Due viaggiatrici di commercio vittime di un'audace rapina
Due viaggiatrici di commercio vittime di un'audace rapina Aggressione in pieno giorno in via Cavour Due viaggiatrici di commercio vittime di un'audace rapina Sorprendono un delinquente che ruba campionari di valore dalla loro auto - Scaraventata a terra una delle donne, l'individuo è fuggito col bottino sull'Aprilia d'un complice Un'altra rapina è stata compiuta ieri in città. GII autori — due giovani rimasti sconosciuti — hanno avuto tanta audacia da scegliere per la loro impresa delittuosa l'ora e la località ad essi meno favorevoli: le 13.3" c là centrale via Cavour. No sono state vittime due giovani signore: Nelide Rinaudo, residente a Cavour in via Mombelll 23, e la sua amica Giulia Ramella Marchetti abitante nella nostra città in corso Tortona 48. Le signore — rappresentanti di commercio in confezioni per donne — poco prima eli mezzogiorno, giungevano, a bordo della loro «Giardinetta», in via Cavour e fermavano dinanzi allo stabile numero 30 dove, al pianterreno, c'è Il negozio-esposizione della « Società Bianciardi ». Scendevano, prendevano due valige e entravano nel negozio. Qui sceglievano vari campioni di indumenti per Il valore di 200 mila lire e ne riempivano una valigia che, insieme a quella vuota, riportavano nella macchina. Chiudevano a chiave la portella e tornavano nel negozio per parlare con il titolare della società comm. Oreste Bianciardi. Una decina di minuti dopo le due signore si accomiatavano. Appena in strada provavano l'emozionante sorpresa di vedere un giovanotto che — forzata evidentemente la portella della loro automobile — stava impadronendosi delle due valige. Dopo un attimo di esitazione la signora Rinaudo si lanciava coraggiosamente contro il ladro; afferrava una delle valige (purtròppo quella vuota) e tentava di strappargliela dalle mani. Fra il rapinatore e la sua vittima si ingaggiava una breve lotta, tanto breve che egli riusciva a fuggire con il bottino prima che l'altra donna, la signora Marchetti, potesse tornare in negozio a chiedere aiuto. Ma sebbene sia durata pochissimo la lotta ha avuto fasi drammatiche. Mentre la signora Marchetti gridava « Al ladro! Aiuto! » la sua amica, afferrata saldamente la valigia vuota, riusciva a strapparla dalle mani dello sconosciuto e a gettarla a terra, Costui indietreggiava mentre la signora Rinaudo Io colpiva con pugni e tentava di afferrare l'altra valigia. Forse vi sarebbe riuscita se il rapinatore — giunto a fianco di una « Aprilia » ferma con il motore acceso, al cui volante stava un altro giovane — con una improvvisa forte spinta non l'avesse fatta cadere. Cacciò la valigia nella macchina e in un lampo vi sali anche lui. La signora, che era finita con le gambe sotto le ruote, riuscì a toglierle nell'istante stesso in cui la macchina partiva a forte velocità. In quel mentre, allarmati dalle grida delle donne, uscivano in strada l custodi della casa Francesco Gavasio e sua moglie Maria Marchese, seguiti dal comm. Bianciardi. Facevano appena in tempo a scorgere l'auto dei rapinatori che velocissima si allontanava in direzione di corso Cairoll. Riuscivano tuttavia a rilevare il numero della targa: TO 75301. Il comm. Bianciardi telefonava alla Celere. Giungeva sul posto un equipaggio che compiva una perlustrazione ma senza risultati. La signora Rinaudo — dopo essere stata accompagnata all'ospedale S. Giovanni dove veniva medicata per escoriazioni ad un ginocchio e una contusione al capo giudicato guaribili in pochi gior¬ iniiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a ni — era invitata con la sua «mica al Commissariato di polizia Castello. Le signore hanno fornito i connotati degli sconosciuti, giovani sui 28-30 anni, di statura più alta della media, assai eleganti. Nel pomeriggio la signora Rinaudo ha esaminato in Questura fotografie segnaletiche di pregiudicati, in particolare per furti di automobili, poiché si ritiene che ; rapinatori fossero In possesso di un'auto rubata. iiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin La signora Giulia Ramella Marchetti accanto alla stia auto
Luoghi citati: Aprilia
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