Rete iniziale bianconera e risposta di Prenna: 1-1

Rete iniziale bianconera e risposta di Prenna: 1-1 Sicuro debutto del cexitroMxi&diaMio Aggradi Rete iniziale bianconera e risposta di Prenna: 1-1 Oppezzo segna per primo - L'autore del pareggio è un esordiente in A DAL NOSTRO INVIATO Roma, lunedi mattina. Che la Juventus non abbia perso a Roma in questa occasione è una cosa che avrà stupito coloro ohe non erano sul campo, non i presenti al' t, partita. Al massimo, questi ultimi hanno ■ detto di meravigliarsi , per il modo <n, cui sono andate le cose — intendiamo dire del comportamento in campo dei due contendenti, il quale è stato per l'uno e per l'altro differente da quanto era dato di presumere — non già per il risultato in sè. Perché questo non è stato il frutto di circostanze casuali, perchè la Juventus col pareggio realizzato non ha rubato nulla a nessuno, e perchè anzi se la quantità e la qualità delle occasioni da rete fatte maturare nel corso della gara . autorizzassero a un ritocco al risultato, è a esclusivo vantaggio degli ospiti che la misura andrebbe applicata. Il solo periodo dell'incontro nel quale i bianconeri hanno avuto la fortuna dalla loro è stato quello iniziale. Erano evidentemente scesi in campo in stato di spirito non di gladiatori tracotanti. Per ragioni Comprensibili, ha società 4 cui colori essi difendono attraversa il momento che attraversa. È la formazione era inedita, nel senso assoluto del termine: stavano fuori Praest e Nay e Goletta, comparivano Colombo ed Emoli alle due ali, ritornavano Corradi e Vairo, esordiva un centromediano privo di ogni esperienza della categoria maggiore. C'era da grattarsi la pera. Ed effettivamente la squadra si disunì al primo contatto con l'avversario. In quei primi dieci minuti avrebbe potuto incassare anche un paio di reti come andarono. le cose. Invece, un po' per una ragione e un po' per l'altra, la Roma non segnò. E la Juventus trasse un gran sospiro di sollievo. E si riorganizzò. Come se quella doccia fredda senza conseguenze le avesse fatto del bene invece di spaventarla, essa mise presto ordine nelle sue cose. Emoli assunse, come previsto, posizione un po' arretrata, Corradi mostrò subito di trovarsi in buone condizioni e Montico, Turchi e Oppezzo presero a lavorare di buzzo buono. Un tiro da lontano che oolpì la traversa della porta difesa da Panetti giunse allora a buon punto: una specie di dimostrazione a titolo di incoraggiamento ohe si poteva fare anche di meglio che tenere puramente a bada l'avversario. Gradatamente l'undici bianconero prese a far sentire la sua presenza in campo. E gradatamente la compagine ohe gli stava di fronte prese a sgretolarsi e a perdere linea. Il netto cambiamento di condotta dei due antagonisti fu presto avvertito dal pubblico locale sótto la forma delle solite disapprovazioni ai giocatori romanisti. Doveva ammutolire del tutto il pubblico stesso — eccezion fatta per il settore dei militari, dove emersero di colpo bandiere bianconere in quantità — quando a un paio di minuti dal riposo di metà tempo la Juventus segnava. Su un'avanzata dalla destra seguita da un lungo centro, entrava in azione Oppezzo sulla sinistra. Un forte tiro trasversale partiva dal suo piede, U portiere Panetti scattava, sfiorava la palla è la mandava a sbattere contro il montante sulla sua sinistra. Nella sua traiettoria là palla stessa varcava Ut linea di qualche pòco, veniva ripresa e respinta e definitivamente deviata in rete' da Montico. L'arbitro che si trovava sul posto convalidava senza esitazione il punto: sul tiro della prima fase, quello ' cioè effettuato da Oppezzo. Chi si attendeva una energica reazione della Roma all'inizio della ripresa doveva rimanere disilluso. In quei primi minuti del secondo tempo la Juventus attaccava e vedeva presentarsi le due migliori occasioni di segnare di tutta la partita. Le mancava entrambe in modo inspiegabile. E poco dopo, invece, si vedeva strappare di mano il vantaggio che deteneva. Calcio d'angolo sulla sinistra a favore dei romanisti. Andava a tirarlo, come al solito, l'ala destra Ohiggia. La palla spioveva nel- l'area juventino, affollata di giocatori, Cavazzuti di testa la deviava verso il lontano angolo della rete sulla sinistra del portiere, Viola con un balzo la fermava e la respingeva corto e infine l'ala Prenna — un esordiente — la riprendeva e la spediva in rete mentre il portiere ancora non si era rialzato. Uno a uno, con una mezz'ora abbondante da giocare ancora prima di giungere al termine. Non si doveva vederne più di palloni in rete in quei trenta e più minuti. Orgasmo e confusione regnavano sovrani nelle file della squadra di casa: bloccato Ohiggia, nessuno della prima linea giallorossa era più in grado di sfondare. E nella giovanile formazione bianconera saltavano fuori viceversa doti insospettate: doti da gente esperta. Con calma e chiarezza di vedute, l'undici si dedicava al controllo del giuoco a metà campo; arginava, frenava, contrattaccava, perdeva tempo. E ne faceva perdere tanto, di qùesto tempo, da raggiungere il segnale di chiusura dell'incontro tenendo saldamente nelle mani quel pareggio ehm in casa d'altri ha pur sempre valore di un mezzo successo e che nelle circostanze speciali della squadra e della società bianconera rappresenta anche qualche cosa di più e di meglio. La partita è stata disputata in giornata quasi soleggiata su .campo in ottime condizioni e senza disturbo di incidenti degni di rilievo. Vittorio Pozzo

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