L'Alessandria trova il ritmo giusto e piega nettamente il Bari: 3 a 1

L'Alessandria trova il ritmo giusto e piega nettamente il Bari: 3 a 1 PAREXTESW DI BEL GIOCO SUL VANGO DEL «MOCCAGATTA» L'Alessandria trova il ritmo giusto e piega nettamente il Bari: 3 a 1 DAL NOSTRO INVIATO Alessandria, lunedi mattina. Tre a uno e buonanotte al secchio. Da quanto tempo i sostenitori dell'Alessandria non potevano assistere ad una vittoria tanto convincente dei loro beniamini! I grigt hanno cominciato male il campionato e la paretitesi internazionale è giunta opportuna per permettere loro di riordinare le file, cercare l'inquadratura migliore, ritrovare la fiducia nei propri mezzi. Il lavoro dell'allenatore Sperone è stato efficace, t collaudi nelle gare amichevoli senz'altro positivi e la compagine piemontese si è presentata alla ripresa del torneo letteralmente affamata di successi. La vittima innocente della riscossa alessandrina è stato il Bari, una squadra tutt'altro che modesta, equilibrata in tutti i reparti, ma evidentemente colta di sorpresa dall'insospettata vivacità di un avversario che, con i suoi quattro punti ed il penultimo posto in classifica, non poteva incutere molto timore. I biancorossi pugliesi (che han¬ no avuto in Orlandi, Garibaldi. Bretti e Boccalini i loro elementi migliori) non possono neppure avere la soddisfazione di imprecare alla sfortuna, se non si vuol considerare come uno scherzo della malasorte quello di vedersi assegnato il ruolo di « cavia » per la ritrovata efficienza dei grigi. Questi si sono concessi anzi — udite, udite — persino il lusso di sbagliare un calcio di rigore. Un mese fa il c Moccagatta » sarebbe'saltato in aria per un fatto simile, ieri invece al momento dell'episodio gU alessandrini vincevano già per 3-1, quindi il prodigo Manenti ne è uscito assolto per... amnistia. La prestazione dell'Alessandria ha itisomma pienamente soddisfatto. La squadra non ha ancora continuità di ritmo nel suo gioco di attacco: i cinque avanti alternano « raffiche *,offensive irresistibili a lunghe pause a base di cincischiamene e di passaggi inalili. 8ono questi però difetti che spariranno quando sarà raggiunto un più completo affiatamento che permetterà di trasformare i duetti Manenti-Marchetto, Manenti-Redegalli o Redegalli-Perin in un'azione corale di tutto il quintetto. In difesa l'innesto di Stefani in porta ha dato sicurezza a tutto il reparto e anche Traverso si è ripreso bene, risultando tra i migliori in campo dopo Battistella, Marchetto, Manenti e Nardi. La citazione di merito per questi cinque atleti non significa demerito per gli altri sci. Il giudizio del pubblico, che ha applaudito tutti — baresi compresi — fa testo in proposito. L'Alessandria ha fallito un'occasione da goal dopo trenta secondi con un tiro a lato di Periti, ma Ila colto il bersaglio al 6' con Redegalli. Su rimessa laterale il pallone è andato da Manenti a Marchetto che è scattato portandosi sul fondo e centrando indietro al n. 9: questi Ila fermato col destro. Ita fatto un mezzo giro su se stesso e di sinistro ha segnato imparabilmente. Oli attaccanti baresi si sono lanciati al contrattacco mettendo a dura prova la solidità della difesa grigia, ma Stefani si è salvato sempre da campione: al W un suo tuffo a valanga sui piedi di Fillput ha evitato un goal sicuro. Un minuto dopo Redegalli è sce¬ so a rete, ha scartato Romano, Grani e lo stesso portiere, ma un errore di mira ha fatto uscire il pallone a lato, quando un passaggio laterale al piazzatissimo Tlnaszi avrebbe dato certamente il secondo goal. Occasione fallita dei piemontesi, pareggio raggiunto dai pugliesi al 36'. Il terreno dei « Moccagatta > era ieri in condisioni in/ami, ridotto ad un'immensa distesa di fango appiccicaticcio come gomma masticata. Il terzino Bosio al 36', intervenendo su un lancio del centravanti barese Logaglio, è scivolato e ha dato via libera al suo diretto avversario Bretti: tiro da pochi metri e rete inevitabile. Nella ripresa si scatena l'offensiva alessandrina. Al 5' su calcio d'angolo battuto da Manenti, il pallone è toccato da Battistella, non trattenuto dal portiere e Marchetto, da pochi passi, lo ricaccia in porta. Al quarto d'ora il terzino Nardi, in una improvvisa avanzata in settore scoperto, azzecca uno di quei tiri che riescono una sola volta nella carriera di un calciatore: da una quarantina di metri, pallone a parabola perfetta che si insacca nell'angolino alto. Al 86' Garibaldi atterra Periti lanciato a rete e l'arbitro Adami di Roma concede il « penalty »: Manenti, infallibile rigorista nel Catania, « finta » e tira al centro della porta, Orlandi respinge col corpo e poi, protetto da un compagno, blocca il pallone. Al 38' Battistella ha un'inutile reazione ad un fallo di Boccalini e l'arbitro giustamente lo rimanda agli spogliatoi. Ridotta in dieci, l'Alessandria si accontenta di difendere per i restanti minuti il larao vantaggio. GIANNI TIGNATA

Luoghi citati: Alessandria, Bosio, Roma