Scissione nel ciclismo

Scissione nel ciclismo trlOBNAlE A1.ITATK Ali COMPRESSO l»I NAPOLI Scissione nel ciclismo I rodoniani impugnano la validità dell'assemblea e chiedono l'intervento del Coni La mancanza del numero legale impedisce ai delegati di votare le progettate riforme (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 10 dicembre. Triste conclusione del congresso dell'UVI. La scissione tra i dirigenti del ciclismo italiano è ormai in atto, tant'è vero che oggi la cronaca' si divide in due: da una parte i lavori del congresso dei fariniani nella sala del Maschio Angioino, dall'altra il .. i dei rodoniani che, usciti ieri dall'aula, più non vi hanno fatto ritorno, concertando i loro piani d'attacco in un albergo che dal Maschio dista sì e no cento metri. Il racconto del congresso —. sarà bene incominciare, non foss'altro che per motivi d'ordine, dai governativi — è scialbo: 'uno svolgimento tranquillo, fin troppo tranquillo, poiché mancava la voce dell'opposizione, e nessuna conclusione pratica dal momento che non si raggiungeva in sala il numero legale indispensabile per mutare le norme statutarie. Lunghe ore grigie, qua e là il guizzo d'un intervento azzeccato che diceva qualcosa di nuovo o di strano. Ecco Berti che « rivela » come Rodoni sia stato presidente dell'U.V.I. senza esserne socio (ma Rodoni stesso più tardi smentirà prò - ducendo le tessere regolamen- tari); ecco, in un coro di lodi alla relazione di Farina, lavoce del signor Pertoni levarsi a chiedere se la notizia che cir-cola per dire che l'U.V.I. avreb-be sborsato cinque milioni difranchi al signor Joinard af- finchè i campionati del mondo del 1955 avvenissero in Italiasia vera oppure no, e perchè (caso affermativo) la f accen-da non figuri in bilancio. Farina se la toglie con eleganza: « Mi sia permesso di non rispondere alla domanda. Quanto lei ha richiesto non tocca avvenimenti che riguardino l'attuale gestione ». Al pomeriggio. L'aw. Braccini prende la parola su quanto è stato fatto per la soluzione d'uno dei problemi più ur- genti, la divisione netta cioè tra dilettantismo e professionismo. Si cerca la scappatoia per non far morire il congresso, perchè si riesca a combinare qualcosa anche se non c'è il numero legale. Ogni tentativo fa una brutta fine. Quei famosi « due terzi » delle forze mancano, è inutile battere la testa contro il muro. E non basta, poiché 1 rodoniani hanno fatto partire a tarila sera un loro rappresentante, i rag. Geminiani di Ferrara, che presenterà domani a Roma all'avv. Onesti un ordine del giorno piuttosto lungo che suona esattamente così: «I rappresentanti di Società per 1107 voti, costretti ad abbandonare l'assemblea nazionale dell'U.V.I. riunitasi a Napoli: « premesso: a) che la Commissione verifica dei poteri, hspscomposta con criteri di parte,, non ha ritenuto valide le de- \ leghe delle Società colpite dal noto comunicato dell'U.V.I. del 9 ottobre 1955; b) che invano, a norma dell'art. 31 del regolamento organico, è stato tentato di integrare la legale e costituzionale composizione del1 assemblea con l'intervento di .tutte le Società che hanno di-, ritto al voto a norma dell'art. 10 | dello statuto, in quanto a nulla | i sono valse le specifiche conte- j | stazioni sollevate in apertura |i dei lavori sia sull'operato del; | Consiglio Direttivo che su quel- llo della Commissione verifiche, i la quale tra l'altro s'è limitata I la presentare la lista in forma !numerica senza una specifica motivazione dei provvedimenti . adottati ; c) che pertanto l'as- semblea risulta falsata nella sua legale composizione e non può essere sanata dal voto ottenuto a stretta maggioranza, ii quale ad ogni modo indica sfiducia all'operato del C. D.; d) che inoltre parimenti la stessa Commissione verifica poteri ha escluso dal diritto del voto n. 47 delegati per 79 voti, senza specificare i motivi che hanno determinato tale decisione allo scopo di evitare la possibiiità di discuterli in sede competente; e) che tutto ciò è stato preordinatamente ed artatamente operato ai fini di precostituire una maggioranza favorevole all'attuale Con-,! siglio Direttivo in carica, determinando pertanto una falsa composizione dell'assemblea in aperta violazione alle norme dello statuto e del regolamento; « ritenuto: a) che il risultate della votazione sull'ordine del giorno presentato in apertura dell'assemblea non vale a sanare la illegalità in cui si è posto il Consiglio Direttivo dell'U.V.I. adottando un provvedimento contrario allo statuto e preordinato ai fini di impedire alla minoranza di diventare democraticamente maggioranza; b) che durante i sette mesi di amministrazione si sono ve- , \ l'^J^Z™™*™!^ "V, nacciano alle fondamenta la vita dell'U.V.I.; c) che l'attuale Consiglio Direttivo, col suo comportamento unilaterale, ha costretto tre consiglieri nazionali a rassegnare le dimissioni; ti) che in seguito al comportamento e all'attività del Consiglio Direttivo sono cadu- , | ti in crisi alcuni Comitati re| gionali; e) che nel breve pej riodo di amministrazione che |va dal marzo al novembre del ; 1955 si u venuta a creare una gravissima situazione flnanziai r>a, lu quale è indubbiamente I pregiudizievole per la vita dell'U.V.I. e che proiettandosi nel futuro farà sentire il suo peso nei confronti di tutte le Società; « ciò premesso e ritenuto affermano: l)-che nelle loro file militano unicamente sportivi coscienti e appassionati di ogni parte d'Italia, con l'adesione di ben dieci regioni con maggioranza assoluta, i quali tutti hanno come unica aspirazione il bene e l'interesse dello sport al di sopra di qualsiasi interesse personale; 2) che non possono pertanto tollerare il grave disagio e la inconcepibile situazione creatasi in virtù di quanto innanzi rilevato; « conseguentemente deliberano: a) di mantenere l'atteggiamento consapevole e cosciente adottato dopo l'esito della votazione; b) di impugnare la validità dell'assemblea In quanto falsata nella sua composizione; c) di invocare infine da parte degli organi superiori Un energico tempestivo ed efficace intervento on de evitare che la gravissima frattura venutasi a creare ab jbia più gravi conseguenze determinando pericoli per la vita stessa dell'U.V.I. ». Situazione grave e pesante: come andrà a finire è difficile indovinare. I rodoniani mirano evidentemente a un intervento dei C.O.N.I., alla nomina di un commissario straordinario; 1 fariniani, che forse non si aspettavano una cosi massiccia offensiva, restano sulle loro posizioni affermando di essere nella più rigida legalità. Dal Congresso di Napoli doveva venire la pace, a Napoli invece è scoppiata la guerra. Peccato per il ciclismo. Gigi Boccacini

Persone citate: Braccini, Farina, Geminiani, Gigi Boccacini

Luoghi citati: Ferrara, Italia, Napoli, Roma