A ritmo serrato i lavori per lo riforma della burocrazia di Enzo Forcella

A ritmo serrato i lavori per lo riforma della burocrazia fi Presidente del Consiglia contrario ad ogni proroga A ritmo serrato i lavori per lo riforma della burocrazia La Commissione consultiva deve concludere l'esame dei 2000articoli entro il 10 gennaio ■ ì parlamentari hanno adottato una procedura molto rapida con sedute anche notturne - Entro la settimana prossima l'esame degli aumenti agli statali - Un passo della CISL presso Segni Bona, 30 dicembre. Lia Presidenza del Consiglia ha ufficialmente confermato stamane che «il Governò mantiene il suo atteggiamento di rispetto ai termini stabiliti dalla legge > per l'emanazione dei decreti di attuazione della riforma burocratica; ogni notizia relativa a presunti orientamenti del Governo a favore della proroga del termini di scadenza della legge-delega deve ritenersi perciò « destituita di ogni fondamento >. Lia precisazione risolve seccamente il contrasto emerso ieri sera tra Gonella da una parte, Segni e Gava dall'altra. Il Ministro per la riforma burocratica aveva fatto diramare una nota ufficiosa in cui si commentava favorevolmente la ventilata proposta di una proroga: il Presidente del Consiglio e il Ministro del Tesoro, di contro, ripetevano la loro fiducia nella possibilità di concludere entro, il 10 gennaio. Non diremmo tuttavia che con la precisazione dì stamani la questione si possa considerare senz'altro risolta. La Commissione parlamentare lavora con alacrità, oggi ha studiato anche una procedura più agile che consentirà di sbrigare più rapidamente il lavoro. Ma gli articoli da esaminare sono più di duemila ed 1 sindacalisti di ogni corrente, appoggiati dalla maggioranza dei commissari, non intendono limitarsi a un esame formale: li discutono e li emendano uno per uno, preoccupati di non lasciar passare norme che possano riuscire sgradite alle categorie interessate. Si tenga presente, inoltre, che i testi in discussione, dopo l'esame della Commissione consultiva, debbono tornare al Governo, 11 quale dovrà decidere sugli emendamenti consigliati. Tutti concordemente rilevano che, nonostante la migliore buona volontà, il lavoro non potrà essere concluso, entro il 10 gennaio. E allora? La domanda è stata rivolta nel pomeriggio iifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiifHiiiiiiiiiiiiiM da una Commissione di sindacalisti della C.I.S.L., guidata dall'on. Cappugl allo stesso Segni. Essi hanno trovato il Presidente molto seccato ed assolutamente restio a prendere in considerazione la prospettiva di una proroga Se 1 sindacalisti della C.I.S.L. dovessero insistere su questa tesi — avrebbe esclamato ad un certo momento — non esiterei a mettere a disposizione il mio mandato. Il Governo, secondo Segni, ha fatto il suo dovere e ritiene che la Commissione consultiva possa fare il suo nei termini fissati. Entro 11 3 gennaio, grazie allo snellimento della procedura adottata stamani, potrà concludere l'esame dello statuto giuridico. Le rimarranno sei o sette giorni per discutere il riordinamento delle carriere, le tabelle definitive e gli altri decreti di minore importanza I sindacalisti della Cd.S.h. hanno ripetuto che si adopero ranno con tutte le loro forze per accelerare il lavoro, ma non si sqno ritenuti in grado ci! assumere impegni vincolan-| ti in merito alla proroga. Per,cui l'incontro si è concluso su' una battuta interlocutoria, come lascia anche capire il comunicato più tardi diramato. Vi si legge che 1 rappresentanti della C.I.S.L. hanno puntualizzato al Presidente del Consiglio < la situazione agli effetti dei lavori della Commissione per la legge delega, relativamente alio- stato giuridico, alle carriere amministrative ed alle tabelle, soffermandosi Ih particolar modo sulla quiescenza e sugli scatti periodici. Il Presidente del Consiglio si è riservato di esaminare gli elementi offerti e di esprimere una sua valutazione ih un incontro che avrà luogo nella prossima settimana». L'intransigenza del Governo contilo la^ proroga potrà apparire, sulle prime, di difficile comprensione. Il ritardo di qualche settimana nell'emanazione dei-decreti per la riforma burocratica non dovrebbe essere questione di capitale iiniiiHiiiifniiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiita importanza. E' vero anche, però, che, se 11 Governo si "mostrasse sin d'ora favorevole alla proroga, la Commissione parlamentare sarebbe fatalmente portata ad allentare 11 ritmo del suo lavoro con la conseguenza che al 10 gennaio ci si troverebbe al punto in cui si è arrivati oggi, o poco meno. Cosi, invece, anche se non sarà tutto esaurito nel termine previsto, 11 Governo si troverà nella condizione di poter emanare un certo numero di decreti. La Commissione parlamentare, come sì è accennato, ha proseguito intanto per tutta la giornata l'esame delle norme relative allo, stato giuridico degli, impiegati. L'ha fatto, però, con una procedura più rapida di quella adottata nei giorni scorsi poiché nella mattinata è stato deciso — non senza vivaci contrasti che hanno provocato, ad un certo momento, la minaccia di dimissioni del presidente della Commissione stessa, Zotta d, demandare ad un comitato formato dal commissari sinda cali8tl resame ed il coordinamento preventivo degli emen damenti presentati sui vari articoli in discussione. Anche oggi il testo originario delle norme proposte dal Governo è stato notevolmente modificato, e sempre in un senso più favorevole agli impiegati. E' stato cosi ridotto a sei mesi (in luogo di un anno) il periodo massimo di sospensione dal grado per i casi di negligenza in servizio, inosservanza dei doveri di ufficio, contegno scorretto ecc.; analogamente si sono mitigate le pene accessorie riguardanti il trattamento economico ed 1 vantaggi di carriera. Nella seduta pomeridiana sono stati approvati nel testo governativo una serie.di arti* coli riguardanti;-ti&l'altroi,la destituzione'di diritto; la riabilitazione; la premorienza dell'impiegato; le norme sugli esami e gli scrutini!; la censura. Modifiche sono state, invece, apportate all'articolo che concerne la sospensione dell'impiegato dal servizio prima che si sia iniziato a suo carico 11 provvedimento disciplinare. In proposito la Commissione ha stabilito che la sospensione dispesta dal ministro non abbia luogo se entro 40 giorni non siano comunicati all'impiegato sospeso gli addebiti che gli vengono mossi. E1 stato inoltre stabilito che l'impiegato destituito fruisca della pensione purché la sua anzianità di servizio superi 1 venti anni. Lavorando sino alla tarda serata si è così riusciti ad approvare lo stato giuridico fino all'articolo 111. Resta poco quindi per esaurire l'esame del provvedimento e si potrà perciò mantenere fede alle previsioni che il sen. Zotta ha fatto alla fine della giornata: domani e dopodomani il comitato ristretto coordinerà gli emendamenti e lunedi o martedì la Commissione potrà rapidamente concludere questa prima fase del suo lavoro. Affronterà subito dopo l'ordinamento delle carriere e, infine, l'esame del trattamento economico. — Quanti giorni verranno richiesti dal solo esame delle tabelle? — è stato chiesto al presidente. — Questo non si può anco■itiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ra precisare — ha risposto Zotta. Se alla scadenza della legge-delega la Commissione non avrà concluso l'esame delle tabelle, ti Governo potrebbe emanarle egualmente (poiché la Commissione ha solo poteri consultivi) o accettare la proroga o decidere di riportare tutta la materia relativa al trattamento economico in Parlamento. Ma qui si ritorna al discorso fatto in precedenza; è una scelta che potrà maturare soltanto nei prossimi glorni Enzo Forcella

Persone citate: Gava, Gonella, Zotta