Lettere al Direttore

Lettere al Direttore Lettere al Direttore Un parere dello zio della giovane Rayneri, uccisa a rivoltellate in corso Duca degli Abruzzi, sulla vendita delle armi Sismo»1 Direttore, Zio di un'unica nipote, che consideravo come figlia, non avendo figli miei, e che mi è stata barbaramente uccisa sotto gli occhi, e gravemente ferito, con mia moglie, nel vano tentativo di salvare la povera ragazza, mi permetto dire la mia parola nella questione della vendita di armi insidiose. Dopo il triste caso, un alto funzionario competente mi dichiarava che avevano impartito disposizioni molto severe, perchè gli armaioli denunciassero subito alla polizia l'avvenuta vendita di rivoltelle. Disposizioni illogiche e direi inutili, se non a fini statistici. Perchè il malintenzionato trova sempre argomenti per commuovere o ir cannare l'ar- maiolo, ritira l'arma, ne fa l'uso che crede e la famosa segnalazione arriva alla polizia, poniamo pure in serata o il giorno dopo, quando la vittima è al cimitero. La vendita di rivoltelle dovrebbe esser fatta solo su presentazione di preventiva e regolare licenza data dalla polizia, la quale è a presumersi abbia fatto, prima, le necessarie indagini. Nel triste caso che ha colpito la mia famiglia, 11 permesso non sarebbe stato rilasciato e noi non saremmo qua, papà, mamma, zia e zio, a soffrire, dopo nove mesi, per un dolore che non ha tregua, nè l'avrà mai. Dr. Attilio Rayneri Torino, 4 gennaio '56.

Persone citate: Attilio Rayneri, Rayneri

Luoghi citati: Torino