Confermata la condanna del sindaco che chiamava "stranieri" gli italiani

Confermata la condanna del sindaco che chiamava "stranieri" gli italiani KJtt anno e 4L mesi al l'ex-capo di un paese delia Vai d'Aosta Confermata la condanna del sindaco che chiamava "stranieri" gli italiani Il P. G. sostiene l'accusa di propaganda contro l'unità nazionale e di incitamento alla ribellione La difesa dell'imputalo: nei comizi esaltò l'autonomia regionale npn l'annessione alla. Francia La Corte d'Assise di Appello (pres. Cottafavi, giudice togato Bersano, p. g. Trombi, cane. Quaglia), ha confermato ieri la sentenza con cui il 7 marzo scorso 1 giudici di Aosta condannarono il geom. Vincenzo Treves, ex-sindaco di La Magdeleine, a 1 anno, 4 mesi e 35 -giorni di reclusione perchè colpevole di apologia di reato' cóntro la personalità dello Stato, cioè per aver auspicato ed esaltato in pubblici discorsi l'annessione . della Valle d'Aosta alla Francia. Il Treves, che è stato arrestato 11 13 gennaio scorso a St. Vincent,. dove era « croupier » presso 11' Casinò, dovrà rimanere In carcere ancora [ tre mesi e mezzo. '.'.■.••■ Al processo di ieri, originato dagli appelli contro la sentenza dì Aosta presentati sia dal P. M. che dalla difesa, il Presidente ha brevemente riepilogato 1 fatti. Il Treves nell'autunno del 1954 partecipò! attivamente alla campagna per le. elezioni regionali. Durante due cornisi, a Torgnon e a Verrayes, egli pronunciò alcune frasi, ritenute lesive del sentimento nazionale. Fu denunciato. ed 1 testimoni d'accusa' affermarono che egli la prima volta aveva detto: «Se Roma non ci concede con le buone quanto ci spetta in base allo Statuto regionale, noi i-icorreremo alla forza; ricostituiremo, se ne 1 ! I i 111 ■ 111 ! 111 r 11111111 r 11111111 ! 1 i 1 ! 11111 > 1 ■ r 11l i 111111L 3 cessarlo, l'antico reggimento dei " socques " e piazzeremo i cannoni a Tont St. Martin. I nostri avversari un tempo erano annessionisti: ora essi hanno cambiato idea, ma non io. Sono già stato in carcere una volta per annettere la Valle d'Aosta alla Francia e sono pronto a tornarci pur di vedere trionfare le mie idee ». Sempre secondo quei testi 11 Treves a Verrayes rivolse alla folla queste parole: «Vogliamo essere prima valdostani e poi italiani, oppure viceversa?». In queste frasi il P. M. ed il giudice istruttore ravvisarono gli estremi di tre reati: pubblica istigazione alla insurrezione armata contro lo Stato; propaganda antinazionale continuata; apologia dell'annessionismo. Il Treves fu assolto dalle prime due imputazioni e condannato per l'ultima. L'imputato — un giovanotto di mezza statura, robusto, vestito con ricercatezza — interrogato ieri dal Presidente ha detto: « Ribadisco che , non era mip intento fare apologia di annessionismo, perchè la questione per me era ormai superata fin dal 1947. Volevo invece battermi in modo energico per 'l'autonomismo." Ih nessuno dei miei comizi firdi in ballò la questione nazionale ». Il P. G. avvocato generale Trombi ha rievocato l'attività antinazionale svolta nel passato dal Treves, attività che determinò il suo arresto ed il processo nel 1947 all'Assise di Genova. Fu assolto non perchè innocente, ma per applicazione dell'art. 16 del trattato di pace. Il rappresentante dell'accusa ha letto alcuni brani di articoli incendiari contrp l'Italia scritti dall'imputato, in cui egli chiamava « stranièri » gli italiani e si rivolgeva alla Francia come « nostra patria acuì un giorno la Valle d'Aosta sarà congiunta », Questa è la fotografia dell'imputato — ha proseguito il P. G. — e non quella falsa che oggi egli dà di sè, perchè non ritiene più conveniente mentire. Non solo 1 testi, dunque, ma anche il passato avvalora la tesi che le frasi incriminate attribuitegli furono da lui effettivamente pronunciate; ed in esse — ha concluso il magistrato — non è possibile non scorge re anche l'incitamento alla rivolta armata. Ha concluso la sua dotta e serrata requisitoria chiedendo la condanna dell'Imputato a 3 anni e mezzo di reclusione. Il difensore, avv. Barosio, ha affermato che la questione doveva essere riportata nei suoi limiti di piccolo fatto che, a voler essere rigorosissimi, poteva tutt'al più configurare il reato mino grave di propaganda diretta a deprimere il sentimento . nazionale. Nessun concetto separatista fu espresso dall'imputato: egli si limitò ad una ferma difesa del regionalismo. Dopo un intervento dell'altro patrono avv. Dentala, il quale ha esaminato la causa eminentemente in linea di diritto, la Corte si è ritirata; ha pronunciato la sentenza nel pomeriggio. I/ex-sindaco dt La Magdeleine, Vincenzo Treves, In Assise