Scoppia un nuovo «affare» fra i comunisti francesi

Scoppia un nuovo «affare» fra i comunisti francesi Inquietudine e malcontento fra gli intellettuali Scoppia un nuovo «affare» fra i comunisti francesi Lo scrittore Hervé, eroe della Resistenza, abbandona l'attività politica e scrive un libro contro il "feticismo, per le cose dell'URSS (Dal nostro corrispondente) Parigi, 23 gennaio. La revolution et les fétiches, 11 libretto di Pierre Hervé pubblicato in questi giorni nelle edizioni della < Table Ronde >, non è l'espressione di una delle solite rivolte che, negli ultimi tempi, si sono ripetute con una certa frequenza all'interno del partito comunista francese. Non era stato difficile giudicare le deviazioni di André Marty o di Auguste Lecoeur, grossolane manifestazioni di insofferenza, che avevano origine in un romanticismo rivoluzionario di scarsa consistenza politica, ma per il caso Hervé bisogna dare un giudizio del tutto- differente. Con Marty e con Lecoeur, era sembrato che il partito notesse correre il rischio d'una scissione o che, comunque, tutto l'organismo comunista ne sarebbe stato indebolito. Con Hervè, invece, il pensiero comunista francese può trovare l'occasione di Interessanti sviluppi dialettici. Alla Bua presa di, posizione, che in questi giorni ha gettato lo sgomento nelle organizzazioni periferiche, potrebbero infatti non eSBere completamente estranei 1 dirigenti del partito. Bisogna in ogni modo riconoscere che la denunzia del feticismo ha avuto subito enormi ripercussioni fra gli intellettuali comunisti e che le sue conseguenze non potranno venir soffocate con un semplice provvedimento disciplinare. Quali sanzioni potrebbero, d'altronde, essere prese contro Hervé, che ha abbandonato ogni attività politica per mettersi a fare 11 professore in una scuola media? Pierre Hervé ha 42 anni ed è iscritto al partito comunista da quando ne aveva 18. Per molti anni e stato segretario della organizzazione studentesca, ma la sua personalità prese rilievo durante la guerra, quando i tedeschi lo arrestarono nell'ospedale di Brest, dove era ricoverato per ferite riportate al fronte. Riusci ad evadere ed entrò subito nella lotta clandestina. I tedeschi lo ripresero nel giugno-1941 ed anche quella volta organizzò dopo quindici giorni la fuga in circostanze cosi spettacolose da fare di lui, fino alla fine della guerra, il ricercato numero uno della Gestapo. L'attività di Hervé nel a Francia occupata fu una delle più intense e delle più efficaci, soprattutto nell'azione di collegamento fra il comunismo e gli altri gruppi della Resistenza: nel 1944 era segretario generale del movimento di Liberazione nazionale. Nel dopoguerra, Pierre Hervé fu per qualche anno la grande speranza del comunismo francese; venne eletto deputato, diventò prima redattore capo deU'Humanité e poi direttore di Action. Uomo di vasta cultura e di vedute molto aperte, il partito deve a lui la definitiva adesione di numerosi intellettuali, come Picasso e Paul Eluard, che al comunismo _si erano avvicinati durante la Resistenza, ma che forse al sarebbero riallontanati se avessero avuto a che fare soltanto coi soliti funzionari dell'apparato. All'improvviso, però, Hervé venne messo in disparte, rientrò completamente nell'ombra. Non si ripresentò alle elezioni, Action fu soppressa. Pierre Hervé rimase iscritto al partito e In buone relazioni personali con Maurice Thorez e con Jacques Duclos, però abbandonò ogni attività politica. Nell'autunno scorso, alla riapertura delle scuole, ha preso un posto nell'insegnamento. Che cosa era successo? Pare che all'origine di questo brusco cambiamento ci sia l'inimicizia di Louis Aragon, provocata dalla stroncatura che Action pubblicò d'un romanzo della moglie, Elsa Triolet E' certo che nella Revolution et les fétiches Aragon è uno dei principali accusati, responsabili di quella < metafisica che si potrebbe chiamare estrjmismo ideologico o tendenza all'ideologia assoluta», che, secondo Hervé, ha praticamente sostituito il marxismo. Non si può tuttavìa considerare come un fatto personale la sua presa di posizione. La ribellione contro la dittatura che Aragon, direttore di Lettres Francaises, esercita sulle attività culturali del partito è senza dubbio condivisa dalla grande maggioranza degli intellettuali comunisti, che giudicano il suo rigore come una reazione contro se stesso, ossia una posizione che il vecchio scrittore surrealista ha assunto soprattutto per reagì re alle proprie tendenze na turali. II disagio degli intellettuali comunisti viene manifestato da Hervé con la constatazione che non rimane loro altro che consolarsi con « la grande letteratura del passato — la francese ed anche la russa, beninteso! > per rifarsi con la bel lezza dello stile e l'elevazione del cuore e dello spirito. Per ciò che riguarda la pittura, si nasconde la propria coBternazlone quando si passa davanti agli orrori, sedicenti realisti, detti la « prefigurazione d'un avvenire radioso >. E la denunzia del feticismo prosegue con la più grande franchezza: « Su un piano più generale, è inteso che tutto ciò che viene dagli Stati Uniti — i romanzi di Faulkner, di Hemingway o di Caldwell, il jazz o 11 whisky è putrido, mentre tutto ciò che viene dall'U.R.S-S. — 1 ro manzi più differenti, e special mente quelli criticati dagli atea si sovietici, e considerati schematici e noiosi, la danza cosac¬ ctrvagleFvlrmcSdcpmldvmactitbcdntf1Pnsl ca o la vodka — ha un rapporto diretto col socialismo *. Non si pretenda che sono errori utili, conclude Pierre Hervé, perchè allora bisognerebbe affermare che anche la propaganda contro Tito è stata utile, nonostante li suo carattere errato: «Ciò che ostacola in Francia Io sviluppo d'un movimento d'Idee, analogo a quello del XVIII secolo, è il settarismo geloso che rivendica come dogma la minima briciola che abbia relazione con l'U. R. S. S., è il feticismo che considera pericoloso voler giustificare con la ragione ciò che impone sia accettato religiosamente, e proclama: fuori della Chiesa, non c'è salute! >. Muovendo da queste considerazioni, la denunzia di Hervé contro il messianismo comunista si estende a tutte le attività del partito, a giustificare le quali non basta 11 fatto che « nell'Unione Sovietica il marxismo ha preso negli ultimi venti anni un andamento bizantino e scolastico >, perchè ciò era dovuto a necessità pedagogiche, mentre ormai « le nuove élites chiedono un nutrimento intellettuale meno frusto ». . Pierre Hervé osserva poi che 1 dirigenti del comunismo nel Paesi Occidentali non fanno niente per far conoscere le discussioni che avvengono nell'Unione Sovietica, come se temessero che tali discussioni potrebbero scuotere la fede dei credenti. Avviene così che esse vengono diffuse In forma polemica dalle pubblicazioni anticomuniste, alle quali 1 comunisti rispondono con altrettante deformazioni polemiche: « Tutto questo è superficiale e aneddotico — afferma l'autore di La Revolution et les fétiches» — fino al momento in cui un articolo ci fa sapere sotto forma di risoluzione dogmatica che 11 risultato delle discussioni non soltanto è vero, ma era vero da sempre ». E' difficile prevedere la reazione del partito verso un iscritto che da 24 anni segue la disciplina interna ed afferma anche in questa occasione di volervlsi sottomettere. Se è vero, come qualcuno afferma, che Maurice Thorez non sarebbe del tutto estraneo alla pubblicazione del libretto, questo potrebbe! essere il punto di partenza per una svolta decisiva della politica èomunista nei Paesi dell'Europa Occidentale. Anche fuori della Francia, infatti, analoga è l'insofferenza di molti Iscritti per il feticismo del partito." Sandro Volta ne respinta. Mentre il Prefetto rinunciava alla successiva azione, un cittadino di Montelupo presentava ricorso alla Giunta provinciale amministrativa che stamani dichiarava la decadenza del sindaco. Da parte sua Alfio Din!, che è stato dichiarato decaduto anche dalla carica di consigliere comunale, ha presentato ricorso presso la Corte d'Appello chiedendo la sospensione del provvedimento'.