Il governo incontra nuove difficoltà per raccordo sulla legge-delega di Vittorio Gorresio

Il governo incontra nuove difficoltà per raccordo sulla legge-delega ML DELICATO PROBLEMA DELLA RIFORMA BUROCRATICA Il governo incontra nuove difficoltà per raccordo sulla legge-delega Una decisione dovrà essere presa entro martedì - Gonella vorrebbe una proroga, Gava è contrario ad altri emenda' menti - Segni esamina la situazione con i ministri tecnici, la CGIL e la CISL - niella prossima settimana incontio quadripartito per la legge elettorale amministrativa -1 socialdemocratici chiederanno l'abolizione degli apparentamenti Soma, 5 gennaio. Al punto in cui sono arrivate le cose, le prospettive che si presentano sono in pratica tre La prima è che il governo continui diritto per la sua strada 0 presenti alla f .ma del Capo dello Stato dopo il 10 gennaio tutta la serie dei decreti-delega o i tre fondamentali, e ciò a prescindere dal fatto se la commissione consultiva sarà arrivata o no al termine dei suoi lavori, e quali che siano 1 pareri che avrà espresso nel merito dei singoli articoli. Questa sarebbe una soluzione quasi di forza, fondata sulla considerazione che, in sostanza, la commissione è puramente consultiva: ciononostante può essere politicamriente pericolosa. Sembra comunque che il ministro Gava ne sia convinto assertore, in contrasto diretto con il punto di vista che si attribuisce al ministro Gonella. Circola, come uno slogan ammonitore, la battuta che « Gonella non è Ruini » e che pertanto non farà nulla per consentire la soluzione di forza, e che, anzi, tenterà, per quanto starà in lui, di impedirne l'attuazione. Si presenta pertanto come possibile la prospettiva numero due: cercare un accordo con 1 sindacalisti perchè consentano al governo il tempo di proroga necessario per trovare un compromesso, e in questo senso, appunto, devono interpretarsi i colloqui odierni. Qualora non si arrivasse ad alcun accordo, si verrebbe a delineare la terza prospettiva: rinviare tutta la materia all'esame del Parlamento, al quale il governo potrebbe chiedere nuove direttive. La soluzione verrebbe spiegata con la considerazione che questo problema della legge-delega e dei relativi decreti delegati è toccato a Segni come eredità dai governi che lo hanno preceduto,: si direbbe che la sua impostazione è stata riscontrata inesatta o inattuabile e si deciderebbe di ricominciare tutto da capo. Non è facile dire questa sera quali delle tre prospettive abbia maggiori possibilità di avverarsi, sicché ci sembra preferibile seguire i dati della cronaca della giornata. Da stamattina il Presidente del Consiglio praticamente non si è occupato che della vertenza degli statali. Ha cominciato poco dopo le nove a ricevere una delegazione della CGIL, poi ha concesso udienza al Ministro dei Trasporti, Angelini, che g"i ha illustrato le ripercussioni del problema sulla categoria dei ferrovieri, che non escludono 1 la eventualità di umo sciopero. Poi è stata la volta del Ministro delle Finanze, Andreotti, che ha -riferito al Presidente del Consiglio sull'attività del comitato della scure, quello, cioè, che dovrebbe concorrere reperire nelle pieghe del bilancio le fonti del finanziamento dei decreti delegati. Po: Segni ha ricevuto il segretario della CISL, on. Pastore, e successivamente ha avuto una lunga conversazione col Ministro del Bilancio, Vanoni, !e c°n quello del Tesoro, Gava. Costui, a propria volta, ha ricevuto 1 rappresentanti della CISL, e finalmente, come conclusione della serata, si parla di un colloquio tra il Precidente del Consiglio ed il segretario della D. C., on. Famfani. La questione, difatti, si è ormai decisamente spostata sul terreno della politica generale, dove è destinata ad esercitare un'influenza risolutiva. Qualunque delle tre soluzioni accennate in principio possa venire accettata, è difatti evidente che ne sarà messa alla prova la compattezza della maggioranza. Ieri l'on. Malagodi ha garantito il lealismo dei deputati della sua parte: ora tocca a Fanfani, per il partito maggiore, indicare fino a che punto si possa contare sulla loro compattezza. La situazione in cui 3i trova il governo è, infatti, nuova rispetto ai casi che fino ad ora si sono verificati: ha sempre avuto un non completo appoggio dalla sua maggioranza, ma ogni volta gli è venuta in soccorso una parte dell'opposizione di sinistra, che questa volta, invece, non sembra disposta ad appoggiarlo. Di fronte al caso nuovo, le perplessità noti mancano, n,è d'altra parte Segni ha voluto fino a questo momento prendere una decisa posizione tra i due ministri antagonisti, Gonella e Gava. Secondo una supposizione formulata dall'Agenzia Kronos, egli sarebbe sostanzialmente più favorevole alle tesi di Gava, ma in un argomento così delicato è forse imprudente arrischiarsi a precisazioni che sono tuttora da considerare arbitrarie. Sta di fatto, comunque, che la saldezza della maggioranza non sarà messa alla prova soltanto dalle decisioni sul problema degli statali: a questo si aggiunge ed appare fin d'ora determinante, l'accordo che si dovrà raggiungere in tema di legge elettorale amministrativa. Una riunione quadripartita è prevista per la fine della prossima settimana, probabilmente per sabato 14; e si sa già che, per iniziativa dei socialdemocratici, si tratterà dell'abolizione degli apparentamenti. Il PSDI ne fa una questione pregiudiziale, come saia ufficialmente annunciato dall'on. Matteotti in un discorso che pronuncerà a. Bari domenica prossima, ed il problema sarà al centro del congresso nazionale del partito, che si terrà a Milano dal 31 gennaio al 3 febbraio. L'orientamento della D. C. non è ancora precisato, ma è già in corso da parte socialdemocratica un'azione di pressione diretta ed indiretta che si va anzi facendo sempre più viva. Oggi, ad esempio, La Giustizia riproduce con grande evidenza quanto ebbe a dire l'attuale sottosegretario alla Presidenza, on. Carlo Russo, considerato « l'esperto elettorale ufficiale d. c. > durante il Consiglio nazionale democristiano alla Mendola: « Non sembra opportuno — egli disse allora — mantenere il sistema dei colle¬ gamenti che creerebbe difficoltà nelle alleanze politiche. Sembra perciò conveniente tornare al sistema proporzionale, ispirandosi alla legge Romita del 1946 >. E' chiaro che, richiamandosi alla specifica autorità in materia elettorale del sottosegretario Russo, i socialdemocratici si propongono di influire sulle decisioni della D. C; e sarà il caso di notare ohe la campagna a favore del sistema proporzionale ha tratto nuovo impulso dal mancato scatto dei premi nell'enorme maggioranza dei dipartimenti francesi. Appunto questa, sul piano politico concreto, appare la riper¬ cussione più diretta delle elezioni del 2 gennaio, ail cui riguardo continuano, del- resto, a fiorire appelli e discussioni, polemiche ed ammonimenti. La consegna è di rafforzare la solidarietà del centro democratico. Maggiori indicazioni circa gli orientamenti della D. C. si avranno, comunque, domenica in occasione della c Festa del socio 1956 >. L'on. Segni parlerà a Firenze, l'on. Fanfani a Faenza (ma parlerà anche sabato a Roma), l'on. Rumor a Torino, l'on. Sceiba a Catania, l'on. Taviani a Genova, l'on. Colombo a Potenza, l'on. Natali a Pescara, l'on. Csmpilll ad Avelli¬ no. Da tanti discorsi di tanti Icaders non mancherà perciò di venirci offerto un vasto panorama politico che si suppone non sarà privo di qualche precisa indicazione. (Vedere in 5" pag. i particolari della seduta della commissione parlamentare). Vittorio Gorresio

Luoghi citati: Bari, Catania, Faenza, Firenze, Genova, Milano, Pescara, Potenza, Roma, Torino