Piccolo giro d'Italia

Piccolo giro d'Italia I> X E} T IfcO I/O » O H E> jVI O Piccolo giro d'Italia Zone di distribuzione dei film e geografia degli spettatori - Incrementi nel Meridione e nelle Isole - Titoli "depositati,, vecchi e nuovi - Zampa al lavoro - Nuovo film di Tati - Greta Garbo e la legge - Cinema all'aperto Per il produttore e il noleggiatore di film l'Italia non è divisa i?i regioni, ma in « soli ■ >; e sono, precisamente, tredici. Poste in un ordine d'importanza come possibilità di mercato, e chiamata ciascuna con il nome della città che è a capo della zona rispettiva, le tredici circoscrizioni delle agenzie e dei botteghini cominciano con quella di Milano e -hanno per ultima quella di Cagliari. Una classifica rimasta per anni su per giù immutata; e che nel 1954 subisce invece mutamenti notevoli. E' come una strana, fluida geografia: la geografia degli spettatori! Dominatrici immutabili da tempo, e nell'ordine, le tre zone Milano, 'orna e Tonno, che da sole assommavano più del quaranta per cento dei/li incassi nazionali, e ciò per ragioni evidenti: maggiore densità di popolazione, maggiori risorse economiche, maggior numero di sale, da quelle di prima visione a quelle provinciali. Ebbene, con il '54, al terzo posto si è collocata la sona di Napoli; e altri sorprendenti progressi ha fatto la tona di Catania. L'ultima graduatoria è infatti la seguente: Milano, Roma, Napoli, iiologna, Torino, Padova, Firenzi), Catania, Genova, Bari, Trieste, Ancona, Cagliari. Diminuzioni non trascurabili si sono in complesso avute nell'Italia Settentrionale, e particolarmente nella zona -nilanese; un deciso incremento si è invece avuto nel Meridio¬ ut 111111111111111111 ti 1111111111111111 ■ 1111111 ti 11111111111 ne e nelle Isole. E quasi ovunque si è anche verificato un aumento di incassi nelle località minori e periferiche nei confronti dei capoluoghi. Con l'aprirsi di nuove sale è dovunque aumentato il « consumo-film >, ragguagliabile in tgiorni-spettacoloy. Questi, nel 1954, sono stati 154.971 per la zona di Torino, £89.708 per la zona di Milano, 179.867 per la zona di Roma, 204.973 per la zona di Napoli, 168.377 per ta zona siciliana (Catania), 46.343 per quella sarda (Cagliari). A scorrere e a considerare questi e altri dati statistici st ha l'impressione che il cinema, affermatosi in Italia nei centri più importanti e nel < triangolr > Ì7idustriale piemontese-ligure-lombardo, sia poi andato all'assalto di tutta la regione padana, per poi scendere nell'Emilia e nella Toscana, e per infine dilatarsi anche nelle Provincie meridionali. Queste, per gli esercenti, sono ormai quasi al passo con le altre; ed è sintomatico che sia anzitutto di fronte al fattore-cinema che vadano scomparendo lo cosidette aree « depresse >. * * Ventotto film di produzione italiana, o di co-produzione con produttori di altri Paesi, sono attualmente in lavorazione, per gli interni, nel nostri studi, o, per gli esterni, in Italia e all'estero. — Un film di giovani è stato recentemente ultimato n Milano, in ambienti tutti milanesi: Per le vie della città, regia di Luigi M. Giachino, 111111111111111111111111111111111111111111111111 ii 1111111 * sceneggiatura dello stesso Giachino, Walter Alberti e Gianni Comencini, con Marisa Borroni, Gino Bramieri e Febo Conti. — Dedicato alla nostra aviazione durante la seconda guerra mondiale, Il cielo brucia è una produzione italo-spagnuola, ha per regista Giuseppe Masini, fra gli interpreti Amedeo Nazzari, Faith Domergue, Folco Lulli, Fausto Tozzi, Silvia, e Luigi Tosi. — Fra I pappagalli, regìa di Bruno Paolinelli, sono Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Peppino e Titina De Filippo, Maria Fiore, Elsa Merlini, Cosetta Greco, Raffaele Pisu e Maria Pia Casilio. — Sollecitudine di produttori di fronte all'ultimo fatto di cronaca (ma è probabile che la cronaca si superi poi rapidamente da sé); dopo le disavventure del prof. Degoli, è stato c depositato » il titolo Tota e il controfagotto. Fra gli altri titoli < depositati » recentemente da vari produttori spiccano, come assolutamente... inediti, Genoveffa di Brabantc, La Gerusalemme liberata, Salambò e La bisbetica domata. * * Serio e modesto, Luigi Zampa intensamente lavora. Ogni tanto, come pare che sia inevitabile, è costretto a lasciarsi lusingare dal film per il film, dal contratto per il contratto; ma il regista di Anni difficili e ili Processo alla città ha una sua fisionomia, e soprattutto manifesta un coerente impegno nello scrutare toni, ambienti e scorci contemporanei. Sarebbe evidente, in lui, una predilezione per timbri anche dichiaratamente satirici; è comunque la nota di costume che di frequente appare nei suoi film. Ora ne sta preparando altri due. Il primo narrerà le vicende di una famiglia romana, assai numerosa, con ti piccolo o non piccolo dramma di due giovani, fratello e sorella: l'uno prete, l'altra vittima di un suo amore contrastato e senza possibilità di soluzione, e redento da una carità operante. Il secondo film è una storia, come Zampa stesso la definisce, c antimwro >; la vicenda di un gruppo di antifascisti durante il ventennio, tra diti dal tipografo che stampava il loro giornale clandestino, e quindi condannati, ed esuli infine. Tornati in patria nel 1945 avrebbero la possibilità di vendicarsi, denunciando ■ il tipografo. Sono giorni torbidi, una denuncia del genere non risparmierebbe gravi immediate sanzioni. Ma quegli uomini preferiscono chiamare il tipografo unicamente per perdonarlo; e dovrà essere questo il più vero significato del film, un insegnamento di libertà, e un mònito, per guanti considerano la lotta politica come azione di violenza personale o collettiva. * * Il Governo argentino avrebbe abolito le restrizioni finora .vigenti Bulle importazioni di film stranieri e sulla trasferibilità dei loro incassi. —: Un film italo-americano sarà diretto da Sherman in Italia, Porte chiuse, con Martine Carol. — I diritti cinematografici dell' Epreuve des hommes blancs, il romanzo di Pierre Boulle, sono stati venduti per dodici milioni di franchi. — Jacques Tati, il regista di Giorno di festa e de Le vacanze del signor Hulot, ha pronto il copione del suo terzo film, Mio zio, una satira della piccola borghesia agiata. — Dopo aver visto Margherita Gauthier, interpretato da Greta Garbo nel 1936, il sottosegretario inglese agli Interni, Lord Mancroft, ha deciso di appoggiare in Parlamento la richiesta di protrarre da venticinque a cinquant'anni il « copyright » per i film, dichiarandosi assai meravigliato di aver potuto constatare come il film della Garbo fosse « invecchiato così bene >. — Un quarto delle sale cinematografiche americane è ormai costituito dai « drive-in-theatres >, i cinema per automobilisti che possono, stando nella loro vettura, assistere allo spettacolo iiniiiiiiimiiiimmnniiiiiiiiiiiiimniiiiniiiiin offerto da un gigantesco schermo (ogni vettura ha una sua presa diretta per il sonoro, il cui volume è regolabile a piacere di vettura in vettura). Nei primi sei mesi del 1955 sono stati costruiti negli Stati Stati Uniti altri 387 «drive-in», il cui totale ha superato i 5000. Alcune di queste immense platee all'aperto possono ospitare anche 2000 auto, con schermi di 45 metri. * * Eleganze — Con il trascorrere degli anni Maurice Chevalier si sente sempre più giovane, ancora molto affascinante; e ha cure infinite per la sua persona, per il suo guardaroba. Gli ha fatto quindi parecchio piacere l'apprendere che gli era stata assegnata la < mela d'oro >, che una rivista parigina aveva messa in palio per l'attore più elegante dell'anno. Congratulazioni, interviste: eli mio segreto? ha detto lo sfavillante Maurice. — Un'eleganza sempre sobria, discreta; ma con un briciolo di fantasia >. Vestiva un abito azzurro, con scarpe di un bel rosso vivo. m. g.