritiene che vi venga trattenuto in stato di fermo. Sempre più complessa appar re la personalità di Cesare Breno. Egli aveva davvero una dop. pia vitaT Certo non viveva tranquillò, come dimostra la pistola tenuta nel comodino da notte, sempre a portata di mar no, e il suo muoversi armato. Ma tale stato d'animo è avvalorato da due episodi. Dieci giorni fa egli si presentò alla caserma dei carabinieri di Palazzolo chiedendo di parlare con Un sottufficiale. Quando fu alla sua presenza, gli disse che aveva intenzione di presentare una querela contro una c'erta yersona." ' ■'"r* 5 Un secondo episodio è accaduto un paio di giorni prima del delitto. Venerdì sera per le vie del paese circolò a lungo una macchina nera nella quale c'erano due persone. La macchina, per qualche attimo sostò davanti alla tabaccheria di Cesare Breno. Questi, avendola notala attraverso le vetrine, quando vide che essa si allontanava, uscì sulla soglia e osservò a lungo i fanalini rossi che si allontanavano. Scomparsa la macchina, egli si avvicinò a un gruppo di ragazzi, ai quali chiese se essi avessero notato quelite persone sì tro varano dentro la macchina. I ragazzi non seppero dare una risposta ■ precisa. • Questi due episodi, ci si chiede, soìio da riallacciare al la tragedia di cui egli è stato vittima insieme con la moglie e la figliat Giuseppe Faraci

Persone citate: Castoldi, Felice Castoldi, Giuseppe Faraci, Giuseppe Vignoni, Sandro Breno