Consigli al consumatore di Ferdinando Di Fenizio
Consigli al consumatore L'andamento dei prezzi in dicembre Consigli al consumatore Stabile il mercato all'ingrosso con tendenza al ribasso per i prodotti agricoli - Sorvegliare i prezzi al minuto: uscire piuttosto a mani vuote dal negozio se l'acquisto non conviene Vi sono frequenti aliar-1 nmi, >m questi giorni, per le1 andamento dei prezzi al | vminuto, in ispecie per gli alimentari. Vi " è anche un timore d'incremento gene rale delle quotazioni e richieste di autorevoli interventi. Sono giustificati ? Procediamo con ordine e cominciamo a distinguere. In generale l'attenzione del pubblico verso i prezzi al minuto va lodata. Il costo della vita, negli ultimi dodici mesi, è aumentato del 2,5 per cento, mentre i prezzi all'ingrosso sono rimasti stabili. Ecco, dunque, un fenomeno che pure in futuro si. dovrà seguire - ì occhi aperti. Tuttavia la questione che ogei si presenta è ben più ristretta. E' legittimo preoc cuparsi dell'andamento dei prezzi al minuto, vroprio durante il corrente mese di dicembre? Ed è ragionevole, per frenare l'eventuale ascesa, il pretendere pubblici interventi? Qui sta il punto. Ora^ è da avvertire,' innanzitutto (poiché sorprenderà parecchi) che. rifacendosi alle esperienze del passato, non vi è ragione di temere un movimento stagionale di ascesa nei prezzi al minuto, proprio in dicembre. Per dimostrarlo abbiamo raccolto nel tabellino seguente (e per i due capitoli particolari « alimentazione » e « abbigliamento », compresi nell'indice del costo della vita) i divari in più e meno registrati durante il mese di dicembre, negli ultimi sei anni. Variazione percentuale degli Indici del costo della vita ISTAT (capitoli: alimentazione ed abbigliamento) aumenti ( + ) e diminuzioni ( — ) del dicembre in raffronto al novembre di ciascun anno anno alimentai. abbigliam. 1949 —1,07 —0,89 1950 —0,04 + 2,45 1951 —0,40 + 0,35 1952 —0,49 —0,13 1953 —0,43 + 0,11 1954 + 0,17 —0,08 Ad occhio si constata che vi è piuttosto contrazione stagionale che incremento in questo periodo di tempo: tanto più che l'aumento del '50 nell'« abbigliamento » non fa testo. Dipende dall'onda-, ciclica coreana. Poi, si può aggiungere: seguendo òggi le quotazioni correnti per le merci di largo mercato (le quali sono, per l'appunto, utilizzate per il calcolo degli indici suddetti) non si avvertono per ora aumenti significativi, eccezion fatta per l'olio che, sull'indice sezionale o complessivo, non ha gran peso. E come, del resto, potrebbe diversamente concludersi? Il sistema dei prezzi all'ingrosso è stabile; anzi, per i prodotti agricoli, in diminuzione. La massa salariale, per ora almeno, non è aumentata di pari passo con l'incremento del reddito nazionale. La situazione monetaria non desta preoccupazioni; e del resto è attentissimamente sorvegliata. Dove mai, pertanto, il sistema dei prezzi al minuto riceverebbe durevoli impulsi al rialzo? Detto ciò in generale, non si vuole concludere che quegli allarmi, riguardanti talune quotazioni al minuto, siano del tutto campati in aria. Aumenti vi sono, ma riguardano particolari merci, i cosiddetti « beni di lusso », i quali trovano ampie possibilità di smercio quasi soltanto fra il 15 dicembre e il 6 gennaio di OP'ni anno; prodotti, i quali possono bensì assorbire il reddito del consumatore, ma in un periodo di tempo molto circoscritto. Dunque, nel quadro generale del bilancio familiare spiccano poco. Ma, allora, concludereste che è meglio lasciar correre l'acqua per la sua china, fidando che dopo la tempesta verrà il sereno? Non proprio. Si potrebbe giovare alla difesa del consumatore e. nello stesso tempo, al sistema economico in genere, rinunziando a norme di imperio, a quelle ordinanze calmieratrici prefettizie (tante volte evase, quanto proclamate) per affidare, invece, le sorti di chi compra alle sue stesse mani. Ecco qualche sommesso consiglio. Occorre dapprima che i consumatori non pretendano di voler solennizzare una certa festività con il consumo di un determinato bene specifico, avente quella certa dimensione, quelle certe caratteristiche. Le punte dei prezzi si hanno proprio in siffatti casi: quando la domanda si impenna per ragioni partico; larissime; diviene, per cosi dire, « rituale » ; e non è soddisfatta dall'offerta. Un secondo consiglio può essere questo. Il consumatore dovrebbe sorvegliare attentamente i prezzi di vendita e, col suo comportamento, dovrebbe porre i commercianti in vivace ed effettiva concorrenza fra di loro. Bando ai freni sociali, che da noi. purtroppo, sono parecchio sentiti! Ci si convinca che non vi è disdoro tvcrcdsastIsredoadscdSonttpfcèftncndddlabtlesnmanttinnl'latsgnatddtctcedtabpnpcbfpgtpntdstmaèmsEsml'ci •MsplMnctdmnnlataqlmnEsfrNscvssitsrd nell'entrare in un negozio e nel sortirne poi, a mani vuote, dopo essersi inf ormati dei prezzi correnti. Altro ve succede. Se capitasse an che da noi, i prezzi ne sarebbero smorzati assai dìù che per effetto di molte ordinanze spagnolesche. Infine, ci si studi di distribuire gli acquisti — sé appena il prodotto lo consente — su di un periodo di tempo relativamente lungo. Il commerciante è uomo che si approssima all'operatore razionale che studiano gli economisti. Non vi è nulia di singolai'e nel fatto che, osservando il suo negozio affollato, le scorte di prodotti in declino, le difficoltà sue di approvvigionamento, cerchi di cedere i suoi prodotti al migliore offerente. Spetta ai consumatori non operare in queste, condizioni. Ad essi spetta presentarsi sul mercato nelle contingenze che, per loro, sono più vantaggiose. Possono farlo, fortunatamente, poiché il momento dell'acquisto è di loro scelta. Se questi . avvertimenti fossero generalmente seguiti, l'ondata delle maeeiora- n i u 11.11m11111111 ! li i l 11 m il 111 li > 11111 [i 11 : ■ 11111111111 o ni n ù é zioni in taluni prezzi, che ci sovrasta, sarebbe parecchio smussata. Ed anche il sistema economico nel suo complesso ne risentirebbe favorevolmente. Infatti, sul suo operare, il comportamento del consumatore ka peso decisivo. Ferdinando di Fenizio
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