Montgomery prevede cinque anni difficili di Enrico Altavilla

Montgomery prevede cinque anni difficili Imm una oon/er-ejaara tenuta at Roma Montgomery prevede cinque anni difficili Mosca sta compiendo "ano sforzo fluido,, per colpire l'Occidente nei punti deboli - Occorre riprendere l'iniziativa, rafforzare la NATO, ottenere l'unità tedesca Roma, 20 gennaio. In una conferenza di natura più politica che militare, 11 maresciallo Montgomery, vice-comandante delle forze alleate in Europa, ha tracciato stasera, in presenza dei ministri Martino e Taviani, un quadro molto realistico della situazione in Europa dipingendolo con tinte piuttosto scure. «I cinque prossimi anni potranno essere alquanto difficili — egli ha detto — e le nostre speranze di successo non dipendono, soltanto dalle armi nucleari e quindi dal timore di rappresaglie che esse incutono nei russi, ma anche dall'unione ben salda fra le Potenze legate dal Patto Atlantico e dalla potenza delle altre armi, quelle non nucleari. Io sono anzi d'accordo con 11 maresciallo Bulganin il quale nel suo messaggio di Capodanno ha affermato che l'equilibrio di potenza nucleare fra occidentali e sovietici non rappresenta da solo una garanzia di pace ». Magro, cortese, sorridente, più simile nel semplice vestito civile a un docente universitario che a un capitano d'armi, 11 visconte Montgomery ha fatto al pubblico che affollava una sala del palazzetto Venezia — un pubblico, nonostante le molte uniformi, piuttosto mondano — alcune scottanti rivelazioni. Sarà interessante sapere domani se il suo pensiero è condiviso dal governo britannico; basti ora osservare che Dulles, tanto criticato per la sua recente intervista a Life, ha trovato in Montgomery un sostenitore probabilmente inatteso. Parlando con voce sottile, il vice-comandante delle forze alleate ha cominciato facendo gli elogi del Patto Atlantico (« Se fosse esistito nel 1939, la guerra non sarebbe scoppiata»), e ricordando che purtroppo la pace può essere < comprata » soltanto per mezzo della forza militare. Si vis pacem... < Oramai — egli ha detto — nessuna Nazione occidentale, nemmeno gli Stati Uniti, può fare a meno dell'Unione Atlantica: la Nazione che s'illudesse di resistere da sola, senza alleati, sarebbe condannata a un amaro e sicuro destino >. c Nei confronti dell'Unione Atlantica — ha proseguito Montgomery — l'Unione Sovietica ha due grandi vantaggi, non di carattere militare: noi abbiamo più paura della guerra del russi e slamo più sensibili alle pressioni fatte sul nostro sistema economico. (O, In altre parole, slamo meno disposti a sacrificare il benessere alla preparazione militare). Il Cremlino tenterà indubbiamente di sfruttare queste nostre debolezze, alle quali se ne aggiunge un'altra: la mancanza d'Iniziativa. « Io vi parlo come soldato e posso dirvi che una guerra non p'iò essere combattuta soltanto con armi difensive Ciò vale anche per la guerra fredda, che io preferirei chiamare guerra limitata. Ora, pur prendendo le precauzioni necessarie per non arrivare a un conflitto mondiale, noi non possiamo continuare a subire le iniziative sovietiche e continuare ad agire, come stiamo facendo, con ritardo e senza saper scegliere il tempo. Né possiamo consentirci 11 lusso di non essere d'accordo sulle Iniziative da prendere e dì non avere piani e obbiettivi comuni, perchè se dovessimo perdere la guerra fredda, potremmo essere forzati a fare proprio i passi che ora stiamo cercando di evitare ». « Qual è — ha continuato Montgomery — la chiave della situazione europea? Indubbiamente la Germania. Non ci potrà essere vera pace in Europa fin quando la Germania resterà divisa, e fin quando la Germania riuniflcata non sarà diventata sincera amica della Francia. Dobbiamo quindi credere che la Russia farà il possibile per evitare queste due cose. Io credo che l'Unione Sovietica non abbia cambiato i suoi piani per dominare il mondo e che la sua strategia politica possa essere definita come uno sforzo fluido su tutti i fronti alla ricerca dei nostri punti deboli. < I sovietici sono pronti ad ogni passo, ad eccezione di quelli che potrebbero portare alla guerra. Ecco perchè ci sorridono in Europa, dove ci siamo rafforzati per mezzo del Patto Atlantico, e spostano la offensiva all'Asia e all'Africa settentrionale. Non dobbiamo lasciarci ingannare dallo spirito di Ginevra, il cosiddetto spirito di Ginevra, e rallentare gli sforzi difensivi fin quando non sarà stato raggiunto un accordo per il disarmo e fin quando non saremo sicuri che la Russia intende mantenere fede ai suoi impegni ». E su queste parole, tolti gli occhiali e dato uno sguardo al quadro involontariamente allusivo che era su una parete (una muta di cani sbrananti una volpe), il vice-comandante delle forze alleate ha concluso la più dura replica che sia finora venuta da parte occidentale ai discorsi in Asia di Bulganin e di Kruscev. In serata l'on. Gronchi ha ricevuto al Quirinale l'ex-comandante deH'Vm Armata. Enrico Altavilla II gerì. Montgomery con |I ministro degli Esteri Martino (Tel.)

Persone citate: Dulles, Gronchi, Kruscev, Magro, Taviani