I professori in sciopero da oggi fino al 22 dicembre

I professori in sciopero da oggi fino al 22 dicembre Le scuole medie chiuse per una settimana I professori in sciopero da oggi fino al 22 dicembre Un tentativo dell'on. Rossi non è riuscito - Il governo deplora l'azione degli insegnanti, ma ad agitazione conclusa riprenderà l'esame delle tabelle • Un incontro tra Fanfani, Rumor, Saragat e Malagodi per cercare una via d'uscita Roma, 14 dicembre. Il Fronte della scuola ha confermato stasera l'Inizio dello sciopero In tatti gli Istituti d'Istruzione media, à cominciare da domani e fino al 22 compreso. Nelle Istmzior.l .Itìv.intjfl ai - .rappresentanti periferici si "avverte che, nel'caso in cui — come da qualche parte è stato ventilato — dovesse essere anticipato l'inizio delle vacanze natalizie, lo sciopero verrà sospéso ventiquattro ore prima: in modo da impedire che 1 giorni di vacanza vengano conteggiati come giorni di assenza ingiustificata. Le istruzioni avvertono anche che per le eventuali astensioni dagli scrutini trimestrali « seguiranno istruzioni »: la decisione di sospendere gli scrutini non è ancora definitiva e gli .insegnanti se la riservano come carta di scambio nelle trattative con il governo. Avevamo detto ieri sera che questa volta non si sarebbe fatto neppure il tentativo di scongiurare in extremis la nuova agitazione; in verità anche questa volta ci si è adoperati molto, da varie parti, con diverse argomentazioni. Per un momento si è anche sperato che si potesse riuscire nell'impresa. Ma ci si è pensato troppo tardi per dipanare la complessa matassa di problemi economici e politici della vicenda. Il Consiglio dei ministri è tornato ad occuparsi della questione. Prima dell'inizio della riunione, Rossi aveva fatto sapere agli insegnanti che si riprometteva di adoperarsi presso i suoi colleglli per convincerli ad aderire ad una soluzione più favorevole. Poteva promettere che lo stesso Presidente del Consiglio avrebbe ricevuto 1 rappresentanti del Fronte, ed anch'egli avrebbe iiiiiiiiiiiiiiiini. -<iiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii e e i n o i è a a dato assicurazioni in questo senso. Sulla garanzia della indubitabile buona volontà del ministro potevano rinunziare allo sciopero o, almeno, rinviarlo di qualche giorno? La risposta è stata negativa. I rappresentanti del Fronte, hanno, replicato che soio se 11 goveì2 no, con pubblica dichiarazione, si fosse impegnato ad accettare le richieste minime della categoria, avrebbero potuto disdire l'ordine di sciopero senza correre il rischio di essere sconfessati dai loro soci. Il rifiuto ha reso ancora più ardua la fatica di Rossi nella riunione consiliare. Non aveva in suo appoggio neppure ima mezza promessa degli insegnanti, ed era difficile convincere i colleghi a cedere sotto la minaccia dello sciopero. I ministri del Bilancio e del Tesoro rimanevano, del resto, sulle note posizioni di rigidità, e, nonostante l'appoggio di Saragat, Vigorelli e Gonella, non ha potuto impedire che la riunione si chiudesse con vi nuovo nulla di fatto. < Il Consiglio dei Ministri — dice al riguardo il comunicato ufficiale — ha espresso il proprio rammarico e la propria deplorazione per la proclamazione d'uno sciopero di otto giorni che, mentre incide gravemente sul normale svolgimento dell'attività scolastica e diminuisce il prestigio e la dignità della sctiola, non ha giustificazione soprattutto nel momento in cui il governo, in adempimento della legge-delega, sta per definire gli schemi di provvedimenti concernenti l'ordinamento giuridico ed il trattamento economico degli insegnanti, da sottoporre alla Commissione interparlamentare consultiva». Sembrerebbe una posizione rigida, che esclude la possibilità di ulteriori concessioni. In realtà vi sono buone ragioni per credere che, appena ter-1 iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiitiiiiiiiiiiiiii minato lo sciopero, il Governo riprenderà l'esame delle tabelle in discussione per giungere a conclusioni « meno lontane dalle speranze del professori », come ieri ai è espresso Ressi. Secondo le voci'che corrono insistentemente nel tórMabirF"aHràni'Wrebtrr'grà} concordato còri i dirigenti' democristiani del ' Fronte, nel colloquio che ha avuto con loro ieri sera, le basi di un possibile compromesso. Non sappiamo quale fondatezza possono avere queste voci: se fossero esatte, sarebbe, però, estremamente deplorevole che per una questione di prestigio, o peggio ancora per la preoccupazione di attribuire il successo della < mediazione » ad una parte politica anziché ad un'altra, non si fosse trovato il modo di evitare alla scuola quest'altro grave danno. A sciopero avviato, comunque, non rimane che da augurarsi che questo sia l'ultimo; e non sarà male se i parlamentari, come stanno facendo, faranno a gara per sollecitare una pronta e soddisfacente soluzione dei problemi scolastici. E' probabile che cella questione si sia trattato stasera in un incontro tra Fanfani, Rumor, Saragat e Malagodi, ufficialmente dedicata alla nuova legge elettorale politica. Un'altra interrogazione è stata presentata quest'oggi da alcuni deputati socialdemocratici, La Malfa, Macrelli e Villabruna hanno compiuto un passo presso il Presidente del Coniglio: i promotori del nuovo partito radicale, dopo essersi consultati con alcuni autorevoli esponenti della scuola, hanno diramato una clichiarazione dove, tra l'altro, si chiede che i fondi necessari vengano ricavati da una severa revisione del bilancio generale dello Stato e con una < ragionevole ade- guazione delle tasse scolasti che, attualmente a livello infl- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii s mo, limitatamente alle scuole, secondarie dell'ordine superiore e con esenzioni per 1 bisognosi meritevoli». Segni .risponderà probabilmente . domani alle interrogazioni parlamentari. tnxmr.^^-,. -. ■ ■ . - . ** 'f*-. ì

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