Polemiche sull'atteggiamento del magistrato Giallombardo

Polemiche sull'atteggiamento del magistrato Giallombardo Polemiche sull'atteggiamento del magistrato Giallombardo Gravi irregolarità al Poligrafico erano già state accertate da due funzionari del Ministero del Tesoro nel 1952 - Anche l'ex-questore Polito coinvolto nella vicenda Roma, 29 dicembre. Il dott. Salvatore Giallombardo, dopo esaere rimasto isolato per tre giorni, è tornato a Ravenna ed ha ripreso il suo posto di lavoro. Nessuno è riuscito tuttavia a varcare la soglia del suo ufficio di presidente del Tribunale. Rientrerà a Roma, almeno cosi sembra, solamente quando verrà convocato dalla Corte disciplinare, e sino a quel momento si ha l'Impressione che non intenda prendere contatto con nessuno per discutere del proprio caso, neanche con il magistrato che per regolamento ha da essere per lo meno suo pari grado, al quale affiderà la propria tesi difensiva. In ogni modo è quasi certo che il dott, Giallombardo sia deciso a chiedere, il giorno In cui sarà di fronte alla Corte Costituzionale, che venga ascoltato come testimone quel consigliere presso la Corte d'Appello di Milano dal quale, come egli ha accennato nel suo esposto, apprese che le ragioni del provvedimento con cui veniva trasferito da Roma subito dopo la promozione erano da ricercarsi soprattutto in certi suol atteggiamenti politici ed in certe sue intransigenze nell'espletamento delle proprie funzioni. In ogni modo oggi II Popolo ha pubblicato una serie di chiarimenti che tendono a sollevare da ogni responsabilità il Ministero di Grazia e Giustizia. Tra l'altro 11 giornale pone in rilievo che 11 dottor Giallombardo essendo stato promosso doveva essere trasferito, e comunque la promozione gli avrebbe sottratto la inchiesta che in quel momento stava conducendo sullo scandalo nell'amministrazione del Poligrafico. La replica a tale osservazione non ha tardato. Non è vero — si è fatto notare subito — che la promozione doveva necessariamente impedire al dott. Giallombardo di concludere la delicata Inchiesta. In genere, anzi, la prassi è constante In senso contrarlo. Cioè si attende che 11 magistrato termini la fatica che sta per condurre in porto e poi lo si trasferisce. Vi è un caso, per esempio, del quale recentemente si è occupata la cronaca. Nell'Indagine per la morte di Wilma Montesl, uno dei consiglieri della sezione istruttoria al quale era stata affidata una parte dell'inchiesta, 11 dott. D'Aniello, fu promos¬ so consigliere di Cassazione quando ancora l'istruttoria era in corso. Il dott. D'Aniello prese possesso del suo nuovo incarico presso una sezione della Corte suprema soltanto quando ebbe concluso 11 suo lavoro nell'affare Montesi. Soltanto ai primi di gennaio la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del sen. Pier Carlo Restagno, già segretario amministrativo della D. C. e coinvolto nello scandalo del Poligrafico, potrà arrivare a destinazione: cioè negli uffici del Senato. Infatti prima di allora il Guardasigilli rimarrà fuori Roma e senza la sua autorizzazione formale (egli non entra nel merito, ma controlla solo che la richiesta rechi tutti i crismi necessari) eBsa non può essere trasmessa dal Ministero al Parlamento. Non si sa ancora chi ha chiamato in causa 11 senatore piemontese. Si fanno vari nomi e varie ipotesi; qualcosa di preciso sarà noto soltanto quando verrà comunicata la relazione con la quale 11 Procuratore della Repubblica, dott. Sig'urani, ha accompagnato la richiesta di autorizzazione a procedere contro l'ex-segretario amministrativo della D. C. E' interessante a questo punto registrare la difesa di ufficio che viene fatta su un giornale paracomunista degli amministratori del Poligrafico. Il Paese pone anzitutto in rilievo che la gestione dell'expresidente, dott. Fratta di Cavalcabò, ha giovato alle finanze dell'istituto. A proposito della inchiesta al Poligrafico, è interessante quanto venne accertato a suo tempo dai due funzionari del Ministero del Tesoro — il dottor Marchesi e 11 dottor Laurenti — incaricati delle Indagini. Essi hanno scritto nella relazione redatta nel gennaio 1953, che consiglieri di amministrazione, revisori dei conti, un tenente colonnello della G. F., funzionari del provveditorato, funzionari di P.S. a cominciare dal questore (che in quell'epoca era il dottor Saverio Polito) percepirono somme dal Poligrafico rilasciando ricevute che non avevano nulla di regolare e senza contabilizzazione. Inoltre il dottor Marchesi e il dottor Laurenti avrebbero accertato che il Poligrafico acquistò in Austria 10 mila quintali di cellulosa a 160 lire 11 chilo, quando 11 prezzo sul mercato era di sole 110 lire per scendere poco dopo a 90 lire il chilo. Alle accuse cominciano ora a seguire le prime smentite. Il dott. Fratta di Cavalcabò ha affermato di aver chiarito la propria posizione di fronte all'autorità giudiziaria, mentre il sen. Restagno ha dichiarato che le accuse che lo riguardano «sono invenzioni cerve! tattiche e prive di fondamento ». «L'episodio — ha aggiunto — di cui mi sarei reso responsabile ha destato in me solo ilarità. Ho la coscienza tranquilla. L'unico contatto col Poligrafico io l'ho avuto quale amministratore della D. C. all'epoca delle elezioni amministrative del '51-'52, quando ho comperato dal Poligrafico stesso fondi di magazzino utilizzabili per la campagna elettorale che furono pagati 25 milioni in ragione di 100 lire al chilo. Tutte le altre affermazioni sono da ritenersi ca¬ lunniose >.

Luoghi citati: Austria, Milano, Ravenna, Roma