Il Genoa con cinque riserve (e senza il sud-americano Di Pietro) impone l'alt alla Roma: 3-3

Il Genoa con cinque riserve (e senza il sud-americano Di Pietro) impone l'alt alla Roma: 3-3 Il Genoa con cinque riserve (e senza il sud-americano Di Pietro) impone l'alt alla Roma: 3-3 ÙAL NOSTRO INVIATO Genova, lunedi mattina. Quando si vide il Genoa prendere il campo in simili condizioni —. privo cioè di sei uomini che avrebbe voluto allineare nell'occasione — «i pensò subito' che la lotta e lo spettacolo sarebbero mancati e che la squadra locale avrebbe subito una ben dura lezione al cospetto dell'unità che porta il nome della capitale. Macché! Mancavano Franzosi, Becattini, De Angelis, Pistrin, Delfino e il nuovo arrivata dal sud America, Di Pietro,,ma gli undici uomini scesi sul terreno si gettarono a tuffo nella lotta e fecero sfoggio ài tale e tanto slancio che segnarono per primi, tennero a lungo in scacco il più tecnico e più organizzato avversario, e chiusero il primo tempo in parità soltanto a causa di un rigore e quando alta ripresa cominciarono a risentire dello sforzo e della stanchezza, strinsero i denti, non cedettero, rimontarono lo svantàggio che avevano subito e riuscirono a chiudere in parità. Non c'è che dire, la partita si è svolta tutta nel segno della caparbia reazione dei rossoblu alla malasòrte e nella tenace volontà dt non arrendersi da essi sfoggiata. Una reazione e una volontà che non hanno trovato sfogo in una difesa chiusa o in cocciuti espedienti tattici-.ostruzionistici, ma nel dare'hattaglia aperta invece, nell'attaccare, nello sfidare l'avversario a chi meglio sapeva fare, Di cose veramente tecniche nel senso schietto del termine non se ne sono viste molte. La Roma, lo si è capito più che visto, è squadra forte questo anno, bene inquadrata ed in buone condizioni di salute fisica. Possiede certamente una prima linea interessante. Una prima linea nella quale il sudamericano di turno che si chiama Da Costa, non brilla certo della viva luce del neopartenopeo Vinicio, ma ha buone doti, e Pandolfini toma - a coprire chilometri e a reggere alla fatica come una volta, ma nella quale i due elementi più in forma, quelli che maggiormente richiamano l'attenzione sono le due-, ali Ghiggia e Nyers. Veloci scattanti e decisi, l'ungherese e l'uruguayano hanno salvato la loro squadra dalla sconfitta in cui essa poteva benissimo incorrere nella giornata. Che la squadra delia Roma è una squadra che ci sa. fare, ma che nell'occasione non ha potuto fare, non è stata lasciata Jare dalla intraprendenza e dallo «lancio dell'avversario, più che altro. La giornata era serena, bella, calda come di piena estate e il campo si presentava in ottime condizioni e il pubblico senza essere strabocchevole era convenuto in quantità notevole. L'allenatore Sarosi già del Genoa ed ora della Roma, si ebbe la- sita brava e nutrita fischiata alla sua entrata in campo. Si capì subito, fin dalle prime battute che più che vedere la Roma, nella giornata si sarebbe visto il suo avversario. Correvano a velocità da primato i genoani e così facendo tagliavano fuori d'azione il migliore e il più pericoloso settore dei giallorossi, e mettevano nello stesso tempo la difesa dei medesimi davanti a problemi sempre più difficili da risolvere. Evidentemente la difesa romanista avrebbe capitolato prima di quanto ha fatto se gli attaccanti dei padroni di casa avessero mostrato minore precipitazione e maggior precisione al momen to culminante dell'azione. In una occasione, verso il quarto d'ora, su centro di Gren e testa di Corso, solo il palo li salvò dalia resa. Esattamente alia mezz'ora un bel fallo veniva commesso da un difensore romanista in piena area di rigore. Esistessero o non esistessero gli estremi per la punizione massima, l'arbitro non la concesse e punì gli ospiti con un tiro indiretto per giuoco pericoloso. Carapellese eseguì un forte traversone al centro, riprese la palla rifornatagli da Un ripicco nel corpo di un avversario, tornò a centrare, Firotto intervenendo di testa spedì inesorabilmente in rete. Vantaggio meritatamente conquistato. Dieci minuti dopo però Ghiggia filava via ve- ma in testa per un punto. La risposta dei coraggiosi genoani è pronta e secca; Scatta l'ala destra Fonda (un giuliano proveniente dalia Serie C), un po' crudo ma tutValtro che privo di qualità, centra a mezz'altezza con, grande precisione, e Firotto completa l'opera inviando a rete con un bel tiro. Nuovamente òlla, pari. Il Genoa non si ferma li e al l\" minuto si porta addirittura in vantaggio. Lo svedese Gren che ha lavorato d'intelliqenza e di fiato, avanza all'ala sinistra e centra lungo e alto. Il portiere romanista Panetti salta più alto che può, ma cade non riuscendo a deviare la palla che di un paio di metri. Arriva l'ala destra Fonda e con bella calma spedisce in rete prima che il portiere si rialzi da terra. Scene di gran gioia fra il pubblico che'proprio tanto dalla sua squadra non si attendeva nell'occasione. Dieci minuti dopo però la Roma pareggia. Nyers, ben lanciato in profondità sfonda e centra forte e alto in modo così , preciso che Pandolfini ottimamente piazzato in area può riprendere di testa e scagliare la palla in rete, malgrado il gran volo del portiere Gandolfi: 3 a 3, Il pareggio è cosa giusta, tutto considerato, e su di esso si giunge al termine, mentre il giuoco si è fatto piuttosto duro e gli incidenti scoppiano a ripetizione, ma fortunatamente senza gravi conseguenze iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Vittorio Pozzo GENOA: Gandolfi; Cardoni, Frizzi ; Larsen, Carlini, Praviaano : Fonda, Firotto, Corso, Gren. Carapellese. ROMA: Panetti; Ellanl, Giuliano; Bortoletto, Cardarelli, Venturi; Ghiggia. Da Costa, Galli, Pandolfini, Nyers. ARBITRO: Liverani di Torino. RETI : Firotto (G) al 30', Nyers (R) su rigore al 40' del primo tempo; Nyers (R) al 2', Firotto (G) al 3', Fonda (G) al 14' e Pandolfini (R) al 24' della ripresa. PUBBL. : 25.000 persone circa.

Luoghi citati: Genova, Roma, Torino