I risultati dell'inchiesta sul «cartello» inglese della gomma

I risultati dell'inchiesta sul «cartello» inglese della gommaI risultati dell'inchiesta sul «cartello» inglese della gomma Intese fra le quattordici industrie produttrici di pneumatici per impedire la discesa dei prezzi - Le riforme suggerite ai Comuni (Dal nostro corrispondente) Londra, 9 dicembre. II governo britannico ha pubblicato oggi un rapporto della commissione di inchiesta che ha Indagato per oltre tre anni sull'industria del pneumatici in Gran Bretagna. Esistono quattordici società produttrici di pneumatici, e di queste sette sono inglesi e. le altre sette sono emanazioni di società straniere. Fra queste vi è anche la Pirelli. Secondo il rapporto, queste società sono colpevoli di aver raggiunto fra di loro un accordo segreto per fissare tanto 11 prezzo all'ingrosso, quanto il prezzo di1 vendita al pubblico dei loro prodotti. Ambedue questi accordi, secondo la commissione — la quale fa parte del complesso di comitati, che ha allo scopo di studiare 1 monopoli e tutte le altre pratiche restrittive della concorrenza industriale — sono dannosi al pubblico. Il documento governativo asserisce che nel giro d'affari complessivo dell'industria (dell'ordine di 100 milioni di sterline all'anno, circa 180 miliardi di lire), quasi il 50 per cento è assorbito dalla Dunlop. Tuttavia non si ritiene che questo complesso industriale faccia uso della pro¬ pria posizione preponderante a danno del pubblico. Il « Libro Azzurro » descrive minutamente il funzionamento del tribunale privato, che l'Industria automobilistica ha istituito per processare e punire, se il caso, con multe o con la sospensione delle forniture i rivenditori colpevoli di non rispettare i prezzi fissi. Si parla di investigatori i quali si sono « annerito il viso » per farsi credere carbonai, travestiti da agricoltori, viaggiatori di commercio o guidatori di camion per sorprendere i rivenditori di pneumatici, o di altri generi necessari agli, automobilisti, nell'atto di non rispettare i prezzi fissati dai fabbricanti. Il rapporto rileva anche che esiste, tra le quattordici industrie diverse, una enorme disparità nei prezzi di produzione, che possono variare addirittura del cento per cento. I profitti variano anche più sensibilmente: dal 2,7 per cento sino ad oltre il 20 per cento. Il rapporto rivela inoltro che, quando un industriale intende aumentare i propri prezzi, egli comunica la sua intenzione a tutti i colleghi, i quali lo seguono immediatamente. Prima di alterare 1 propri prezzi per l'esportazione — scrive 11 « Libro Azzurro » britannico — la società Dunlop si mette in contatto anche con i concorrenti esteri. Il risultato di questi accordi, secondo il rapporto,. è di impostare il mercato nazionale sui prezzi del produttore meno efficiente. E' chiaro d'altra parte che una sfrenata concorrenza porterebbe a poco a poco alla soffocazione del più debole e verrebbe così progressivamente eliminata ogni possibilità di concorrenza. Questo è il motivo per cui il rapporto non condanna del tutto il sistema degli accordi fra industriali, ma in generale lo vorrebbe veder modificato in modo che siano rappresentati, durante la stesura degli accordi, anche i consumatori. L'industria britannica dei pneumatici, che secondo la stampa londinese ha fatto nel corso delle ultime settimane del proprio meglio per impedire la pubblicazione del rapporto, o per lo meno per ottenere che il ministro del Commercio ne sopprimesse alcune parti, ha oggi pubblicato un volumetto in cui viene smentita l'esistenza di un accordo per il mantenimento dei prezzi fissati dalla associazione degli industriali dei-pneumatici. r. a.

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra