Eccezionale carriera di Steed consigliere di sovrani e diplomatici

Eccezionale carriera di Steed consigliere di sovrani e diplomatici Era il pia celebre dei giornalisti inglesi Eccezionale carriera di Steed consigliere di sovrani e diplomatici (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 gennaio. Uno dei più celebri giornalisti britannici del periodo che precedette le due guerre mondiali. Henry Wickham Steed, è morto ieri — come già è stato scritto — aii'età di 84 anni nella sua casa nell'Oxfordshire. La sua figura .'sica si intonava perfettamente alla celebrità internazionale del suo nome: era alto, magro, con un autorevole pizzetto bianco appuntito che sorreggeva due baffi, altrettanto appuntiti, perfettamente orizzontali. Aveva una personalità molto forte e una vasta cultura solidamente appoggiata sulla educazione ricevuta nelle scuole Inglesi e nelle università di Berlino, Parigi e Jena. Ti suo primo ingresso nel giornalismo fu timido come quello di ogni altro principiante: cominciò con la cronaca di una conferenza tenuta in una sa'^ londinese sul tema delle pensioni per la vecchiaia. Ma l'occasione per i primi celebri dispacci da corrispondente fu simile a quelle che aprono la strada alle grandi attrici: si trovava a Berlino quando, per la malattia di un collega, fu chiamato alla responsabilità di corrispondente del Tintvs. La prima esperienza era stata una serie di interviste compiute a Parigi per conto del erande editore americano Pulitzer. Il nuovo incarico per il Times gli diede modo di rive¬ lare la sua innata abilità. Seppe riconoscere — era il 1897 — in un articolo pubblicato da un giornale di Amburgo la penna di Bismarck e rivelò per primo l'esistenza di un patto segreto dì « riassicurazione » fra Germania e la Russia. Questo gli valse quasi immediatamente la promozione a corrispondente de' Times da Roma. Vi restò dal 1897 al 1902, ma l'avvenimento per lui più significativo dì questo soggiorno fu una grave malattia durante ìa quale egli fu curato da Madame Rose, savoiarda di nascita educata in Gran Bretagna, che, dopo avere conosciuto molti e grandi personaggi vittoriani, si dedicò al giornalismo e dedicò poi a Wickham Steed tutto il resto della sua vita. Il periodo di maggior fulgore del giornalista inglese fu quello trascorso a Vienna. Negli undici anni trascorsi, dal 1902 al 1913, nell'impero austroungarico egli riuscì a percepire 1 moti più segreti della politica di quello Stato e a prevederne con singolare acutezza politica le mosse. Nel 1908, ad esempio, egli predisse a Edoardo VII, che non mancava mai il consultarlo, che il governo di Vienna stava preparando la opinione pubblica all'annessione della Bosnia-Erzegovina. Edoardo VII, al quale Francesco Giuseppe non aveva riveloto i propri intenti, non ci volle credere. Due anni prima dello scoppio della prima guerra mondiale, Wickham chiese di poter ritornare a Londra per preparare l'opinione pubblica alla guerra imminente. Egli comincio a diventare una figura nazionale quando, come redattore-capo agli esteri del Times, prese ad ammonire il pubblico contro la follia di Lloyd George che si opponeva alle spese per il riarmo della Marina. Nel giorno dell'assassinio dell'arciduca a Serajevo, egli scrisse per il Times un memorabile articolo di fondo in cui si prevedeva che l'attentato sarebbe stato usato come pretesto per scatenare la guerra Nell'immediato dopoguerra egli fu chiamato dalla delegazione americana come esperto dei problemi dell'Europa Centrale, materia che egli aveva trattato in un volume sulla monarchia degli Absburgo e che più tardi egli doveva insegnare all'Università di Londra. In seguito al conflitto tra il proprietario e il direttore del Times — fra lord Northcliffe e Dawson — verificatosi alla conferenza di Parigi, Vickham Steed fu nominato direttore del Times. Le condizioni che egli mise innanzi per accettare questa nomina erano le seguenti: 1) mantenere l'indipendenza del giornale da tutti i partiti, da tutti gli uomini politici e da tutti i governi; 2) promuovere la soluzione del problema irlandese (anche al¬ lo scopo di migliorare 1 rapporti con gli Stati Uniti); 3) appoggiare tutte le giuste richieste della Francia e degli altri alleati al trattato di pace (anche per poterli consigliare e ammonire, se ve ne fosse bisogno, in materia di affari europei); 4) appoggiare la Lega delle Nazioni; 5) promuovere una campagna per risolvere onestamente i problemi del lavoro in Gran Bretagna, pur resistendo alla tendenza < bolscevica ». Ma con il passaggio del Times alla nuova proprietà e il ritorno al potere della destra conservatrice, Wickham Steed fu di nuovo sostituito dal vecchio direttore del Times, Dawson. Si comperò la < Rivista delle riviste » e la diresse per sette anni, dopo di che si dedicò alla libera collaborazione, alle trasmissioni radio e, soprattutto, a tener circolo fra i diplomatici, i giornalisti e gli statisti d'Europa nel proprio salotto londinese, illuminato dalla brillante conversazione di Madame Rose. In Gran Bretagna egli era considerato il più acuto, il più influente e il più brillante del grandi- giornalisti specializzati in politica internazionale, e la sua figura era divenuta un simbolo di quanto v'è di meglio nella professione di corrispondente e commentatore di giornale. r. a.