Arrestato un ingegnere per un omicidio del '44

Arrestato un ingegnere per un omicidio del '44 Arrestato un ingegnere per un omicidio del '44 Un mugnaio e un conladino in carcere per lo stesso reato,- un mano vale accusalo di falsa testimonianza - Interrogali dopo le vacanze - Novara, 22 dicembre. L'ingegnere Alessandro Boca fu Francesco, di 35 anni, insegnante di tecnologia e di disegno nell'Istituto industriale OMAR per periti meccanici, è stato arrestato oggi dai carabinieri sotto l'imputazione di omicidio. Per lo stesso reato sono stati arrestati il mugnaio Attilio Strigini fu Giuseppe, di 30 anni, abitante a Carcegna sul lago d'Orta, e il contadino Giovanni Valsesia fu Federico, di 35 anni, residente nella frazione Cascinetta di Foritaneto d'Agogna. Per falsa testimonianza è stato trasferito nelle carceri anche Il manovale Amelio Rinoin di Giovanni, di anni 31, abitante a Prato Sesia. I quattro mandati di cattura sono stati spiccati dal Procuratore della Repubblica au richiesta del giudice istruttore dott. D'Andrea, il quale ha condotto a termine una lunga inchiesta riguardante un episodio del 1944'durante la guerra contro i tedeschi. L'ing. Boca e gli altri tre arrestati facevano parte della 124.a Brigata Garibaldi «Pizzio Greta>; anzi ad un certo punto il Boca ne prese il comando con il nome di battaglia « Andrey ». La vittima sarebbe tale Mario Cadarese, fucilato nell'estate del 1944, quando i reparti partigiani cacciarono dalla Valsesia tedeschi e fascisti. Il giudice istruttore dottor D'Andrea, dopo la cattura degli imputati, è partito per le vacanze di Natale e di Capodanno; i quattro arrestati non verrebbero quindi interrogati che nei primi giorni di gennaio. L'ing. Boca e gli altri tre partigiani dipendevano direttamente dal senatore comunista Cirio Moscatelli. Il parlamentare stasera ha invitato I corrispondenti dei diversi giornali per parlare dei quattro arresti, che hanno provocato grandissima impressione In tutto 11 Novarese. Egli ritiene che l'omicidio contestato agli imputati riguardi un'operazione da lui ordinata nel 1944. «Nel giugno '44 — ha detto il senatore comunista — le forze partigiane liberarono la Valsesia. Ai Comando giunse allora una segnalazione secondo la quale una piccola banda al comando di tale tenente Gianni operava al di fuori di ogni legalità nella zona di Carpignano, Fara, Landiona e Ghislarengo. Feci riunire il Tribunale di guerra. Questi, una volta identificati i quattro componenti la banda, ne ordinò la condanna a morte in contumacia per rapine e soprusi. Tutti i quattro componenti la «banda del Gianni >, per quanto si fossero divisi e dati alla macchie, vennero uno dopo l'altro catturati e passati per le armi come da mio ordine >. «lllllllllllllllllllllllllllllllItlllllMllllllllllllllll L'ing. Alessandro Boca hi idi

Luoghi citati: Ghislarengo, Novara, Prato Sesia