Urgenti misure militari decise dal governo in Algeria di Sandro Volta
Urgenti misure militari decise dal governo in Algeria Situazione sempre più grave nel Nordafrica Urgenti misure militari decise dal governo in Algeria L'azione politica sarà adottata dal futuro Ministero - Tutti i partiti democratici favorevoli all'Agenzia atomica europea (Dal nostro oorrispondente) Parigi, 11 gennaio. Il Consiglio dei Ministri si è riunito stamane, sotto la presidenza di René Coty, per decidere alcune misure d'emergenza relative all'Algeria. La si tutu: -no algerina è diventata infatti cosi grave in questi ultimi tempi che Edgar Faure non ha più potuto rinviare la decisione di nuovi provvedimenti militari, scaricandola sul nuovo governo che verrà costituito subito dopo l'inaugurazione dell'Assemblea Nazionale, il giorno 19. Lo stesso gen. Billotte, ministro della Difesa Nazionale, che, non essendo stato rieletto nelle elezioni del 2 gennaio, aveva smesso di partecipare alle riunioni del Consiglio dei Ministri, ha creduto invece necessaria la sua presenza stamane, per quella collaborazione tecnica di cui i colleghi di Gabinetto potevano aver bisogno. I ministri hanno giudicato inutile inviare nuovi rinforzi, oltre a quelli che già da alcune settimane continuano ad affluire in Algeria: hanno però deciso la creazione di un nuovo Comando civile e militare unificato,, dello stésso tipo di quello che diresse a suo tempo la repressione nell'Auràs. Il Presidente del Consiglio ha anche comunicato agli altri membri del Governo la relazione inviatagli, dietro sua richiesta, dal governatore generale Jacques Soustelle, per la definitiva soluzione politica del problema algerino. Negli ambienti parlamentari, questa relazione viene però giudicata molto meno urgente che le misure militari, tanto più che Soustelle vi manifesta un punto di vista contrarlo a quello espresso dal dirigenti del Fronte repubblicano, sui quali ricadrà molto probabilmente la direzione della politica francese. Per questa ragione, qualcuno ha creduto d'interpretare l'iniziativa del Presidente del Consiglio come una manovra per mettere fin da questo momento nell'imbarazzo il suo successore. La soluzione del problema algerino esige infatti la massima rapidità di deci ■niiiuitiiniiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sione, ciò che potrebbe venire ostacolato dal riaccendersi di nuove polemiche. Nella sua relazione, Soustelle ha proposto lo scioglimento dell'Assemblea locale algerina «che non rappresenta niente», e su questo punto sono d'accordo anche Mendès-France e Guy Moli et; ma i due capi del Fronte Repubblicano si propongono tale scioglimento per rieleggere subito una nuova Assemblea, attraverso una votazione libera e leale che rifletta veramente la volontà della popolazione. Secondo i leaders del partito socialista e del partito radicale, la nuova Assemblea dovrà offrire al Governo francese gli interlocutori validi per trattare la questione algerina ed arrivare alla pacificazione del Paese. Soustelle, Invece, si dichiara contrarlo a tutte le trattative di questo genere. Risultati distensivi potrebbe avere, si Bpera, la riunione costitutiva del Comitato d'azione per gli Stati Uniti d'Europa, che — promossa nell'autunno scorso da Jean Monnet, expresidente dell'Alta Autorità del pool carbone-acciaio — è stata convocata per il 17 e proseguirà i suoi lavori anche il giorno successivo, alla vigilia, cioè, della prima seduta della nuova Assemblea Nazionale. I partecipanti alla riunione saranno una trentina, in rappresentanza dei partiti del Centro democratico e delle organizzazioni sindacali non comuniste della Francia, Italia, Germania e Benelux. Durante le sedute costitutive si tratterà di provvedere all'organizzazione del comitato e di fissargli un bilancio,- cui provvederanno direttamente i partiti che ne fanno parte. Verrà inoltre stabilito un primo obiettivo concreto: quello di facilitare nei parlamenti dei sei Paesi la costituzione della Comunità europea dell'energia atomica, da impiegare a scopi pacifici. Le maggiori difficoltà a questa realizzazione dipendono dall'atteggiamento dei governi di Bonn e di Bruxelles, decisamente ostili all't Euratom»; iiiiiiiniuiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiMiiiiiiiii negli altri quattro Paesi, Invece, la maggioranza dei partiti politici sono favorevoli. In Francia sono contrari all'* Euratom » soltanto 1 comunisti ed i poujadisti, cosicché le riunioni del 17 e 18 potranno offrire l'occasione di una prima base d'intesa, tanto più che Pierre MendèsFrance e Guy Mollet hanno posto fra i punti fondamentali del loro programma di governo una energica azione a favore dell'Unione europea e, in prima linea, della Comunità atomica. Dopoché la CED fu uno del pretesti all'origine del dissenso fra la Democrazia cristiana ed 1 partiti di democrazia laica, l'« Euratom » potrebbe diventare cosi la base per il loro Ravvicinamento. Sandro Volta
Persone citate: Edgar Faure, Guy Mollet, Jacques Soustelle, Jean Monnet, René Coty, Soustelle
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