I Ford vendono dieci milioni di azioni di Gino Tomajuoli

I Ford vendono dieci milioni di azioni Iniziale ieri a Washington le pratiche ufficiali I Ford vendono dieci milioni di azioni Gli acquirenti controlleranno il 60% dei titoli con diritto di voto; il resto rimarrà ai Ford - Quest'anno la fabbrica ba prodotto quasi dne milioni di automezzi con un utile di 200 miliardi di lire (Dal nostro corrispondente) Washington, 21 dicembre. Un legale della Compagnia Ford, accompagnato da un avvocato di Wall Street, si è presentato stamane a Washington negli uffici della Commissione governativa che controlla e sorveglia il movimento azionario delle società private, ha richiesto un modulo stampato per denunciare la vendita di pacchetti azionari privati, lo ha riempito, ha pagato una tassa di 76.500 dollari con un assegno. L'impiegata allo sportello ha accettato il modulo e l'assegno senza mostrare il minimo interesse, ha restituito un documento firmato dal suo capufficio ed è passata ad occuparsi della pratica seguente. Si trattava, per lei, di una delle otto o novecento operazioni' del genere che le tocca sbrigare,-in media, ogni anno; ma era invece, come testimoniava la presenza di un folto gruppo di giornalisti, di operatori della radio e della televisione, di un avvenimento storico. L'ultima delle grandi compagnie private americane, la epigone dei grandi imperi personali che hanno rivoluzionato la società e l'economia americana negli ultimi quarant'anni, si sottoponeva — con quella semplice operazione burocratica — al controllo del pubblico. Il legale della Ford dichiarava alla Commissione che, entro un mese da oggi, la sua compagnia avrebbe posto in vendita, ad un prezzo che sarà successivamente indicato, ben dieci milioni di azioni, in modo da mettere a disposizione del pubblico, nella misura del sessanta per cento, il controllo della gigantesca azienda. La famiglia Ford continuerà a detenere peraltro il controllo effettivo della compagnia, conservando e suddividendo fra i suoi membri il quaranta per cento delle azioni preferenziali. Se, come è molto probabile, la Commissione approverà la domanda della Ford, il capitale azionario della Compagnia, che finora era diviso fra la c Fondazione Ford > con azioni per circa due miliardi (che però non hanno diritto a voto), la famiglia Ford, le cui azioni erano le sole che conferissero diritto di voto, ed un piccolo gruppo di azioni senza diritto a voto, detenute da 108 collaboratori del vecchio Ford, sarà suddiviso nel modo seguente: ogni azione posseduta dalla « Fondazione Ford > sarà divisa in quindici nuove azioni, e il 78 per cento dei nuovi titoli continuerà a rimanere in possesso della Fondazione, senza diritto a voto; il 22 per cento sarà venduto al pubblico ed acquisterà automaticamente diritto a voto, mentre ogni azione posseduta dalla famiglia Ford verrà spezzata in ventun nuove azioni, in modo da dare ai membri della famiglia una partecipazione leggermente maggiore ai futuri profitti della Compagnia, così da compensarli di aver ceduto una parte dei loro diritti di voto. Assai più interessante di queste complesse operazioni finanziarie, è però il fatto che dall'anno venturo gli acquirenti di azioni Ford (certo in grandissima parte piccoli e medi risparmiatori) potranno partecipare ogni anno, avendo pieno diritto di voto, a fissare la politica della seconda fra le grandi imprese automobilistiche americane. Dal 1919 ad oggi la Ford è stata direttamente amministrata e controllata dalla famiglia Ford che, non essendo una società pubblica, non aveva alcun obbligo di dichiarare i propri profitti e perdite. Si è avuto conferma oggi, per esempio, che nel 1946, quando Henry Ford III assunse la presidenza della Compagnia familiare, la Ford perdette ben otto milioni e centomila dollari, ma che da quell'anno in poi, eliminando una miriade di piccole imprese sussidiarie male organizzate e assai costose, riguadagnò tutto il terreno perduto, aumentò enormemente il volume degli affari ed è arrivata nel 1955 a conquistare il secondo posto, dietro la General Motors, nel firmamento delle maggiori imprese americane. Nel 1954 la Compagnia ha infatti prodotto 1991 mila auto e autocarri, cioè il trenta per cento dell'intera produzione americana, e nei primi nove mesi di questo anno è salita a 1901 mila per un valore lordo di oltre quattro miliardi di dollari ed un profitto netto di 312 milioni di dollari (200 miliardi di lire). In base a tale situazione, la Compagnia assicurerà, ai futuri acquirenti di ogni azione, un reddito di due dollari e quaranta centesimi per l'anno prossimo, progettando di reinvestire nell'azienda i settecentocinquanta milioni che ricaverà dalla vendita delle azioni. Gino Tomajuoli GIULIO DE BENEDETTI DIRETTORE RESPONSABILE IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIID

Persone citate: Henry Ford Iii

Luoghi citati: Washington