L'improvvisa soluzione di Gino Tomajuoli

L'improvvisa soluzione L'improvvisa soluzione (Dal nostro corrispondenteJ New York, 14 dicembre. La situazione di Ieri sera è stata rovesciata questa sera nel corso di un'Inattesa seduta del Consiglio di Sicurezza. L'Italia ed altre quindici nazioni sono'state accettile come membri dell'ONU, e Ira' poche ore l'Assemblea ' Generale, convocata In seduta straordinaria, ratificherà questa decisione. Dei diciotto candidati presentati e respinti Ieri, due soli restano fuori dalle Nazioni Unite: Mongolia Esterna e Giappone. E' stata una serie di colpi di scena; dalle giornate convulse e drammatiche della guerra di Corea, gli osservatori non ricordano all'ONU una giornata tanto agitata e ricca di momenti. sensazionali quanto quella di oggi. Il rovesciamento della, situazione di ieri è avvenuto, come racconteremo, per l'iniziativa — non prevista — della rappresentanza russa ; gli altri « Grandi » occidentali hanno avuto il merito di accettare la proposta sovietica, anche*se ha portato al sacrificio del Giappone, consentendo così che sedici Paesi entrassero finalmente nelle Nazioni Unite. Da oggi l'organizzazione mondiale conta non più sessanta, ma settantasei membri: i nuovi Stati associati sono: Italia, Albania, Giordania, Irlanda, Portogallo, Ungheria, Romania, Bulgaria, Finlandia, Ceylon, Nepal, Libia, Cambogia, Laos, Spagna, Austria. Probabilmente impressionata dalle sfavorevoli reazioni della grandissima maggioranza dell'opinione pubblica mondiale ai quindici veti emessi ieri dal suo rappresentante al Consiglio di Sicurezza, la diplomazia sovietica ha iniziato stamane per tempo un'azione per correre ai ripari e riaprire la questione, chiedendo una nuova convocazione del Consiglio. Il suo obiettivo era quello di liberarsi dall'accusa di aver fatto fallire il compromesso per la ammissione dei diciotto candidati (fra cui l'Italia), sia pure in conseguenza dell'intransigenza cino-naizionalista contro la Mongolia. Si può ritenere che anche quando — ieri — Sobolev alzava sistematicamente il braccio per opporsi all'ammissione di tutti i candidati sostenuti dall'Oocidente, egli si rendesse conto dell'impopolarità che sarebbe caduta sull'URSS, e già pensasse di chiedere a Slosca nuove istruzioni. Subito dopo l'aggiornamento deUa deplorevole seduta, infatti, la delegazione sovietica dichiarava (non ufficialmente) che doveva essere trovato e tentato ogni nuovo mezzo per ri/prendere in esame la questione; e prima ancora che Sobolev presentasse, stamane a mezzogiorno, la domanda per una nuova convocazioni straordinaria del Consiglio, il suo « vice », Kuznetzov, dichiarava alle delegazioni amiche che il governo russo stava considerando « una nuova taf fica » per risolvere /'impasse. Le delegazioni dell'America Latina e quelle dei paesi arabo-asiatici svolgevano frattanto, dal canto loroj un'intensa azione fiancheggiatrice. Esse erano molto severe contro l'azione svolta ieri dalla Cina nazionalista, che con il veto alla Mongolia aveva scatenato i veti russi, ed erano disposte a chiedere l'espulsione di Ciang dal Consiglio di Sicurezza.. Naturalmente, fin dal primo momento in cui la domanda di Sobolev fu resa pubblica, le ipotesi e le congetture si moltiplicarono nei corridoi dell'O.N.U.: quale sarebbe stata la manovra sovietica t Èra evidente che, in qualche modo, Mosca avrebbe proposto un compromesso: da una parte avrebbe rinunciato alla candidatura della Mongolia, dall'altra avrebbe"chiesto agli Occidentali di compiere qualche sacrificio. Ed infatti, appena aperta la seduta, Sobolev ha chiesto al Consiglio di approvare l'ammissione di sedici candidati, gli stessi di ieri con l'eccezione della Mongolia esterna (tolta dalla lista dei cinque satelliti russi) e del Giappone (tolto dall'elenco dei tredici Stati patrocinati dall'Occidente). Parlando davanti ad un'aula eccitata e nervosa, Sobolev ha cominciato col dire che ieri egli aveva annunciato che il suo Paese avrebbe continuato a cercare una soluzione favorevole al problema/ delle ammissioni, quantunque ieri il voto di un solo uomo (il rappresentante della Cina nazionalista) fosse riuscito ad annullare la volontà dichiarata della maggioranza delle Nazioni Unite. Quindi egli ha avanzato la proposta già indicata, di cancellare Mongolia e Giappone, proposta che ha colto di sorpresa molte delegazioni. Per darà ad esse a tempo di orientarsi e di discutere, il Presidente del Consiglio ha ordinato mezz'ora di sospensione della seduta. Le perplessità occidentali sono evidenti: i delegati americano, inglese e francese si consultano con animazione febbrile. Soprattutto i primi due, rappresentanti di Paesi legati a' Tokio da un patto di alleanza, sono riluttanti a sacrificare l'Impero nipponico. Ma è cert.. che Sobolev, su questo punto, non cederà. Alla ripresa della seduta, il rappresentante americano tentava di far accettare anche la candidatura giapponese: egli proponeva un emendamento alla proposta russa, portando da sedici a diciassette i paesi candidati. Come però tutti prevedevano, subito Sobolev alzava U braccio per mettere il veto alla designazione dell'Impero nipponico. Washington avrebbe reagito come l'URSS aveva fatto ieri, facendo della candi¬ datura giapponese una questione di principio e bloccando l'Ingresso delle altre nazioni f Era una possibilità teorica, ma che nessuno giudicava realisticaj ed infatti, in segno di protesta, il rappresentante americano si limiterà ad astenersi nella votazione sui satelliti sovietici. Esaurita la schermaglia diplomatica sul Giappone, si passa all'esame delle altre candidature. ■ I singoli paesi vengono « chiamati » secondo l'ordine di presentazione delle domande. Prima è l'Albania, che raccoglie otto «si» e tre astensioni (Cina, Belgio e Stati Uniti). Seguono — al ritmo di un paese al minuto — gli altri Stati: l'Italia raccoglie, come l'Irlanda, la Giordania, la Libia ecc.. l'unanimità degli undici voti. I candidati russi ottengono nove voti:, Cina e Stati Uniti continuano ad astenersi. Infine il package dei sedici paesi viene sottoposto ad un'ultima votazione complessiva: otto «si» e tre astensioni. Due ore dopo l'Assemblea Generale, riunita per convocazione straordinaria, ha ratificato la decisione del Consiglio di Sicurezza. Come si prevedeva, non ci sono state sorprese: è stata una semplice formalità. Da stanotte l'Italia fa ufficialmente parte delle Nazioni Unite. Gino Tomajuoli qfsvqmvmcpppectsrppsczpsrFaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Ciang, Sobolev