Tutti assolti od amnistiali gli imputati pei furti nei boschi
Tutti assolti od amnistiali gli imputati pei furti nei boschi Età sentenza al processo di Aosta Tutti assolti od amnistiali gli imputati pei furti nei boschi (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 15 dicembre. Tirando le fila del -processo al 62 di Challant, variamente imputati di furto di bosco, complicità nel furto stesso, corruzione e ricettazione, i sei avvocati difensóri (Bionaz, Canino, Chabod, Marcoz,' Torelli, Torrione, Siggia) hanno ridotto il - dibattito alla sua scheletricltà essenziale. Guerra e dopoguerra avevano creato una carenza dei poteri legali, specialmente quelli repressivi, ridotti pressoché a nulla. < Ignoti > approfittarono di ciò per massacrare alcune migliaia di alberi in cinque « consorterie > del Comune di Challant: ora, delle due una: o gli « ignoti > furono persone delle stesse « consorterie » e in tal caso non si può parlare di « furto >, trattanflosl di proprietari della merce sottratta; oppure furono * forestieri >, e allora gli attuali imputati vanno assolti. Il Sindaco di Challant e tre assessori, con delibera ufficiale, conclusero che l'insieme era dovuto a un vandalismo di «forestieri» e che bisognava recuperare gli alberi e venderli all'asta: così agendo, essi ben lungi dall'essere considerati « complici > dei devastatori, meriterebbero lode per aver salvato il salvabile. Automaticamente, però, con siffatta delibera, gli alberi di cui sopra diventavanc « merce rinvenuta» e, come tale, toccava alle guardie che la segnalavano o procedevano alla sua misurazione e martellatura, una percentuale del 10%: a loro carico, non si può dunque parlare di < corruzione > ma, caso mai, di un semplice eccesso nell'interpretare usi e regolamento. L'asta fu poi quella che fu: e cioè 1 < consorziti > finirono, per accaparrarsi il bosco « massacrato » ^ a prezzo minimo, ma quelli che comperarono poi da loro non Bono accusabili di « ricettazione >, trattandosi di merce già in regolare possesso dei titolari. Dopo oltre due ore di permanenza in camera di consiglio, il Tribunale ha deciso così: i nomi dei presunti tagliatori d'alberi furono desunti dalla copia di un documento, il cui originale non fu mai reperito e del quale è lecito dubitare l'esistenza, quindi assoluzione « per non aver commesso il fatto»; per il legname diventato con quell'asta proprietà particolare, è stata trasformata l'imputazione da < furto » in « incauto acquisto » con la conseguente estinzione del reato per amnistia, nella stessa « amnistia » finiscono i commercianti. Il Sindaco di Challant, i suoi_ assessori e le guardie sono as solti «perchè il fatto non costituisce reato ». a. a.
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