Il vino fu fatale al fratricida di Fubine

Il vino fu fatale al fratricida di Fubine CONCLUSA L'INCHIESTA SULLA TRAGEDIA Il vino fu fatale al fratricida di Fubine Durante la mietitura Mario Longo era stato colpito da intossicazione etilica-L'assassino aveva preparato la fuga Persa ogni speranza di scampo, ha preferito uccidersi Dal nostro corrispondènte Casale, lunedì mattina. L'autorità giudiziaria di Ca: sale, sulla scorta delle indagini dell'Arma e di quelle condotte dai magistrati con sopraluogo, ha concluso la sua inchiesta sulla tragedia di Fubine Monferrato e ha concesso il nulla osta per la sepoltura dei fratelli Mario e Giuseppe Longo, rispettivamente di anni 49 e 52, che ne furono 1 protagonisti. Come è noto Mario, come invasato da improvvisa follia omicida, imbracciò sabato scorso la sua doppietta da caccia calibro 12, la puntò contro il fratello Giuseppe (famigliari e compaesani lo chiamano invece Sandrino) che stava appoggiato alla ringhiera del ballatolo al primo piano della loro abitazione e, dopo sconnesse e incomprensibili espressioni, lo fulminò sparandogli un colpo dell'arma in pieno petto. Trascinato poi il cadavere nella di lui stanza, con fatica 'lo adagiò sul letto coprendolo jalfine con alcune coperte tolte da una cassapanca. Le indagini odierne dei carabinieri hanno assodato un particolare che proverebbe il proposito di fuga del fratricida. Ieri mattina sono stati in- fatti trovati, infagottati e na- scosti nella legnaia a pianterreno, gli Indumenti estivi di Mario. Il pronto intervento dell'appuntato Ernesto Alberico, comandante Interinale della locale sezione caraninieri, e di un di lui dipendente, deve aver fatto comprendere a Mario Longo l'impossibilità di fuggire. Trasferitosi quindi nella sua camera, si puntò la doppietta alla gola, e fece partire il secondo colpo, rimanendo egli pure fulminato. Il medico condotto del paese, dott. Garlasco, e il suo collega Morello di Casale, sopraggiunto poi col Procuratore della Repubblica dottor Nicosia e col giudice istruttore dott. Delle Grazie, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dei due fratelli. E' ormai assodato, da molteplici affermazioni in paese, che Mario Longo in ogni persona vedeva un'nemico. Nutriva poi un astio particolare per 11 fra-tello, ritenendo che questi lo a e o a l e o e o o e avesse calunniato del furto di una torta in danno d'un pasticciere ambulante. Da ciò una accentuazione della manìa di persecuzione, di cui lo si sapeva sofferente e che a un certo momento deve avergli fatto dare di volta il cervello. Ma c'è anche un altro particolare che deve avere notevolmente influito ad alterare ' il carattere del fratricida. Recentemente, durante la mietitura, Mario Longo, che era astemio, bevve per la prima volta del vino e, a quanto pare, in misura eccessiva. L'intossicazione etilica deve aver dato inizio in lui alla demenza. Infatti da quel giorno familiari c compaesani lo vedevano più cupo in volto e più taciturno del solito. Tuttavia, nessuno si sarebbe immaginato che fosse quello 11 primo passo verso la tragedia che è esplosa sabato pomeriggio con due colpi di doppietta. Vittime dolenti di questa triste vicenda sono la madre Maria Aimetti vedova Longo di a 'anni 77, che conviveva coi due o j f jgn, entrambi scapoli, e la so e e rella, giunta ieri mattina da Torino, dove risiede. I funerali dei fratelli Longo avverranno alle ore 10 di oggi, lunedì fra la commossa pietà della popolazione che a distanza di 24 - j ore dal duplice gesto del folle a- omicida commenta ancora ' rdi tragico evento.

Luoghi citati: Casale, Fubine, Nicosia, Torino