Nella contabilità federale i cinque milioni non ci sono

Nella contabilità federale i cinque milioni non ci sono Dopo la dichiarazione di Joinard sul «dono generoso» - ! « . .. , Nella contabilità federale i cinque milioni non ci sono Nulla è risultato da una diligente verifica del bilancio e dei rendiconti - Si desidererebbe non parlarne pia - La somma versata da un mecenate? - Binda e l'V.C.l. e ù o f i n a i a r . - (Dal nostro corrispondente) Milano, 23 dicembre. L'ammissione resa; pubblicamente a Parigi dal prèsfdejite della Federazione ciclistica francese di aver incamerato i 6 milioni, di franchi offerti < generosamente > da Rodoni per conto- dell'UVI affinchè la j federazione transalpina rinunciasse all'organizzazione dei campionati del mondo 1955, ha dato modo all'ex-presidente dell'UVI, che avverte ormai i segni della sua liquidazione, di scagliare la freccia del parto: < L'attuale presidente dell'UVI — ha dichiarato infatti Rodoni — è,l'unico in grado* di'fornire lumi' su quanto è accaduto: io non ho nulla da dire >. Nella realtà, Angelo Farina vorrebbe che l'incresciosa questione venisse seppellita e dimenticata d'urgenza, anche per non guastare 1 rapporti ini campo internazionalercbìT^ar^ ticólare riguardo per la federazione francese di cui sarà ospite il 3 marzo per il 101° Congresso, alla vigilia del ciclo, cross valevole per il Gran Prèmio Martini e Rossi (al quale parteciperà una squadra italiana). c Quando mi recai per la seconda volta a Roma, una settimana prima del congresso di Napoli — ha precisato l'attuale presidente dell'UVI — lo stesso presidente del CONI mi informò dei 5 milioni di franchi mandati oltre frontiera. La rivelazione mi, giunse completamente nuova ed io non potei fare altro che -pregare l'avv. Onesti di ordinare una minuziosa verifica del bilancio e dei rendiconti federali. Da quanto mi risulta, nulla è trapelato da tale verifica, ormai condotta a termine, e ciò lascia supporre che Rodoni abbia trovato un mecenate generoso di sposto a versare la somma per la disputa in Italia dei campionati del mondo di ciclismo; comunque, io non c'entro per nulla nella questione, che considero esaurita ed estinta >. In effetti, l'eccezionale deli catezza dell' episodio, ormai I ^ scontato, induce a mettere una pietra sull'accaduto, e anche l'ambiente ciclistico milanese è del parere di non parlarne più. Una volta assodato che l'attuale presidente "dell'UVI è al di fuori e al di sopra di tutto, non conviene davvero turbare ulteriormente le relazioni ' sportive Internazionali, che esigono stima reciproca e spirito di collaborazione, specialmente ora che bisognerà concordare la compilazione del calendario per la prossima attività ciclistica.. Il 21 gennaio il consiglio * direttivo dell'UVI si riunirà a Roma per tracciare il programma del 1956 ed il 13,ferraio, in occasione del ' campionato mondiale di corsa ciclocartìpe^ stre, si avranno al Lussemburgo i primi contatti internazionali dei nuovo anno con l'interv;én.tó ufficiale dell'Italia, che manderà una squadra e una delegazione, , quest'ultima capeggiata da Farina, Merita piuttosto rilievo, secóndo lo stesso Farina, il forte disavanzo procurato dalla disputa à"Roma dei campionati del mondo su strada 1955. Nonostante gli, utili rilevanti ricavati dalle corse su pista al Velodromo Vigorélli e i 18 milioni introitati per la ripresa televisiva, il passivo ammonta a oitre 8 milioni, ai quali bisogna aggiùngere i 5 milióni di franchi versati alla federazione francese. Se poi J'Erarjo dovesse insistere nel trattenere il J!l per cento, sui proventi della téle vis.one, allora il passivo supererebbe i 20, milioni. Questa sera, presso l'ufficio di presidenza dell'UVI vj è stato un lungo colloquio tra .Farina e Alfredo Binda, il quale, secondo talune indiscrezioni di fonte parigina, sarebbe il primo candidato alla successione di Joinard alla Rrésijdénza .dell'UCI nel'caso che < l'infortunio > dei 5 milioni dovesse costringere il presidente della federazione francese a rassegnare le dimissioni per la carica più alta. Interpellato in proposito, Binda ha dichiarato: «Non credo che Joinard arrivi alle dimissioni; se queste divenissero una realtà, credo che alla presidenza dell'UCI verrebbe comunque chiamato il presidente della federazione europea}. — E se proprio volessero Binda? — Allora ci penserò su, non perchè non mi senta all'altezza del compito, bensì perchè si tratta di una carica di molta importanza e di grave responsabilità. Leo Cattini

Persone citate: Alfredo Binda, Angelo Farina, Binda, Farina, Leo Cattini, Rossi

Luoghi citati: Italia, Lussemburgo, Milano, Napoli, Parigi, Roma