Riconosce nel cadavere di un'annegata la madre scomparsa da dodici giorni

Riconosce nel cadavere di un'annegata la madre scomparsa da dodici giorni Riconosce nel cadavere di un'annegata la madre scomparsa da dodici giorni Un altro dramma: uno sventurato senza lavoro si avvelena con il gas E' stata finalmente riconosciuta la donna trovata morta il 2 dicembre in un canale a Miraflori: si tratta di una contadina di Grugliasco e l'identificazione è stata effettuata ieri, pomeriggio dal figlio. I lettori ricorderanno l'episodio, il 2 dicembre scorso alle 18,30 un operaio che controllava una griglia del canale che costeggia il muro di cinta della Fiat Mirafiori, scorgeva, agitato dalla violenta corrente, il cadavere di una donna. Dato l'allarme, pochi mi nut1 dopo, la sventurata veniva tratta a riva. Dimostrava di avere 65 o 70 anni, era alta un metro e sessanta: indosso non portava alcun documento. Ieri, quasi inaspettatamente, si è avuta la soluzione dei mistero. Il giovane Lorenzo Chiale di 31 anno, domiciliato nella cascina Barale di Grugliasco, si presentava al dottor Padulo e gli diceva: cHo letto la notizia sul gior¬ nale, riguardante la donna anne gata: temo' proprio che sia mia madre. Mia madre indossava un paio di stivaletti color marrone con la suola di para». Il funzionarlo mostrava al Chiale alcune fotografie del cadavere e il giovane con uno scoppio di pianto si accasciava su di una sedia mormorando: «SI, è lei!». Ripresosi il Chiale narrava che sua madre, Caterina Gallo di 65 anni, il giorno 2 mattina alle ore 8 si era allontanata da Grugliasco per an dare a trovare alcuni parenti re sidentl ai Nichelino, e in particolar modo un altro figlio che, è domiciliato in quella borgata. Ài le 18,30 la Gallo si era congedata dal parenti e s'era incamminata di buon passo verso Grugliasco Evidentemente smarritasi nella nebbia, resa ancor più impene trabile dalla oscurità, la poveretta perdeva l'orientamento e cadeva a capofitto nei canale mentre percorreva corso Settembrini. — Alle 18,15 di ieri la trenta.- cn cinquenne Irene Bozzer rientrava nel suo alloggio di via S. Rocchetto 9. Aveva appena terminato il turno di lavoro e s'era affrettata verso casa ove sapeva che ad attenderla era il- marito Romano Rigo.di Giovanni di 48 anni. Da tempo la Bozzer era gravemente preoccupata per le condizioni fisiche e morali del marito L'uomo, gii dipendente della «Microtecnica », era attualmente senza occupazione e in più era tormentato da una malattia che egli riteneva inguaribile. Appena messo piede nell'alloggio la Bozzer avvertiva un acre odore di gas e'scorgeva sul pavimento della cucina il marito disteso su di un materasso accanto al fornello i cui rubinetti erano aperti. Il Rigo era ormai agonlz zante. La donna, disperata, dava à gran voce l'allarme e dieci minuti dopo lo sventurato veniva soccorso dai sanitari dell'ospedale Maria Vittoria. Il dottor Cognasso lo giudicava In imminente pericolo di vita, con poche speranze di salvezza: tuttavia si prodigava In ogni modo per strappare l'infelice alla morte. A tarda sera, le condizioni de; Rigo non erano peggiorate.

Luoghi citati: Grugliasco