Sul prigioniero fucilato in Algeria si scatena un appassionato conflitto di Sandro Volta

Sul prigioniero fucilato in Algeria si scatena un appassionato conflitto L'operatore nega d'aver pagato il gendarme omicida Sul prigioniero fucilato in Algeria si scatena un appassionato conflitto Paure accusa Mendès di speculazione politica, questi rimprovera al governo l'«imperdonabile silenzio» n comunicato degli Interni smentito dalla stampa e accettato con riserve dal ministero degli Esteri iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitittiiiiiiiiiiiiut(Dal nostro corrispondente) Parigi. 30 dicembre. I giornalisti francesi e stranieri che assistettero al tatto, smentiscono la versione che aveva dato ieri sera il Governo sulla fucilazione di un arabo da parte di un gendarme francese, avvenuta il 88 agosto tn Algeria. Secondo il comunicato col quale il Ministero dell'Interno aveva risposto alla pubblicazione dell'Express, < «n operatore della Casa cinematografica americana, la Fox Movietone, aveva pagato un riservista ausiliario della gendarmeria, addetto alla guardia di individui ohe avevano partecipato ai -massacri nella sona di Costantino, e lo aveva convinto a sparare su uno dei prigionieri per poter girare una scena di attualità>. Questa versione viene contestata ora non soltanto dall'operatore cinematografico, George Chassagne, al quale il comunicato ministeriale att^fbui&ro l'orribile iniziativa, ma anche da altri testimoni. II corrispondente di France Soir, che fu presente alla scena insieme ad altri giornalisti, dei quali invoca la testimonianza, ha telegrafato al suo giornale una lunga relazione dei fatti, dalla quale risulta, non soltanto che l'arabo fucilato non aveva armi, ma anche che < ti gendarme agi da solo, nessun ufficiale si trovava nelle vicinanze e, soprattutto, in nessun momento i cineasti hanno offerto denaro al gendarme o tentato di organizzare con lui una messa in scena; questo gendarme anzi, non aveva per nulla l'aria di preoccuparsi per la presenza di giornalisti. Non c'è stato dunque nessun tentativo di corruzione di funzionario ». George Chassagne, l'operatore cinematografico contro il quale è rivolta l'accusa, ha confermato questa versione, aggiungendo di non avere neppure mai rivolto la parola al gendarme. Ha detto poi di essere scandalizzato per il delitto che gli è stato attribuito, perchè ciò che ha fatto « è stato soltanto II suo dovere di giornalista ». La nuova versione non muta l'inumana atrocità del fatti, ma autorizza a dubitare delle spiegazioni date Ieri in forma iiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiia ufficiale, nelle quali era detto che l'indagine condotta a suo tempo dal Governo, si era conclusa con l'apertura di una Inchiesta contro l'operatore cinematografico < per corruzione di funzionario, istigazione all'omicidio o complicità ». Il comunicato dt ieri affermava inoltre che < le fotografie non sono state prese nel corso di operazioni militari di qualsiasi specie per ti mantenimento dell'ordine: si tratta di un'impresa montata In ogni particolare per scopi commerciali e politici ». Le contraddizioni che rendono sospetta la versione ufficiale, aumentano l'imbarazzo della situazione in cui ti Governo è venuto a trovarsi alla vigilia delle elezioni. I giornali deplorano <ll silenzio che è stato osservato, il segreto che è stato mantenuto dai poteri pubblici, ad Algeri e a Parigi. Il delitto è avvenuto nel mese di agosto; le prime fotografie sono state pubblicate dalla rivista Life nel mese di ottobre. L'Incriminazione davanti al Tribunale militare del gendarme, che è agli arresti da due mesi, non è stata ancora decisa. Dall'ottobre, una sola misura di polizia è stata presa: le autorità hanno fatto sequestrare a Le Havre il numero di Life, la cui vendita fu proibita in Francia >. . In. queste condizioni, non è stato difficile aH'Express rispondere stamane a Edgar Faure II quale aveva dichiarato: « Deploro e mi indigno che un quotidiano francese abbia potuto, senza preoccuparsi nè di cercare la verità dei fatti che riferisce, «è di misurare la portata delle informazioni che pubblica, lasciarsi andare, senza dubbio .per fini elettorali, a perder di vista il senso elementare dell'interesse nazionale »• La dichiarazione del presidente del Consiglio ha provocato da parte dell'Express l'osservazione che l'atroce film fu presentato sugli schermi dell'America del Nord e dell'America del Sud, nel mese di settembre, quando la politica, francese nell'Africa Settentrionale fu sottoposta all'esame delle Nazioni Unite. cCosì — commenta il-gior- naie — questo crimine individuale di un singolo gendarme, che, se fosse stato denunciato subito dal Governo, non avrebbe potuto macchiare nè l'esercito nè la nazione, è diventato, a causa del silenzio ufficiale, un'arma potente della propaganda antifrancese all'estero durante tre mesi. Soltanto ieri, perchè siamo stati finalmente tn grado di rivelare uno scandalo che II mondo intero e l'opinione pubblica algerina conoscono da tempo, il Governo ha annunciato un'Inchiesta e la eventualità dt sanzioni. Per far dimenticare questi tre mesi di imperdonabile silenzio, ci accusaci attentare al morale dell'esèrcito V dèlia nasioiie » Anche il Quai d'Orsay sembra In contraddizione con ti comunicato diffuso ieri dal Ministero degli Interni. Infatti in un suo comunicato di stasera < a proposito di certe informazioni pubblicate sui giornali e della parte attribuita ad una ditta cinematografica strantera>, Il Ministero degli Esteri afferma che tali informazioni si fondano < soltanto su ipotesi rese spiegabili dal carattere tendenzioso delle Informazioni llinilllllllllllllllMIIIIMllllMllllllllllllllllllllMll Incriminate >, e conclude prudentemente che € nulla finora conferma tali Ipotesi e può quindi giustificare simili commenti >. Sandro Volta

Persone citate: Edgar Faure Ii, George Chassagne

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Algeri, Algeria, America Del Nord, America Del Sud, Francia, Le Havre, Parigi