Automobilisti colpevoli di infrazioni schedati in uno speciale "libro nero,, di Francesco Rosso

Automobilisti colpevoli di infrazioni schedati in uno speciale "libro nero,, Si diffonde in Italia l'iniziativa dell'Automobile Club di Milano Automobilisti colpevoli di infrazioni schedati in uno speciale "libro nero,, I "Probiviri della strada,, rilevano il numero della targa di coloro che compiono gravi atti di indisciplina - L'ufficio legale dell' A. C. invita poi il trasgressore a maggior cautela • Per ora ii "registro,, ha scopi puramente statistici (Dal nostro inviato speciale) Milano, 16 dicembre. Le vittime della strada, in costante aumento, ripropongono quasi ogni giorno con drammatica immediatezza il discorso sulla necessità di una disciplina del traffico che, sola, potrebbe ridurre il tragico bilancio giornaliero dei morti. Le nostre strade, le vie delle nostre città sono quello che sono, insufficienti alla moderna circolazione e, per i troppi miliardi che occorrerebbero, appare ancora lontano il giorno in cui saranno adeguate al traffico automobilistico in continuo sviluppo. Il solo modo per contenere in limiti meno drammatici il numero 'dette"^vittime è, oggi, l'autodisciplina 'dell'utente della strada, pedone, ciclista, motociclista o automobilista che sia; ma anche su questo argomento siamo ben lontani, non dico dalla perfezione, ma addirittura dalla più elementare norma di educazione stradale. Si direbbe che ciascuno di nói abbia la smania di urtare contro qualcuno o qualcosa. Finché l'urto si verifica tra due pedoni, o tra due ciclisti, le conseguenze possono essere tollerabili; la situazione diventa tragica quando si mettono di mezzo motociclette, automobili e camion. Sovente la sciagura potrebbe essere evitata solo che si ponesse un po' mente alle norme sulla circolazione, soprattutto da parte di motociclisti e automobilisti, ma sembra che violare una norma faccia parte del piacere che procura la scampagnata, o la gita in città. Le multe inflitte dai vigili urbani o dalla polizia della strada ìion hanno, finora, sortito grandi effetti; sborsate le poche centinaia di lire, colui che ha commesso l'infrazione si ritiene assolto e in diritto, quindi, di commetterne un'altra. Ancor prima di costruire le ampie autostrade in progetto, è perciò necessario formare la mentalità, addirittura la coscienza stradale degli utenti. E' un compito arduo, a cui si sono accinti numerosi Automobile Clubs provinciali sull'esempio di quello di Milano che, fin dal 1950, ha istituito i <probiviri della strada», un manipolo di volontari che si sono assunto il compito non lieve di insegnare a motociclisti ed automobilisti le principali regole della circolazione. Questi apostoli lavorano gratis; unica ricompensa, il più delle volte, sono le poco gentili apostrofi che ricevono da coloro che hanno colto in flagrante reato di lesa circolazione. A Milano hanno incominciato ad operare ai primi di gennaio del 1351. In quell'anno erano 245 ed hanno denunciato all'ufficio legale dell'A. C. Milano 1851 infrazioni. Negli anni successivi sono aumentati di numero; nel 1954 erano 368 ed hanno denunciato 11.5S2 infrazioni. Essi sono soelti tra soci volontari che abbiano almeno dieci anni di patente, non abbiano mai avuto incidenti di una certa gravità, abbiano il certificato penale netto e siano presentati da almeno due persone che godono la piena fiducia della direzione dell'Automobile Club. Devono impegnarsi nel modo più tassativo a non intervenire mai direttamente a far rilevare l'infrazione; quando questi casi, rarissimi, si sono verificati, il trasgressore ha sempre reagito energicamente invitando il proboviro a interessarsi dei fatti suoi. I cprobiviri della strada» devono limitarsi a rilevare il numero di targa della macchina che ha compiuto l'infrazione, il luogo e l'infrazione stessa, e segnalare il tutto su apposita cartolina già affrancata all'ufficio legale dell'Automobile Club il quale, rintracciato il trasgressore attraverso il Pubblico Registro, lo invita cortesemente a muoversi con maggior cautela sulla giungla d'asfalto delle nostre strade. Talvolta gli interpellati rispondono. Nel 1954 VA- P- Milano ha ricevuto 1764 risposte, sette delle quali mandavano a quel paese i probiviri, 4SI offrivano una giustificazione, 1032 dicevano di non riconoscere l'autorità di chicchessia in fatto di norme sulla circolazione e 304 ringraziavano del cortese rilievo e plaudivano all'iniziativa. Dallo statistiche raccolte dall'A. C. Milano attraverso le segnalazioni dei suoi probiviri si deduce che i guidatori non sempre si sono resi colpevoli di piccole infrazioni; le più numerose, anzi, sono le più pericolose sia per il guidatore sia per colui che, disgraziatamente, può diventare in quell'attimo bersaglio dell'automobile in posizione non corretta. Nel 1954 le infrazioni rilevate dai probiviri milanesi per i sorpassi in luogo vietato sono state 2799 e tutti sanno che cosa voglia dire superare, ad esempio, un'altra automobile sulla rampa di un cavalcavia, o in curva. Le infrazioni rilevate per [velocità pericolosa sono state 1.253, la mancata precedenza alla destra 1.462, la mancanza di segnali luminosi 1.220. Se queste sono le cifre segnar late soltanto dai probiviri milanesi, si può arguire di quanto debbono essere moltiplicate quando si parla di tutta Italia; non c'è quindi da stupirsi se la morte continua a mietere con tanta larghezza le sue vittime sulle nostre strade. L'ufficio legale dell'A. C. Milano registra in uno speciale schedario il nome dei trasgressori, ma con intenzioni puramente statistiche. Finora, infatti, sa non in casi di gravi disgrazie, nessuno è stato denunciato ai competenti .organi di polizia. Ma quel « libro nero » degli automobilisti indisciplinati può, un giorno, diventare utile, soprattutto se saranno poste restrizioni alla concessione delle patenti. N071 sono pochi i casi di recidivi e, caso strano, si nota una particolare predilezione per certe infrazioni: chi supera in curva, o in luogo proibito, non lo fa una sola volta, ma d'abitudine, e cosi accade per tutte le altre infrazioni meno gravi; l'uso indiscriminato dei segnali acustici, non ; ignalare il cambio di direzione con la freccia luminosa ecc. L'esempio di Milano è già stato seguito da molte città, Novara, Como, Bergamo, Genova e, recentemente, da Roma. A Torino l'istituzione dei probiviri della strada è stata fatta quasi contemporaneamente a Milano, incominciar rono ad operare nel 1951, ma in misura ridotta. Erano soltanto 24 e fecero quel poco iiMiiiiiiiiMiiiiiiiiiniiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiche potevano. Nel li)54 segnalarono oltre un migliaio di infrazioni. Quest'anno, in attesa di una regolamentazione della materia sul piano nazionale, non hanno funzionato, ma poiché tale regolamentazione tarda a venire, per il 1956 riprenderanno la loro attività. I probiviri degli Automobile Clubs non potranno certo, da soli, risolvere il problema del traffico congestionato, ma con il loro esempio di educati maestri della circolazione possono grandemente favorire la formazione della tanto auspicata « coscienza stradale » senza la quale, anziché arterie di traffico e progresso, le nostre strar de finiranno per trasformarsi in cimiteri. Francesco Rosso