Un furto nella villa di una contessa compiuto da un cameriere licenziato
Un furto nella villa di una contessa compiuto da un cameriere licenziato Uopo quattro anni ritorna nella notte per rubare i «gioielli Un furto nella villa di una contessa compiuto da un cameriere licenziato Scompaiono 120 pezzi d'argento e una collezione in avorio - La polizia ferma l'ex-domestico e ritrova parte della refurtiva al Monte Pegni - L'imputato era fuggito con l'incasso da un dancing Quattro anni dopo la fine del suo servjzio presso una famìglia nobile torinese, un cameriere è tornato a far visita alla villa patrizia nella quale aveva svolto per tanto tempo la sua attività. Ma c'è andato in circostanze particolari: di notte, scavalcando il cancello e entrando per una finestra. Non ha visto naturalmente l'expadrona, — la contessa Annamaria Quadri in Fautero, residente in corso Trieste — ma ha visto la sua argenteria, la biancheria c una collezione di pezzi in avorio Allontanandosi dalla villa ti cameriere, che è tale Decimo Colonnello di Giovanni da Udine di anni 36, senza fissa dimora, ha preso con se 120 pezzi di posateria d'argento, un abbondante sacchetto di biancheria e numerosi pezzi della collezione in avorio. Non certo per ricordo, dato che parte della posateria è andato ad impegnarla al Monte Pegni ricavandone 60 mila lire (più trenta dalla cessione della polizza ad un amico), le statuette in avorio le ha vendute ad un antiquario di via Maria Vittoria e la biancheria l'ha regalata al proprietario di una trattoria di via S. Domenico assieme al rimanente della posateria. Il furto è stalo consumato la notte del 10 gennaio; ieri il ladro ha fatto il suo ingresso alle «Nuove» e la refurtiva è stata recuperata. Il merito della rapida azione va alla polizia del commissariato di S. Secondo, maresciallo Porro, brigadieri Nifosi, Perduca, Murgia e Gibelli. Gli Investigatori, una volta ricevuta la denuncia del furto, hanno pensato bène di conoscere 1 nomi delle persone di servizio che in questi ultimi almi avevano frequentato la casa della contessa. Quando fra questi nomi è uscito quello del Colonnello hanno capito d'avere in mano il bandolo della matassa. E non si sono sbagliati. Il Colonnello era slatti al centro di un recente oscuro episodio dal quale era uscito con una denuncia a piede libero per simulazione di estorsione. Della cosa si erano interessati gli stessi funzionari del commissariato di San Secondo. La mattina del 29 novembre scorso si era presentato a loro il «lenor 1 iiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir Angelo Milanese di Luigi, di anni 48, titolare della sala da ballo « La Perla » di corso Orbassano, il quale aveva denunciato che il proprio cameriere Decimo Colonnello la sera prima si era allontanato dal servizio senza versare l'incasso della serata, circa ventimila lire. I! cameriere veniva rintracciato dopo qualche giorno in un alloggio di via Giulio 13, presso un suo amico, e allo domande del commissario dott. Bocuzzi raccontava una Intricata storia. Diceva che la sera del 28 novembre alle 23,20 un signore, in sala, l'aveva invitato ad uscire per andare a chiamare due suoi amici che si trovavano su di una « 600 ». Il cameriere, uscito e avvicinatosi alla macchina, vi era poi stato spinto dentro con la forza dallo stesso individuo elle gli aveva affidata la commissione. Secondo il suo racconto gli sconosciuti (nei posti posteriori sedevano altre due persone) lo avevano accompagnato in periferia e sulla strada di Borgaro, sul ponte della Stura, lo avevano costretto a scendere dopo essersi fatti consegnare l'orologio, un anello d'oro e la somma che aveva in tasca ammontante appunto.a circa ventimila lire. La polizia, svolgendo i primi accertamenti, rilevava che il racconto del Colonnello presentava lacune e dati falsi, quindi estendeva le indagini e stabiliva cosi che egli non era mai rimasto vittima dell'estorsione. vante, e non manifestamente infondata^ con motivata ordinanza ha, sospéso il procedimento e di-' sposto per il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale, Il solo organo competente a decidere sulla questione.
Persone citate: Angelo Milanese, Bocuzzi, Decimo Colonnello, Gibelli, Murgia, Perduca, Porro
Luoghi citati: Udine
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