2) Ancora nebbia a Torino per l'incontro Juventus-Padova

2) Ancora nebbia a Torino per l'incontro Juventus-Padova 2) Ancora nebbia a Torino per l'incontro Juventus-Padova La partita rinviata per la set onda volta - A nove minuti dal termine constatazione della "non visibilità,, - le squadre erano in pareggio: 0 aO ~ Due pati colpiti: uno per parte Un destino avverso perseguita questa partita. Giovedi scorso non era stata nemmeno iniziata, ieri è stata interrotta a nove minuti dalla fine. Il controllo della visibilità è stato chiesto da Boniperti e in quel momento le due squadre si trovavano zero a zero. L'arbitro Righi ha cercato di penetrare con gli occhi la nebbia fitta prima da una porta poi dall'altra, ma ha dovuto constatare che non ci si vedeva per niente; e poiché era nel suo diritto, ha deciso di attendere alcuni minuti nel caso che la nebbia si diradasse. Dopo sette minuti di sosta ha ripetuto U controllo accompagnato dai due capitani e la conclusione è stata ancora quella di prima: visibilità nulla, partita sospesa. Al 90° esatto le due squadre rientravano negli spogliatoi. Il rinvio ha danneggiato certamente più il Padova che la Juventus: il primo era al suo secondo viaggio a Torino e dovrà farne un terzo; la seconda cercava invece di trar profitto dalle circostanze per rimediare ad un risultato ritenuto sfavorevole. Al Padova la divisione dei punti poteva ap- patire sufficiente e ad essa di fatto miravo come primo traguardo; alla Juventus invece la spartizione dei punti ora effettivamente considerata la perdita di un punto. La partita, dunque, si rigiocherà e la Juventus spera, per il giorno che verrà stabilito, di poter presentare una squadra in migliori condizioni di forma e di avere più favorevoli le circostanze del giòco. Ieri la visibilità è stata buona per tutto il primo tempo. Nella ripresa, dopo una diecina di minuti, la nebbia ha cominciato a scendere, poi si è avuta una schiarita, quindi di nuovo buio fitto. Dal ventesimo minuto in avanti non s'è più visto niente, nemmeno in misura ridotta, cosicché a nostro giudizio ai sarebbe già potuto interromperla assai prima del 36° minuto, evitando così di accentuare il malumore degli ospiti. Se il solo primo tempo può far testo si deve dire che la Juventus ha avuto una brutta giornata. Il Padova si è presentato con Blason battitore libero, il mediano Scagnellato a terzino destro e la mezz'ala Pison retrocessa nella mediana. Non dunque un rafforzamento dello sbarramento a metà campo, ma una barriera difensiva arieggiarne al catenaccio. Afa bisogna dire che il pubblico quasi non se n'è accorto. La mobilita dei padovani era tale che copriva gli spazi vuoti in qualunque zona del campo si creassero. A volte non si vedevano all'attacco che Bonistalli e Parodi, ma appena si delineava l'azione offensiva i rincalzi arrivavano di galop* po e per quanto breve fosse la sosta nel campo avver- sarto gli avanti non apparivano mai meno di quattro, spalleggiati sempre dai due laterali. Il ripiegamento avveniva con la stessa prontezza con cui la squadra si distendeva, cosicché la Juventus il campo libero non 10 trovava mai ed i suoi attaccanti si aggiravano continuamente in un labirinto ' ohe varchi d'uscita non ne concedeva in nessun: modo. Questa mobilità, che è stata 'U fattore principale del gioco dei padovani, era servita e resa possibile da una preparazione atletica di prim'ordine. In una partita o si fa della tecnica o si fa dell'atletica. I robusti padovani erano tutti degli scattisti di prim'ordlne, tutti poderosi e decisi. La loro manovra tendente. ad imbrogliare le carte al gioco juventino è riuscita come meglio non avrebbero desiderato, non consentendo mai ohe un'azione dei bianconeri filasse nel senso giusto dall'inizio alla fine. Da questo imbroglio la Juventus non è mai riuscita a trarsi. Oli avversari ricuperavano se battuti, ma 11 più delle volte anticipavano. Di fatto erano sempre nei piedi. Boniperti si è impegnato al massimo, ma la sua preparazione è risultata non ancora a punto perchè egli è appena guarito dal noto malanno; e del resto le condizioni del gioco avrebbero richiesto, per spuntarla, una compattezza di reparto che attualmente l'attacco juventino non possiede e delle doti di elasse di cut non tutti i singoli dispongono. Cosicché st ebbe l'impressione di una Juventus un po' disordinata, mentre era forse lo stesso tipo di gioco di rottura praticato dall'avversario a provocare il disordine, C'era, anche nella Juventus, più impeto che calcolo, più slancio agonistico che tendenza costruttiva. Corradi ha avuto un inizio incerto ma gradatamente si è ripreso ed ha finito col dominare nella sua zona portando un valido contributo anche all'attacco. Praest si muove poco, ed è un peccato. Il migliore è stato Nay che sta tornando gradatamente in possesso della sua miglior forma. ^ Abbiamo detto che s'è visto bene il primo tempo e solo saltuariamente, e quasi sempre male, la ripresa. La Juventus falli l'occasione di segnare al US' del secondo tempo su calcio d'angolo tirato da Montico Ce provocato da una lunga discesa di Corradi): Colombo deviava di testa la palla che rimbalzava contro la traversa. Dieci minuti dopo, al 35', Blason batteva una punizione da venti metri: Viola scattava fuori dai pali per bloccare ma non vi riusciva, la palla batteva al piede del montante alla sinistra del portiere e veniva ricuperata lestamente da Qarzena prima che vi piombasse sopra Agnoletto. Subito dopo quei sto episodio Boniperti chiedeva il controllo dèlia visibilità, come abbiamo detto aopra, «i Era ' presente{' alla partita il D.T. Marmo in compagnia del dott. Ferrando. Egli ha dichiarato che Boniperti sarà sicuramente convocato per l'incontro con la Germania. In forma o no, di Boniperti non si pud fare a meno, Ettore Berr.-.

Luoghi citati: Germania, Padova, Torino