Bearzot racconta come ha segnato il goal della vittoria sull'Egitto

Bearzot racconta come ha segnato il goal della vittoria sull'Egitto Rientrati In aereo dal Cairo I cadetti Italiani Bearzot racconta come ha segnato il goal della vittoria sull'Egitto (Dal nostro inviato speciale) Roma, 17 dicembre. Con oltre un'ora dì ritardo per 11 vento contrarlo incontrato sulla rotta, l'aereo che portava la nostra nazionale dei cadetti è giunto a Ciampino verso le ore 17, atteso dal presidente Barassi, dai membri federali presenti a Roma o da una folla di amici e tifosi. Viaggio lieto, visi soddisfatti, l'espressione della contentezza dipinta su ogni voltò. Sbrigate velocemente le operazioni di dogana giocatori e accompagnatori sono saliti sull'autobus e hanno raggiunto a Roma l'albergo ad essi destinato e che è lo stesso che occupa la nazionale azzurra. La vittoriosa partita contro l'Egitto rivive ancora nei ricordi dei protagonisti, 1 quali unanimemente affermano che il successo è stato meritato e avrebbe potuto essere espresso con un punteggio più forte. Il più sorridente di tutti era Bisogno, l'abile e fortunato allenatore e guida della squadra. « La squadra — egli dice — ha giocato pressoché .sulla stessa linea della partita di Livorno, cioè benissimo nelle linee difensive e meno bene all'attacco, ove l'accordo è più difficile da raggiungere. E' stata anche una partita assai corretta. Noi avevamo timore della velocità degli avversari, del terreno duro, del caldo, ma, all'atto pratico, queste non si sono dimostrate difficolta tali da impensierirci. In pericolo vero, la nostra squadra non si è mai. trovata ». Il goal della vittoria è venuto, come è noto, da Bearzot, ed è lo stesso giocatore a spiegarcelo, c Magli — racconta Bearzot — aveva tirato la punizione lateralmente da una trentina di metri. Tutti si precipitarono addosso a Galli perchè era lui il più temuto nei colpi di testa. Io sono scattato entrando da destra nella mischia, completamente trascurato, ed ho potuto prece¬ dere tutti deviando di testa la palla nella rete da una decina di metri >. eli goal — commenta un collega che ha seguito la aquadra — è stato il gluBto premio per 11 valoroso e modesto mediano granata il quale avrebbe meritato di giocare fra gli azzurri, ma è stato sacrificato alla teoria dei blocchi ». Nella conversazione interviene anche Antoniotti, che viene giudicato il nostro miglior attaccante del Cairo. Egli ha giocato praticamente come mezz'ala, imbastendo la maggior parte delle azioni offensive, attivissimo, ma, come al solito, preciso, misurato, pratico. Antoniotti fa l'elogio di Bearzot e dei suoi compagni di reparto. « E' stata una partita — egli aggiunge — senza spigoli, liscia, correttamente giocata. Gli avversari non hanno fatto 11 catenaccio e non lo abbiamo fatto nemmeno noi. E in quanto al caldo, c'è più afa oggi a Roma che non ieri al Cairo ». Il discorso cade sul goal annullato di Galli. « Un goal validissimo — affermano tutti — e non si capisce come l'arbitro lo abbia annullato ». Tutti i componenti della co mitlva sono stati commossi dalle accoglienze ricevute, specialmente da parte della colonia italiana. Si sono portati a casa pezzi di Piramidi e tante costose cose da nulla. Ma il veloce viaggio li ha come frastornati, la bella avventura è finita troppo presto e la loro vittoria passa rapidamente agli archivi perchè un'altra impresa sta per cominciare. I cadetti vorrebbero che anche i loro fratelli maggiori ripetessero domani contro la Germania l'impresa che essi hanno realizzato al Cairo. Il calcio italiano comincerebbe a tirare il respiro. Domani saranno anch'essi all'Olimpico ad incitare e ad applaudire. Ettore Berrà

Persone citate: Antoniotti, Bearzot, Cairo I, Galli, Piramidi