Maule meglio di Bobet Monti meglio di Coppi

Maule meglio di Bobet Monti meglio di Coppi Miglioratili record della corsa e quello del Ghisallo Maule meglio di Bobet Monti meglio di Coppi Le fasi di gara - Il torinese Conterno primo sulla salita pia attesa Da una liei nostri inviali Milano, lunedì mattina. E' incominciata alle 9 e mezzo, al Castello Sforzesco, è finita quasi sei ore più tardi al Vlgorelli. Ed è finita con due records, uno l'ha battuto Monti, che ha scalato il Ghisallo in 24'49" (meglio di Coppi, 25'07"), l'altro l'ha superato Maule che ha vinto alla media di km. 38,670, mentre il migliore, fino a ieri, era stato Bobet con una media di km. 38,626. Una specie di giornata dei primati, davvero non ci si può lamentare. Questi nostri ragazzi filano secco, sono in gamba, ecco tutto. La cronaca vera e propria si apre alle 10, quando 11 presidente Joinard abbassa la bandiera a scacchi. Il tempo di dare un }-aio di pedalate, e se ne va Nascìmbene, in compagnia di Ferlenghi. Moser buca, ma rientra, i due in .fuga passano sotto uno striscione dove sta scritto: <E' una rosa, è una spina, ma il ciclismo senza Coppi, va in rovina», ed insistono sino a raggiungere l'18" di vantaggio. Dopo una ventina di chilometri, Assirelli, Zuliani, Gervasoni, Doni, Rémy, Gandini, Giusti, Sorgeloos, Favero, Defilippis, Rolland e Michelon li acciuffano. Il gruppo si sveglia, in breve il «tutti insieme» torna di rigore. Ma dura poco: in vista di Varese, Crespi, lo studente in veterinaria, pianta baracca e burattini. Tiene quel tanto che basta per guadagnare una cucina, in palio a Comerio, quindi ai lascia acciuffare da Zucconelli, Doni, Bardinelli, Benedetti e Moser. Segnale d'allarme con Moser in ruga, gli uomini della Bianchi conducono l'inseguimento. Le velleità del plotonclno che scappa sfumano in un amen. Cuvio (km. 66). E' di turno D'Agostin, un italiano all'estero che nessuno sa chi sia. Si attacca il Brinzio, e lui scappa, gli tengono dietro Gismondi e Maule. Poi Gismondi resta solo, ma, alle sue spaUe, succede il finimondo, tentativi che vanno e vengono. Si forma in testa un gruppetto, Gismondi è preso prima da Falaschi, Bartalini e Ponzini, poi da Conterno, Giusti, Debruyne, Barozzi, Jean Bobet e Maggini. Saliscendi da far venire il capogiro, la gara fila sul ritmo dei 39 all'ora. Al comando, ai 10 che ci sono, se ne aggiungono altri tredici, a spizzichi, vale a dire Crespi, Minardi, Fornara, Rolland, Baffi, Gauthier, Chiarlone, Barone, Dupont, Privat, Bartolozzi, Uliana e Gervasonl. In tutto, a voler fare il conto, ventitré, e ce n'è per oeni gusto, visto che anche uomini di fama si sono svegliati. Il grosso ha un ritardo che oscilla sul minuto, quindi la porta è aperta a tutti i giochi. Cosi si attacca il Ghisallo. Chi aspetta gli assi, li aspetta finché si stufa. Davanti, il plotone dei 23 si squaglia, rimangono soli Conterno, Fornara, Minardi, Debruyne e Privat. In una confusione di macchine, j Conterno allunga una volta (e lo riprendono), allunga un'altra e ce la fa, fli altri cedono. Dietro, Delippis ha una fiammata che si spegne; dura più a lungo il fuoco di Monti, che, mentre nessuno se lo aspetta, sale come un diretto e batte 11 record. Sulla vetta Conterno è primo; dopo vengono: Privat a 18"; Fornara e Debruyne a 33"; Monti a 43"; Coppi, Bobet ed Ockers a l'Ol , gli altri sgranati in pochi metri. Manca Moser: ha avuto un fastidio alla catena. Discesa brutta, stretta, ogni curva uno spavento. Si raggruppano Conterno, Privat, Fornara e Debruyne; Monti cede; Maule impazzisce, perchè scende a 80 al- l'ora e piomba sui quattro che fungono da battistrada. Come la discesa è finita ci si asciuga 1 sudorini e si cronometra: gli uomini al comando hanno un vantaggio di l'IO". Il momento giusto di pensare: adesso gli assi dan la caccia e li pigliano. Invece niente: si ferma Fornara, i campioni non si rovinano negli sforzi, lasciano persino che si buttino in cerca di gloria Barozzi, Serena, Bartalini, Uliana ed Aureggi. Via verso Milano in un corridoio di folla attraverso la quale si passa appena, se uno si sporge, picchia il naso contro la nostra macchina. A cinque chilometri dall'arrivo, I due gruppettini di testa ri fondono. Dieci a disputarsi il successo allo sprint. Una volata senza storia, Maule aumenta di velocità sul rettilineo opposto al traguardo, gli altri alzano bandiera bianca. Mentre i primi sono impegnati nell'ultima curva, irrompe 11 grosso. Cioè, vorrebbe irrompere, ma disturberebbe lo sprint e gli chiudono il cancello in faccia. Un pigia-pigia di uomini e di biciclette mai visto. Solo Janssen che ha operato uno scatto in prossimità del Vigorelli, passa, gli altri, compreso Defilippis che pure aveva seguito l'esempio di Janssen, non passano più. Vengono classificati ex-aequo a un minuto giusto da Maule. Cala la tela. Nel prato un ragazzo ed un uomo felici. Il ragazzo è Maule, l'uomo è Ockers. Uno ha vinto il Giro di Lombardia, l'altro idealmente si infila una mano in tasca per sentirsi strusciar sotto le dita i biglietti da mille franchi, che costituiscono il premio per il successo nella Desgrange-Colombo e che l'ordine * d'arrivo del «Lombardia» gli garantiscono. Sono tanti, un milione tondo tondo. Annata buona, monsieur Stan, non è vero? Gigi Boccacini

Luoghi citati: Brinzio, Comerio, Cuvio, Lombardia, Milano, Varese