Lanciato il manifesto-programma del Fronte repubblicano francese

Lanciato il manifesto-programma del Fronte repubblicano francese Lanciato il manifesto-programma del Fronte repubblicano francese £' Armato dai capi dei quattro partiti di democrazia laica - Un articolo di Mauriac sulla posizione dei cattolici • l candidati alle elezioni saranno cinquemila (Dal nostro corrispondente) Parigi, 8 dicembre. In un manifesto al Paese, firmato dai capi dei quattro partiti di democrazia laica (Guy Mollet, Mendès-France, Francois Mitterand e ChabanDelmas) il Fronte repubblicano fa «appello al suffragio universale affinchè mandi nella prossima Assemblea una maggioranza decisa a modificare immediatamente la legge elettorale e a ripresentarsi davanti al Paese per una consultazione chiara e leale ». Questa sarà l'elemento principale della piattaforma elettorale delle sinistre durante la breve campagna che si concluderà il 2 gennaio, e il manifesto firmato dai dirigenti dei quattro partiti lo illustra con poche frasi in forma di slogan: « Se il governo Faure ed i partiti che lo sostengono hanno voluto, precipitare le elezioni, è al solo fine di conservare, contro tutti, il sistema degli apparentamenti e di truccare le elezioni. Rivelano cosi l'angoscia di dover rendere i conti. I responsabili di Dien Bien Phu, del colpo di stato in Marocco e delle sue conseguenze drammatiche, dei disordini nell'Africa del Nord; 1 responsabili degli scacchi e delle umiliazioni della nostra politica estera; 1 responsabili del deficit finanziario di mille miliardi di franchi e dell'immobilismo sociale; i colpevoli vogliono sottrarsi al verdetto del popolo e impedire ai francesi di votare nella chiarezza e nella libertà >. Con questo manifesto al Paese, il fronte repubblicano ha preso decisamente l'iniziativa della campagna elettorale. Nel campo avverso, invece, il blocco delle destre capeggiato da Edgar Faure non ha ancora iniziato l'elaborazione d'un programma politico comune perchè i suoi capi sono ancora impegnati nelle trattative per gli apparentamenti. E queste trattative sono estremamente complicate, a causa soprattutto delle piccole liste che rappresentano interessi locali. Ci saranno infatti circa millequattrocento liste, con un insieme di oltre cinquemila candidati per 624 seggi di deputato. Ognuna può portare qualche voto all'apparentamento, però è difficile compilare un programma che accontenti tutti. La posizione equivoca in cui viene a trovarsi .il blocco delle destre, aumenta sempre più 11 disagio dei democristiani, molti dei quali avrebbero voluto affrontare la consultazione popolare con un programma politico chiaro, estraneo alla influenza degli interessi particolaristici. è stcelel'gcaugbtespzrasfaprstmleMCreste latusvdsloctastcvc Del disagio democristiano sì è fatto interprete il più illustre scrittore cattolico francese, Frangois Mauriac, Il quale ha annunciato oggi sull'Express di ricevere ogni giorno numerose lett e di cattolici che si ribella alla unione del loro par- ,on i gruppi reazionari de . jjseniblea Nazionale. A queste lettere Frangois Mauriac ha risposto: « E' tempo di denunziare l'equivoco e di dichiararlo a voce alta e comprensibile: la parola laico non ci fa pauru. Ci fa molto meno paura che il suo opposto: clericale, e non malgrado la nostra fede, ma perchè noi siamo cristiani ». A conferma delle sue parole, Mauriac ha citato mona. Mignon, nuovo vescovo di Chartres, il quale ha scritto recentemente: «La nuova cristianità non sarà più sacrale e clericale, ma profana e laica. Ciò vuol dire che le istituzioni non s'impegneranno a sviluppare direttamente la fede cristiana e t valori religiosi, ma i veri valori umani ». E lo scrittore cattolico ha concluso affermando: «L'importante non è che.i nostri ministri vadano alla Messa, ma che restaurino lo Stato e ser vano la giustizia in tutti campi». 5. V,

Persone citate: Edgar Faure, Francois Mitterand, Guy Mollet, Mauriac, Mignon

Luoghi citati: Africa Del Nord, Dien Bien Phu, Marocco, Parigi