Il prezzo dell'olio d'oliva raddoppiato in cinque anni

Il prezzo dell'olio d'oliva raddoppiato in cinque anni Fovtc numento di «se genere di targo consumo Il prezzo dell'olio d'oliva raddoppiato in cinque anni Da 447 lire al chilo nel '50 a 890 tire nel '55 - Il rialzo dell'anno acorso: 320 lire - A Torino se ne consumano oltre 9 chili all'anno per persona - Olio di semi a 490 lire per controbilanciare il mercato Nel 1954 i torinesi hanno consumato 72.656 quintali di olio, 11 che significa, tenendo conto di una popolazione dì 787.970 persone, un consumo medio di chilogrammi 9,22 di olio a testa. Per il 1955 i bilanci non sono ancora ultimati, ma si può calcolare che gli 824.000 torinesi abbiano consumato oltre 74 mila quintali di olio. Per trasportare a Torino tutto l'olio che è servito alle tavole dei cittadini, occorrerebbe una colonna lunga quasi sette chilometri formata di 336 grosse autocisterne con rimorchio. L'olio è quindi un genere di consumo importante per il bilancio familiare. Nel 1954, quando il prezzo medio dell'olio sopraffino era di 528 lire al chilo, la spesa dei torinesi per il fabbisogno annuale è stata di 3 miliardi e 836 milioni di lire (4870 lire a testa). Nel 1955 il prezzo dell'olio è salito da 570 lire in gennaio fino a 890 a fine dicembre: tenendo conto dei vari aumenti mensili, il prezzo medio è stato di 658 lire al chilo: la spesa pro-capite si è perciò elevata a oltre 5922 lire all'anno. L'ascesa del prezzo dell'olio ha avuto inizio in maggio, quando da 570 è passato a 615 lire al chilo; in giugno ha raggiunto le 660 lire, in ottobre è salito a 680, in novembre a 790, in dicembre a 890. Questi sono prezzi medi, non tengono cioè conto delle punte massime raggiunte dall'olio in taluni negozi dove già alla vigilia di Natale sfiorava le 1000 lire al chilo. Ieri una rapidissima indagine nei negozi del centro portava a questa conclusione: eccettuati gli spacci dell'Alleanza Cooperativa dove si vends l'olio d'oliva a 850 lire al chilo, nella stragrande maggioranza degli esercizi torinesi l'olio ha già raggiunto le 900 lire al chilo, il doppio del prezzo del 1950, che era di 447 lire al chilo. La spinta al rialzo purtroppo non si è esaurita. L'origine del fenomeno è nota: il raccolto delle olive è stato disastroso. Ma a questo fatto r.i deve aggiungere, e ha il suo peso, la speculazione intentata nei vari centri di produzione e la corsa all'acquisto da parte del pubblico che, timoroso di restarne privo, na comperato olio in quantità molto maggiore del consueto. Per poter arginare l'ascesa dei prezzi sono stati immessi in questi giorni sul mercato grandi quantità di olio di semi. A Torino sono arrivati 100 mila chili di olio d'arachide, che sono stati messi in vendita negli spacci dell'Alleanza Cooperativa a 490 lire al chilo. Collegi, convitti, caserme, convivenze, possono richiedere direttamente alla Sepral, in via Cernaia 24, assegnazioni speciali di olio di semi a 460 lire al chilo. Nella nostra città, di fronte al consumo dell'olio d'oliva, quello dell'olio di semi rappresenta press'a poco il 2 per cento. La gente diffida — e a torto secondo il parere dei tecnici dell'alimentazione — dell'olio di semi (arachidi, mandorle, colze ecc.) e continua n subire le conseguenze di un rialzo di prezzo che in parte è artificioso. CI sono tuttavia parecchi torinesi che hanno scoperto il segreto di pagare l'olio a 627 lire al chilo. Sono quelli che a una parte di olio di oliva puro (a 900 lire al chilo) miscelano due parti di olio di semi (a 490 lire al chilo). Il risultato, assicurano i competenti, è un olio raffinato, non grasso, non denso, di sapore piacevole e particolarmente gradito al gusto dei settentrionali. dichiara d'avere intenzione di non interrompere i lavori, ma 11 suo ritardo nella assegnazione del nuovo appalto non 6 certo una prova di questo rroposito. Si sa, infatti, per esperienza, che le operazioni burocratiche degli appalti comportano sempre ima notevole perdita di tempo. E quindi non si vede come tnxi l'ANAS non vi provveda con sollecitudine ai fine di garantire effettivamente, al 30 marzo, la congiuntura dei nuovi lavori a quelli già ultimati. Perchè bisogna corcare in tutti i modi possibili che non si prolunghi anche di un solo giorno oltre lo stretto necessario la difficile, pericolosa situazione attuale: il traffico su corso Francia è congestionato e convulso fino all'estremo limite e anticipare lil momento in cui esso potrà normalizzarsi — ancora una volta lo ripetiamo — significa salvare delle vite umane. dSdlrdssmdsn

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