Acuto interesse inglese per la ricostruzione italiana di Riccardo Aragno

Acuto interesse inglese per la ricostruzione italiana Acuto interesse inglese per la ricostruzione italiana Non è piò l'Italia turistica e pittoresca ad attrarre la curiosità, ma l'Italia politica economica sociale Importanza di tro libro autorevole mentre gli investitori esteri stanno per decidere se appoggiare il Piano Vanoni - "La storia d'Italia insegna che sotto libere istituzioni emergono le sue qualità più belle,, (Dal nostro corrispondente) Londra, 8 dicembre. Fino a pochi anni fa l'interesse quasi esclusivo degli inglesi verso l'Italia era concentrato verso i nostri paesaggi, il nostro clima e, soprattutto, la nostra arte. Salvo la parentesi del Risorgimento — durante il quale gli ideali di Mazzini e le imprese di Garibaldi avevano suscitato interesse ed ammirazione — anche ne" -. prima metà del secolo ventesimo gli inglesi mostravano sostanzialmente verso il nostro paese un interesse puramente turistico. Ma dalla fine della seconda guerra mondiale si nota in Gran Bretagna un acuto interesse verso l'Italia politica, l'Italia economica e l'Italia sociale. Nella sua prefazione al volume c The rebuilding of Italy > che essa ha pubblicato per i tipi della Oxford Press presso l'Istituto di Affari Internazionali (Chatham House) l'autrice, signorina Muriel Grindrod, spiega questo fenomeno soprattutto con il fatto che l'Italia si trova in una posizione strategicamente importante per la difesa dell'Occidente e contiene, inoltre, il più grande partito comunista del mondo occidentale. Queste sono, senza dubbio, le ragioni più forti nel mondo politico britannico. Ma fra il popolo britannico un'altra delle ragioni fondamentali sta nel fatto che, per la prima volta nella storia, vaste masse popolari inglesi — i soldati — hanno visitato il nostro paese, durante la guerra, in molti casi percorrendo la lunghezza della penisola — a piedi o quasi — combattendo per liberarla dalla occupazione tedesca. A questo bisogna aggiungere che l'interesse per i problemi sociali è immensamente aumentato, dopo la fine della guerra, non soltanto in Italia ma nella stessa Gran Bretagna. E bisogna aggiungere anche il fatto che la ricostruzione italiana, in questi dieci anni, pur con i suoi alti e bassi, è stata tale da attrarre sul nostro paese l'attenzione di molti. < Guardando ora agli inizi caotici di questi dieci anni (scrive la signorina Grindrod) è veramente impressionante osservare come siano state superate efficacemente le difficoltà iniziali. Questo successo è probabilmente merito tanto delle risorse e def buon senso del popolo italiano quanto della saggezza degli uomini politici che 10 hanno guidato. Bisogna aggiungere anche che gli aiuti americani hanno avuto una riarte, vitale nella ricostruzione economica. Come si vedrà nei capitoli che seguono, il successo non è stato raggiunto in ogni campo, ma per 16 meno alla fine di questo decennio il nuovo stato democratico emerge dallo stadio formativo ed appare saldamente istaurato. 11 governo ha seriamente cercato di risolvere 1 Più gravi problemi sociali ed economici, si è guadagnato il rispetto degli altri paesi e l'Italia prende ora parte attiva alla vita della comunità occidentale. Anzi, l'Italia ispira oggi sufficiente fiducia da giustificare la speranza di aiuti esterni nella fase più positiva di sviluppo economico nella quale il paese sta ora per lanciarsi >. Quest'ultima frase è particolarmente importante, in questo autorevolissimo volume inglese apparso , questa settimana nelle librerie londinesi, perchè si sta ora rapidamente avvicinando il momento in cui gli investitori esteri dovranno decidere se contribuire ad appoggiare il grande Piano Vanoni (che è stato presentato proprio questa sera ai massimi esponenti della City di Londra da un qualificato oratore italiano). La documentazione del volume della signorina C.-indrod è imponente. Il volume e in quattro parti: lo sfondo; lo sviluppo politico; l'Italia e il mondo; i problemi economici e sociali. I problemi sono trattati con la lucida semplicità che rispecchia appunto la tecnica di lavoro del <Royal Institute for International Affairs » di cui la signora Grindrod fa parte e nel quale si occupa particolarmente, della documentazione italiana. Soprattutto chi conosce personalmente l'autrice e sa quale sia il suo entusiasmo per il nostro paese, quante siano state, in questi dieci anni, le sue visite e le sue peregrinazioni, può apprezzare questa disciplina di obbiettività che permette a Chatham House di fornire al più specializzato mondo degli inglesi interessati alla politica estera, un terreno fertilissimo sul quale formare le proprie opinioni, i proprii punti di vista e i proprii giudizi. Per conto suo l'autrice così riassume il proprio punto di vista nelle « Conclusioni >: <E" un paese di enormi contrasti; dove la Natura ha elargito i suoi favori da una parte e ne è stata avara dall'altra; dove il popolo è ricco di risorse, di capacità di adattamento e di durissimo lavoro, ma nello stesso tempo non ha ancora trovato modo di indirizzare le proprie energie attraverso ramificazioni ben definite; dove la classe dirigente è divenuta cinica e indifferente dopo secoli di privilegi; dove i contadini cominciano appena ad emergere dalla grave povertà ed ignoranza. Il governo degli ultimi dieci anni ha fatto molto per smussare alcuni di questi contrasti e forse il maggior raggiungimento sta nell'aver cercato di migliorare le condizioni del Meridione dove questi contrasti esistono nella loro forma più acuta e aver perciò gettato le basi di una Italia che non consista più, come disse Disraeli, di due nazioni, ma di un ' tutto unito. € E' un paese ancora incerto, drfpa dopo le guerre e gli avventurieri politici, della sua direzione fondamentale. Sul piano puramente politico la democrazia parlamentare è destinata ad avervi uno sviluppo lento, perchè la tradizione della retorica si intreccia con un intenso individualismo e con l'abitudine filosofica a spaccare 1 capelli in quattro, e i suoi progressi sono spesso accompagnati da disillusioni. Tuttavia la storia d'Italia insegna che sotto libere istituzioni emergono sempre le sue qualità più belle. Nelle parole di Sismondi, l'Italia < può esser fiera del fatto che, quando è stata libera, essa ha sempre seguito costantemente il cammino della virtù >. Riccardo Aragno

Persone citate: Disraeli, Mazzini, Sismondi, Vanoni