La sinistra liberale chiede il rinvio del congresso nazionale

La sinistra liberale chiede il rinvio del congresso nazionale La sinistra liberale chiede il rinvio del congresso nazionale In un ordine del giorno votato a Firenze si afferma che per l'unità del partito è necessario che i poteri esercitati dagli attuali organi direttivi siano trasferiti a un comitato di reggenza Firenze, lunedi mattina, I consiglieri nazionali del P.L.I. facenti capo alla corrente di sinistra si sono adunati nella nostra città nei giorni 22 e 23 ottobre. Al termine della discussione, essi hanno votato un ordine del giorno in cui, ricordato il convegno di Torino del 31 luglio scorso svoltosi con la partecipazione di autorevoli elementi della corrente di centro, è detto: «Visto che la Segreteria generale del partito ha indetto 11 Congresso per il 9 dicembre; che dopo il convegno di Torino una importante e autorevole corrente di centro ha raccolto l'appello di Torino, mentre un'altra, pur riconoscendo la grave situazione morale e politica in cui il malgoverno della Segreteria generale ha messo il partito ha — con palese incoerenza — mancato al dovere di manifestare pubblicamente, e in sede opportuna, il suo dissenso dalla Segreteria generale prestando cosi a questa il suo appoggio e favorendone la permanenza in carica; che nel frattempo, la Segreteria generale, con manipolazioni fraudolente di pubblica ragione, ha inquinato e adulterato in anticipo i risultati delle votazioni per la nomina dei delegati sferiti a un comitato di reggenza in cui siano pariteticamente rappresentate le correnti, e che nel frattempo sia revocata la convocazione dell'imminente congresso nazionale ». al Congresso nazionale, ponendo essa medesima le premesse per la radicale invalidazione del Congresso stesso; che, come ulteriore atto di eccezionale gravità e come attentato alla libertà politica del cittadini, è venuto ad aggiungersi il comportamento del gruppo liberale della Camera dei deputati, il quale, a eccezione dell'on. Villabruna e dell'on. Di Giacomo, ha votato per une soluzione palesemente incostituzionale del problema della giudisdlzione del Tribunali militari in tempo di pace; che anche l'approvazione data dai miniatri liberali alle imposte indirette recentemente deliberate è contraria ai princìpi da essi più volte affermati e riconosciuti; - «Riaffermano l'assoluta rancale inconciliabilità fra 1 principi liberali e l'attuale indirizzo degli organi direttivi del P.L.I. ; constatano che solo un partito liberale totalmente rinnovato, o una formazione nuova che ne rivendichi nei fatti e nelle opere lo spirito e la tradizione, possono imprimere all'Italia il suggello del valori liberali; «e dichiarano che l'unica possibilità di ricostituire l'unità del partito è che i poteri esercitati da tutti gli òrgani direttivi del P.L.I. siano tra¬

Persone citate: Di Giacomo, Villabruna

Luoghi citati: Firenze, Italia, Torino