Aspetti della suinicoltura

Aspetti della suinicoltura NOTE IH AGKICOLTDHA Aspetti della suinicoltura Nella nostra economia agricolazootecnica la suinicoltura ha un ruolo importante, perchè gli ani ; man che vengono annualmente al i levati sommano a 4.300.000 capi, per ^ peso complessivo pari a circa 6 milioni di quintali e pari ad un valore di 200 miliardi di lire. Vi è però da notare che nei nostri allevamenti non c'è stato ancora un indirizzo stabile e ben definito e regna tuttora molta confusione, sia nella scelta delle razze, sia nella tecnica di Allevamento. Le cause di tale disorientamento da parte degli ollevotori sono diverse (prezzi ciclici — cioè alti e bassi —, importazioni, sistema di allevamento, costo dei mangimi, produzione di animali troppo grassi e di peso elevato, ecc.). Sino a quando i prezzi di alcuni prodotti della macellazione, lordo e strutto, erano di poco inferiori a quelli di altri grassi, anche 1 nostri allevamenti, che producevano maiali di 180-200 chili ed oltre, potevano ritenersi soddisfacenti; ora invece che le esigenze dei consumatori sono cambiate, il mercato richiede animali meno grassi, più ricchi di carne e quindi più adatti alla produzione di prosciutti e di « bacon ». Questo indirizzo venne già adottato da parecchi Paesi nordici e particolarmente dalla Danimarca, la quale, im seguito a selezione ed incroci ha perfezionato una razza con soggetti aventi un tronco lunghissimo, leggero anteriormente, molto largo nel posteriore con prosciutti abbastanza pesanti e prominenti, lardo dorsale poco spesso, testa leggera, collo asciutto; un maiele idealo per l'industria trasformatrice e per i consumatori. La perfezione raggiunta dagli allevamenti di questo Paese è dimostrata dal fatto che molti allevatori hanno eoggetti di riproduzione muniti di «pedigree», cioè certificati che attestano la sicura provenienza del verri e delle scrofe e che garantiscono un dato rendimento tecnico ed economico. Anche in Francia si sono fatti notevoli progressi circa la selezione e l'alimentazione e l'orientamento ormai definito dei produttori è quello di ricercare la qualità del suino nella relativa esiguità del lardo e nella qualità e colore della carne da sottoporre alla lavorazione. Vengono prodotti suini precoci, del peso medio 110-130 chili e sono ritenuti convenienti all'economia degli allevamenti, perchè H costo unitario di mantenimento e di ingrasso è inferiore nei confronti dei sog-, getti che si portano a pesi superiori. In Italia gli organi preposti al miglioramento della zootecnia — tra cui l'Istituto Zootecnico per il Piemonte ed altri — stanno da tempo svolgendo una propaganda in tal senso e cercano di circoscrivere l'area di allevamento delle varie razze nostrane e di diffondere le razze pregiate, quale l'inglese Large Withe ed altre, nonché gli incroci tra le rezze nostrane e la Large Withe, la Tamworth, la tedesca bianca scelta, lo americane vecchie e nuove e la danese Lo scopo è quello di produrre animali carnosi da macello, incrociati o non; l'èra del maiale pe sante è finita e pare stia veramente per iniziare l'èra del matale leggero da carne: Una dimostrazione di quanto si è fatto e di ciò che si intende fare nel settore della suinicoltura ebbe luogo a Reggio Emilia nell'ottobre scorso in occasione della rassegna nazionale biennale dell'allevamento suini. CARLO RAVA

Luoghi citati: Danimarca, Francia, Italia, Piemonte, Reggio Emilia