Un'auto contro un pullman: 3 morti e 3 feriti gravemente

Un'auto contro un pullman: 3 morti e 3 feriti gravemente Spaventosa sciagura nei pressi di Ivrea Un'auto contro un pullman: 3 morti e 3 feriti gravemente le vittime, tutte di Ivrea, si recavano al Santuario .:diOropa -Meli3'affrontare una curva alla velocità di 100 chilometri all'ora, il cofano dell'ami® si spalanca e il guidatore, accecato, perde il controllo - Sopraggiunge una colonna di pullman e la macchina sbandando si sfascia contro il primo dei grossi automezzi UAL NOSTRO INVIATO Ivrea, lunedi mattina. Tre morti e tre feriti gravi sono il tragico bilancio di uno spaventoso scontro, fra un'automobile ed un pullman, avvenuto ieri mattina sulla strada Ivrea-Biella, nel pressi del bivio di Bollengo. La sciagura, secondo le afférmazioni di testimoni oculari, è stata causata dall'Improvviso aprirsi del cofano della macchina: questo alzandosi contro il parabrezza, ha tolto la visibilità all'autista,- lo ha spaventato e gli ha fatto perdere il controllo della guida. La macchina, che già aveva imboccato l'ampia curva dèlia .circonvallazione, sbandò e a? portò sulla sinistra della strada. Fatalità volle che, proprio in quél momento, stesse per incrociare una colonna di cinque autopullman. Andò a cozzare frontalmente contro il primo. L'urto fu terrificante: l'auto — che sembra viaggiasse ad una velocità di 100 chilometri all'ora — si accartocciò, piroettò su se stessa e si fermò, parallela al pullman, con il muso rivolto in direzione opposta a quella da cui proveniva; ti pullman riportò gravi danni alla parte anteriore sinistra tanto che lo si dovette in seguito portare via con un carro attrezzi. Il formidabile schianto suscitò il panica, fra i passeggeri della corriera che la brusca frenata aveva gettato gli uni sugli altri. Si levavano nell'indescrivibile parapiglia urla di terrore; ma, per fortuna, nessuno era rimasto ferito. Come ritornò un po' di calma tutti scesero a soccorrere gli occupanti dell'automobile investitrice. Uno spettacolo orrendo apparve ai loro occhi: sul sedile anteriore giacevano Inerti, con i volti sfigurati, tre persone; due — l'autista ed una giovane donna — davano ancora deboli segni di vita; sul sedile posteriore altri tre passeggeri gémevano e invocavano aiuto; apparivano in gravi condizioni. Rapidamente i soccorritori liberarono gli sventurati dal groviglio di lamiere contorte, li portarono'sul bordo della strada e li adagiarono sull'erba. Qualcuno aveva frattanto telefonato, da un bar vicino, alla Croce Rossa ed ai carabinieri di Ivrea. Le autobarelle portarono via quattro feriti; l'autista della macchina- sfasciata — morto pochi minuti dopo che era stato adagiato sull'erba — ed una vecchia rimasta uccisa sul colpo, vennero portati al vicino cimitero di Bollengo. Mentre la polizia stradale faceva- deviare il traffico attraverso le vie del paese, I carabinieri ed il pretore onorario aw. Ravera, in rappresentanza del Procuratore della Repubblica, iniziavano accertamenti ed indagini per stabilire l'Identità dei sei sventurati e le cause delia sciagura. Da un documento — intestato a Giuseppe Gagliardo di 35 anni,, abitante ad Ivrea in via Ravaschietto 6 — trovato a terra accanto all'automobile, si poteva in breve sapere chi fossero le vittime e i feriti. Uno del presenti conosceva il Gagliardo; disse di essere informato che egli aveva stabilito il giorno prima di andare in gita ad Oropa con altre cinque persone e ne fece 1 nomi: la moglie del GagllarttoCiaterlna Bertone di 30 anni; Elena Teagno vedova Gili di 73 anni, sua figlia Luigina Gill di 36 anni, il figlio di quest'ultima Pier Giorgio di 17 anni, tutti e tre abitanti a Sangrato di Ivrea in via Buozzi; Ivana Lisi di Gaetano di 18 anni, fidanzata di Pier Giorgio, abitante ad Ivrea in via Arduino 72. Per la gita essi avevano affittato una « 1400 > dalla ditta Rimoldi di Busto Garolfo. Alle 7,30 erano partiti da Ivrea; guidava il Gagliardo; accanto a lui erano sedute le due Gill, madre e figlia; dietro avevano preso posto gli altri tre. Erano tutti allegri, in particolare la vecchia signora che, per la prima volta in vita sua, faceva un viaggio in macchina. Un quarto d'ora dopo avvenne la sciagura, . L'autista e le due donne che gli stavano a fianco morirono la vecchia sul colpo, 11 Gagliardo alcuni minuti dopo, Luigina Gill all'ospedale di Ivrea dove venne ricoverata con il figlio e gli altri due feriti. Ivana Lisi ha riportato la frattura della mascella e di uno zigomo: è stata dichiarata guaribile in 20 giorni; il suo fidanzato si è fratturato la mandibola e prodotto altre ferite al volto; Caterina Gagliardo ha riportato la frattura della tibia sinistra e forse di alcune costole; per lei e per il ragazzo la prognosi è di 80 giorni. Il guidatore del pullman Giu¬ seppe Porta di 58 anni,, da Buscate, ed un passeggero che sedeva accanto a lui, Stefanino Caini di Natale, di 30 anni, hanno fatto un racconto impressionante dell' incidente. L'autocolonna trasportava duecento dipendenti della conceria cSACPA» di Buscate diretti a Saint Vincent per il festival del folclore. «All'imbocco della circonvallazione di Bollengo — ha detto il Porta vidi la < 1400 > venirmi incontro a tut- ta velocità; mi parve che avesse il cofano aperto e capii che l'autista aveva perso il controllo. Frenai e mi portai ancor più sulla destra, proprio sul bordo della strada. Che cosa altro potevo fare? Fu Inutile: mi' piombò addosso in un attimo. L'urto fu cosi formidabile che il pullman traballò e credetti che si rovesciasse nel prato Le dichiarazioni del Porta comprensibilmente scosso, erano ancora un po' confuse; più preciso è stato 11 Caini: egli, descritto l'incidente così come 10 aveva narrato l'autista, ha assicurato che effettivamente 11 cofano dell'auto era spalancato. In base a queste affermazioni i carabinieri hanno iniziato indagini per accertare le responsabilità dell'incidente. Appare strano, infatti, che il cofano — la cui chiusura è assicurata da un gancio supplementare — si sia potuto sollevare cosi all'improvviso. Alle due testimonianze si aggiungeranno quelle del feriti appena saranno in condizioni di parlare. Per il momento essi ignorano ancora che tre del loro amici e congiunti sono morti. La disgrazia ha suscitato ad Ivrea, dove le vittime erano ben conosciute, profonda impressione. Il Gagliardo, operaio specializzato alle officine meccaniche Olivetti, era membro di commissione Interna aderente al movimento < Comunità >; Luigina Gill era segretaria del dott. Momigliano direttore dell'ufficio relazioni interne della Olivetti. Giuseppe Gagliardo Scontrandosi col pullman sulla strada Ivrea-Biella, l'automobile ha piroettato su se stessa e si è girata In direzionopposta a quella da cui proveniva, La parto anteriore è rimasta completamento sfasciata Luigina GUI Elena Teagno, vedovai- Giti, madre di Luigina Gi