Eisenhower costretto a "rallentare" l'attività
Eisenhower costretto a "rallentare" l'attività Eisenhower costretto a "rallentare" l'attività Una conferenza-stampa del medico presidenziale Rinviato a martedì il voto sulle ammissioni all' ONU (Dal nostro corrispondente) Washington, 10 dicembre. La convalescenza di Eisenhower procede in modo meno soddisfacente, di quanto i medici non sperassero? E' possibile, anche se non ci sono motivi di allarme; certo questa sera il medico della Casa Bianca ha rivelato di aver dovuto ordinare al suo illustre paziente di « rallentare » l'attività, ripresa nelle ultime settimane con un ritmo troppo faticoso. Queste notizie sono state fornite dal gen. Snyder, medico di Eisenhower, il quale ha dichiarato alla stampa (dopo una visita di controllo al presidente) che « Ike » sta riprendendosi con ritmo « normale » dal « grave » attacco cardiaco che lo aveva colpito nel settembre scorso, ma che negli ultimi tempi si è troppo affaticato, presiedendo difficili discussioni politiche e ricevendo numerosi collaboratori. Egli dovrà perciò riposarsi di più, e rimandare « almeno » fino a metà febbraio la. decisione se presentarsi candidato alle elezioni del 1956, o rifiutare la candidatura. In una delle ultime conferenze che hanno affaticato Eisenhower — è stato rivelato stasera — il Presidente aveva esaminato con i massimi esperti militari il problema dei missili, e messo a punto un importante programma per lo sviluppo di queste «armi di domani ». Un ufficio apposito presiederà alle ricerche ed alle realizzazióni dei missili, ponendo fine alle dannose controversie fra esercito, marina ed aeronautica. Questo imponente piano è stato deciso per impedire che gli Stati Uniti perdano, in confronto alla U.R.S.S., la superiorità militare in tale settore. Informazioni sicure permettono di sapere che i sovietici hanno realizzato rapidi progressi nel produrre bombe teleguidate; talune notizie affermano, anzi, che l'ultima bomba H russa venne lanciata con un missile, ed esplose perciò — come disse il comunicato di Mosca — « a grande altezza ». Il Consiglio di Sicurezza, do po una lunga discussione nelle due sedute del mattino e del pomeriggio, ha rinviato a martedì il voto sull'ammissio ne all'ONU di diciotto nuovi Paesi, fra cui l'Italia. Il dibattito, sospeso questa sera, sarà ripreso alle ore 10,30 di martedi 13 dicembre. Si poteva prevedere, ieri,, ore la decisione sulle dlciotto candidature sarebbe stata presa piuttosto rapidamente; invece i membri del Consiglio di Sicurezza hanno discusso per ore, senza trovare l'accordo, su una questione di procedura: il modo da seguire nella votazione. Ed in apparenza la controversia poteva apparire futile: si trattava di decidere se si deve votare per ogni singola ammissione, o per la proposta di ammissione in blocco; e se l'ordine in cui le proposte dovranno essere votate, sia quello della data di presentazione della prima domanda di entrare all' ONU, o quello della data precisa in cui i vari Stati proponenti hanno depositato, alla segreteria delle Nazioni Unite, la proposta di accettare questo o quel candidato. Ma la futilità del dibattito è solamente apparente. Le questioni di procedura costituiscono, in realtà, l'unica arma con cui i due blocchi possono combattersi; e dipenderà solo dalla soluzione procedurale ae l'Italia e gli altri diciassette Paesi saranno ammessi all'ONU in questa sessione, oppure se i loro giusti diritti dovranno essere ancora sacrificati a questioni internazionali di prestigio. Le due sedute sono state dominate dal duello oratorio (sia pure indiretto) tra Cina nazionalista e Unione Sovietica; la prima decisa ad opporsi in ogni modo (forse anche con il veto) ai candidati comunisti, ed in specie alla Mongolia Esterna; la seconda ferma sulla posizione: o entrano tutti 1 diciotti paesi, o restano tutti fuori. Sarebbe troppo lungo, ed anche noioso, seguire il dibattito nelle singole fasi. Le posizioni delle grandi potenze sono rimaste quelle che già si conoscevano. I motivi di pessimismo sembrano bilanciati dal fatto che la Cina nazionalista non ha ripetuto pubblicamente la minaccia di volersi opporre con il veto all'eventuale ammissione dei Paesi comunisti. I delegati dei Paesi arabi ed asiatici 3i dicono sicuri che il governo di Formosa non oserà sfidare la maggioranza e che il suo delegato si limiterà ad assentarsi dall'aula al momento della votazione. I rappresentanti degli Stati Uniti e dell'Inghilterra non condividono, però, questa ottimistica previsione. 8-1.
Persone citate: Eisenhower, Snyder
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