Si è uccìso il muratore trovato sgozzato sotto un ponte

Si è uccìso il muratore trovato sgozzato sotto un ponte Risolto 21 mistero del cadavere sul greto del torrente Si è uccìso il muratore trovato sgozzato sotto un ponte Decisivi i risultati dell'autopsia e la testimonianza d'un conoscente - Il suicida ha percorso 200 metri a piedi con la faringe recisa da una coltellata - Aveva un debito di 19 mila lire e "non voleva far brutta figura,, (Dai nostro inviato speciale) Limone Piemonte, 23 dicembre Il muratore Sebastiano Giordano si è suicidato. Questo è 11 risultato di due giorni di ricerche e d'interrogatori e dei rilievi dell'autopsia compiuta qvesta mattina. Ma è soprattutto il risultato d'una testimonianza imprevista e decisiva, che ha dato la prova necessaria . di quanto appariva già chiaro ma non dimostrato. Come effetto Immediato del totale chiarimento della vicenda, si è avuta la liberazione dei tre fratelli Giordano. Un'avventura piuttosto emozionante, quella di cui essi sono stati protagonisti. Scoperto ieri mattina sul greto del torrente V'alleggia il cadavere di Sebastiano Giordano, agli inquirenti si presentò la duplice ipotesi del suicidio e del delitto. In tal sènso essi iniziarono le indagini, e apparve necessario 'Interrogare 1 familiari del morto: la madre Rosa Tosello che viveva con lui, e 1 tre fratelli Maurizio, Bernardino e Luigi. la. madre spiegò che Sebastiano si era alzato alle sei, aveva dato da mangiare ai conigli, era rientrato in casa, poi era uscito. Ma mentre costei fu lasciata in casa, 1 tre figli furono convocati alla caserma del carabinieri _ Sembrava- strano tuttavia che, fratelli o estranei, commesso il delitto nel solalo, trasportassero il cadavere attraverso 11 paese, e senza essere notati da alcuno lo deponessero, dopo duecento metri, sul greto del torrente. Pure strano sembrava però che un suicida dopo essersi tagliato la gola e i polsi nel solaio fosse andato a morire sulla sponda del torrente, dopo averlo guadato. Ma mentre per la prima ipotesi mancavano sulla neve le Impronte di coloro che avrebbero trasportato il cadavere aia all'andata che al ritorno, fu facilmente constatato che la salma di Sebastiano aveva scarpe é calzoni bagnati: segno che aveva guadato da solo, da vivo, 11 torrente. A favore di questa tesi c'era poi 11 biglietto trovato ieri mattina sul gradini d'una banca: «Chiedo perdono a te mamma per il dispiacere che ti darò. - Bastian». Fu subito controllato che la scrittura era di Sebastiano. Un primo respònso orientativo non poteva venire che dall'autopsia, subito ordinata dal Procuratore della Repubblica dott. Mario Boetti, ed eseguita questa mattina dal dott. Grìva. Sulla salma è stata riscontrata' una"larga' ferito' trasversale alla gola, causata da un coltello che aveva reciso la faringe ma non la carotide; una lieve ferito ai .polso ^destro e una profonda a quètàò"sinistro, con recisione dei tendini. Secondo il perito, quelle ferite erano state prodotte da mano suicida. La morte era avvenuta per dissanguamento. SI trattava dunque d'un orìentejKento di notevole rilievo. Ma non esisteva la prova certa. Era mezzogiórno. Ma intanto qualcosa aveva già cominciato a lavorare a favore dei tre fratelli. Alle 10 si èra presentata al parroco don Dentna la madre di Giovanni Dalmasso, fratello del campione di sci, Andrea. Gli riferì che ieri mattina alle 6,45 il figlio, recandosi al lavoro, aveva incontrato presso Il municipio Sebastiano Giordano. Camminava di corsa in . direzione del torrente, col braccio sinistro, penzoloni; la mano destra era stretto attorno alla gola. Giovanni Dalmasso notò che essa era macchiata, ma non capi ohe si trattava di sangue. Lo salutò, e l'altro rispose agitando appena la sinistra. Come doveva comportarsi Giovanni? La madre disse a don Denina che egli non voleva esser compromesso, ma d'altra parte non poteva permettere che tre innocenti fossero sospettati. Il parroco non ebbe esitazioni. «Lo mandi subito da me > disse. Giovanni Dalmasso si recò da lui alle 13,30. Gli riferì quanto aveva visto, e don Denina lo prese sotto braccio e filarono Immediatamente in caserma. Il maresciallo Stroppiarla ascoltò la sua deposizione, e avverti il Procuratore della Repubblica. Immediatamente il dott. Boetti — tutti erano presi dalla generosa febbre di far presto — si recò In caserma, e ascoltò la deposizione di Giovanni Dalmasso. Convinto della sua assoluta veridicità, immediatamente, come nel finale di un film, ordinò che i tre fratelli venissero rimessi In libertà. E immediatamente i carabinieri, con sorrisi di sollievo perchè anche per essi si dissipava la angoscia d'un orribile sospetto, aprirono la porta della camera di sicurezza. Maurizio, Bernardino e Luigi Giordano si sono trovati abbracciati sulla soglia della caserma, ridevano e piangevano, e ; nel loro abbraccio stringevano Giovanni Dalmasso. « Sorrìdiamo, ma sarà tuttavia un triste Natale il nostro > hanno poi mormorato. A.la loro mente si era presentato il ricordo del fratello Sebastiano Perchè si era ucciso, ma perchè? Da-qualche giorno egli era preoccupato dovendo pagare 19 mila lire al notaio e al geometra per le spese della divisione dell'eredità della nonna. Non aveva la somma, e si disperò a tal punto da perdere la ragione, al punto di ricorrere al coltello per troncare quella situazione insolubile, perché < non voleva fare brutta figura >. In considerazione di aver egli agito in stato d'incoscienza, l'autorità ecclesiastica ha concesso alla sua salma i funerali religiosi, che verranno celebrati domani. _ £ I parenti del suicida escono dalla caserma del carabinieri. Da sinistra: 11 teste Dalmasso, Luigi Giordano, Maurizio, che ha in braccio la figlia Simona e Bernardino con la moglie niiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiifiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiitiiiiiiiiii

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