Si decide oggi all'ONU sulla ammissione dell'Italia

Si decide oggi all'ONU sulla ammissione dell'ItaliaSi decide oggi all'ONU sulla ammissione dell'Italia Prospettive incerte a poche ore dal voto - Se la Cina nazionalista porrà il veto alla Mongolia, Mosca si opporrà all'ingresso delle nazioni alleate dell'Occidente (Dal nostro corrispondente) Washington, 9 dicembre. A poche ore di distanza dalla riunione del Consiglio di Sicurezza (convocato per domattina alle 10,30), le prospettive di successo per l'ammissione dei nuovi membri non sono sostanzialmente mutate, ed anche la questione procedurale rimane — come ieri — nebulosa. La Gina nazionalista non sembra aver modificato in nulla l'atteggiamento di fiera intransigenza contro l'ammissione detta Mongolia Esterna, e nemmeno l'Unione Sovietica ha attenuato il suo nei confronti della procedura da seguire domattina per la votazione. Non si sa ancora, quindi, se la votazione sarà segreta, come hanno proposto coloro che vogliono facilitare ai nazionalisti cinesi la possibilità d'astenersi dalla votazione, oppure pubblica e seguendo l'ordine di anzianità nella presentazione delle domande di ammissione, come la delegazione sovietica ha proposto. L'insistenza sovietica riesce sospetta a molte delegazioni occidentali poiché, adottando il sistema di procedura proposto dai russi, il Consiglio dovrebbe votare per prima l'ammissione dell'Albania (che ha presentato domanda nel gennaio del '46) e subito dopo quella della Mongolia Esterna (giugno '46). Vi è chi teme che, ottenuta soddisfazione per questi suoi candidati, l'Unione Sovietica ponga, poi il veto a quelli dell'Occidente (l'Italia è settima nell'ordine di anzianità della domanda). Altri, invece, pensano soltanto che Mosca voglia garantirsi la possibilità immediata di porre il veto di rappresaglia ai candidati occidentali, qualora 1 la Cina nazionalista ponessi; il veto alla Mongolia Esterna. Questi sospetti sono accresciuti dal fatto che la delegasione russa propone anche che, contemporaneamente al Consiglio di Sicurezza, venga riunita anche l'Assemblea generale, in modo da farle convalidare la decisione immediatamente dopo il voto del Consiglio. Questa macchinosa procedura è giudicata indesiderabile, oltre che per ovvi motivi di tempo (si calcola che, per l'ammissione di tutti i diciotto, sarebbe necessaria con questo metodo almeno una settimana, e l'Assemblea ha già deciso dì aggiornarsi irrevocabilmente il 16 mattina), perchè renderebbe inevitabile una maratona oratoria sut meriti e demeriti di ogni nazione aspirante, e quindi la fin troppo probabile, possibilità di esacerbare il semi-quiescente conflitto propagandistico fra Oriente ed Occidente. Molte personalità dell'ONU sono ora all'opera dietro le quinte per persuadere i sovietici a rinunciare a questa prò- loToZe^uT'sucZTo. cadelegazione sovietica, comunque, avrebbe assicurato verbalmente le personalità occidentali di non aver affatto l'intenzione di votare contro, o porre il veto, all'ammissione dei tredici Paesi occidentali, dopo che Albania e Mongolia Esterna fossero riuscite ad entrare all'ONU. Da parte loro, sia Stati Uniti che Gran Bretagna hanno smentito di stare trattando con il Governo di Formosa per garantirgli, in cambio di un ragionevole atteggiamento nella votazione di domattina, di opporsi — sino alla sessione del '51 — alla discussione della proposta sovietica per insediare la Cina comunista al posto del generalissimo Ciang Kai-scek. Oggi Eisenhower ha convocato per la seconda volta il Gabinetto americano nella sua residenza di montagna, « Camp David >, presso Thurmont. Si ritiene che U principale argomento della riunione sia stata la politica agricola del Governo, Gino Tomajuoli ( ! I ! 1 ! 11E ! IM111 i 11 ! I j [ ! 1111111111111111 ■ 11 i 111111 11 11111111

Persone citate: Ciang Kai-scek, Eisenhower, Gino Tomajuoli